Castello di Castiglioni – Nocera Umbra (PG)

La posizione è meravigliosa e il panorama è stupendo, peccato che abbia perso architettonicamente le caratteristiche del castello.

 

Cenni Storici

Le notizie storiche sono difficili da trovare in quanto con il corso dei secoli si sono persi gran parte degli archivi per vari motivi tra cui i numerosi terremoti, le notizie recuperate sono frutto di ricerca su archivi di altri comuni per cui sono frammentarie; comunque troviamo varie denominazioni del Castello a seconda dei periodi storici:
Castilglonis (1333) – Castelglionis (SEC. XIV) – Casteglionis (SEC.XIV) – Castiglionis (SEC.XIV) – Castilglionis (SEC.XIV).
Il toponimo proviene dal latino medioevale “castellio” da “castellum” diminutivo di “castrum” cioè luogo fortificato, fortezza.
Castiglioni è un castello di poggio posto a m 806 s.l.m. su uno dei colli che da Nocera, distante 11 km in direzione sud-est, salgono gradatamente fino ai 1571 metri del Monte Pennino.
Partendo da nord e proseguendo verso est il sito è collegato visivamente con Passo Cornello e l’adiacente castello di Colleaprico, M. Pennino, Capo la via della frazione Serre Mosciano, Sorifa, Stravignano, Bagni, Capanne e Acciano; più lontano ad ovest la Rocca di Postignano e a nord ovest Nocera.
Risalendo da Nocera, lungo la strada comunale Acciano-Collecroce, il castello appare molto ben difeso dalla pendenza stessa del colle che, coperto di folta vegetazione, scende ripido a valle.
Questa difesa naturale protegge efficacemente Castiglioni sui lati est, sud ed ovest ma molto meno a nord dove la pendenza è minima.
Il castello risulta fortemente rimaneggiato dagli interventi posteriori che, soprattutto in epoca recente, sono stati eseguiti in maniera massiccia.
Tuttavia è possibile avanzare alcune ipotesi sulla sua struttura originaria.
La prima importante osservazione è la distinzione di due zone cronologicamente diverse.
Da una parte il “Castrum” che spicca sul punto più alto del colle e dall’altra il borgo costruito più in basso secondo le linee di livello in direzione est sud-est.
Quest’ipotesi è suffragata dalla diversa tipologia edilizia che caratterizza le due zone.
Gli edifici del “castrum”, malgrado il tempo e l’uomo non li abbiano risparmiati, sono più alti ed imponenti di quelli del borgo.
In quest’ultimo, a differenza che nel primo, non c’è presenza alcuna di archi e volte, ma tutte le aperture, porte e finestre, sono rettangolari con architravi in legno.
Il materiale usato è lo stesso e cioè calcare bianco ma, mentre le pietre del “castrum” sono ben squadrate e livellate, quelle del borgo sono lavorate grossolanamente e disposte in maniera caotica.
Le stesse motivazioni fanno pensare ad una ulteriore distinzione cronologica del “castrum” suddiviso in due zone la più antica delle quali è costituita da parte di un edificio che è caratterizzato al suo interno da una lunga volta a botte e sul cui lato nord spiccava il cassero.
Si può dunque ipotizzare che Castiglioni fosse in origine costituito da una semplice costruzione, una casa signorile, alla quale poi si aggiunsero altri edifici.
Forse si tratta della “Turris joannis Munaldutii” di cui parlano gli Statuti comunali e che lo Jacobilli afferma si trovasse a Castiglioni.
Al “castrum” così ampliato, ancora posteriormente, si aggiunse poi un borgo.
 
 

Chiesa di Santa Maria

Fuori dal “castrum”, a sud in prossimità del dirupo, si trova la chiesa.
Di forma rettangolare senza campanile misura m 8,50 x 4,40.
L’ingresso originale, un portale in pietra con arco riabbassato, era posizionato nord verso l’abitato. La chiesa dedicata a S. Maria compare con lo stesso titolo sia nelle “Rationes decimarum” del 1333-1334 che nel “Liber beneficiorum” del 1528.
All’interno custodisce un Crocefisso ligneo del sec. XVI e una copia di una tela seicentesca che raffigura Maria Assunta, San Barnaba San Carlo Borromeo e San Rinaldo.
E’ inoltre presente una statua della Madonna che è miracolosamente scampata alla scossa di terremoto del 1997 protetta da un trave quando tutto l’edificio dove era custodita è completamente crollato.
 

Fonti documentative

Tesi di Laurea di Francesco Sorbelli ” I Castelli del contado nocerino: tipologie insediative e problemi di recupero ”
 

Da vedere nella zona

Maestà di Acciano
Chiesa di Santa Croce della Ficarella
Opere d’Arte del monastero della Ficarella custodite a San Giovenale
 

Mappa

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