Castello di Appecano – Terni (TR)


 

Cenni Storici

Appecano è una frazione del comune di Terni (TR), sita a 572 m s.l.m., nel territorio della Valserra, abitato da non più di 30 persone.
L’origine di Appecano risale all’epoca romana, secondo le testimonianze epigrafiche rinvenute nel corso dei secoli, tra cui una lapide montata rovescia sulla facciata della chiesa.
Il nome è un prediale, potrebbe derivare da un certo Appaeus o Appeius, proprietario del fondo.
A differenza di altri insediamenti della vallata, Appecano non presenta tracce di strutture difensive o cinte murarie, ma la sua sistemazione è concepita come “villa” ossia come un insieme di case rurali costruite nelle vicinanze, in maniera molto meno razionale rispetto agli insediamenti castellani.
Si suppone, infatti, che il centro abitato si sia sviluppato intorno alla Chiesa originaria, costituito da una serie di piccole case disposte ad anello intorno ad uno spazio pubblico, antico luogo “sociale” del paese.
Faceva parte del castellato di Castiglione delle Terre Arnolfe, assieme alle ville di Acquapalombo e Poggio Lavarino costituiva la cosiddetta Val Peracchia, registrata nel libro degli introiti ed esiti della Camera Apostolica del 1332, pagava il focatico per 61 focolari.
La si ritrova nel registro camerale del cardinale Albomoz del 1364.
Il 6 giugno 1479 una commissione composta da uno dei priori, quattro cittadini, quattro banderari e il podestà definì, insieme ai massari di Acquapalombo, i confini tra il distretto di Terni e i due castelli delle Terre Arnolfe.
Il 16 maggio 1481 il vice-camerlengo Bartholomeus, vescovo di Città di Castello, stabilisce i confini del territorio tra Terni e i castelli di Acquapalombo e Appecano indicando puntualmente le pertinenze spettanti alle due parti.
Il 18 settembre 1492 Papa Alessandro VI, volendo evitare l’insorgere futuro di questioni relative ai confini tra il distretto della città di Terni e quelli dei castelli di Appecano e Acquapalombo, nonostante la vertenza tra le comunità sia ormai conclusa con una sentenza, ordina al legato pontificio Iohannes Baptista de Sabellis di rendere la stessa esecutiva (qualora passata in giudicato), di farne affiggere il contenuto e di far sì che siano pagate ai ternani le spese cui furono condannate le comunità di quei castelli.
È compresa nella bolla di Alessandro VI del 1502 con la quale le Terre Amolfe furono incamerate e affidate al governo del consiglio dei Chierici della Camera apostolica, liberandole dalla soggezione a qualsiasi autorità superiore e in special modo da quella a Spoleto o a Terni.
Nel 1550 Michelangelo Spada trattò per la città di Terni l’acquisto dalla Camera Apostolica di alcuni castelli della Terre Amolfe tra i quali Appecano.
In data 30 luglio 1551 il Consiglio generale ternano accogliendo la supplica rivoltagli dagli uomini dei castelli di Acquapalombo, Appecano e Poggio Lavarino, concede loro l’esenzione dal pagamento delle gabelle, evidentemente tali località in quel periodo erano acquisite dal Comune di Terni.
Il 27 luglio 1561 l’arcivescovo di Rossano, dominus Iohannes Baptista Castanei (il futuro Urbano VII), inviato a Terni da Papa Pio IV fa approvare un capitolato tra la città di Terni e le comunità dei castelli di Appecano e Acquapalombo per dirimere l’annosa controversia che opponeva le dette comunità relativamente a questioni di confine e diritti di pascolo.
Durante l’occupazione francese della Prima Repubblica Romana fa parte del Cantone di Terni.
Nel 1829 Appecano, con 37 abitanti, era appodiata di Cesi e soggetto a quella podesteria; distretto di Temi, delegazione e diocesi di Spoleto.
Nel 1917 un forte terremoto colpì l’abitato di Appecano, e si rese necessario un drastico intervento di consolidamento per la chiesa e le case parrocchiali.
Oggi è frazione del comune di Terni.
 

Fonti documentative

Archivio digitale del Comune di Terni
FAUSTI L., I Castelli e le ville dell’antico contado e distretto della città di Spoleto, Editoriale Umbra, Perugia, 1990
Indice alfabetico di tutti i luoghi dello Stato Pontificio Roma 1829
MARTINORI EDOARDO: Terre Arnolfe a cura di Marta Bartoli Perugia 2005
PALMIERI A. Statistica dello Stato Pontificio Tipografia Forense, Roma 1959
 

Nota

La galleria fotografica ed il testo sono stati realizzati da Silvio Sorcini.
 

Da vedere nella zona

Chiesa di San Martino
 

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