Castello di Migiana di Monte Malbe – Corciano (PG)

Fin dall’Alto Medioevo si ha notizia del fortilizio di Migiana, che nel XII secolo divenne villa e fu poi dotato di una cinta muraria a partire dall’inizio del XV secolo.

 

Cenni Storici

Fin dall’Alto Medioevo si ha notizia del fortilizio di Migiana, che nel XII secolo divenne villa e fu poi dotato di una cinta muraria a partire dall’inizio del XV secolo.
Il piccolo castello sorge alle pendici del Monte Malbe a nord di Corciano, da cui disto 2 km.
Il torrente Caina scorre a 750 m. a nord-ovest dell’abitato.
In antichi documenti viene riportata con il nome di “Megiana“, nel catalogo di Cencio camerlengo viene nominata “Massa di Morgiana” (1191), in altri “Miggiana” ma, nelle leggende di Santa Margherita da Cortona, il castello di Migiana viene chiamato “Migianum post Corcianum“.
Di fatto il nome Migiana è comune in questo territorio infatti lo stesso toponimo appartiene ad un altro paese sulle pendici del Monte Tezio ed è forse la posizione “Mediana o villa mediana” a definire il nome a differenza di altre ville ville poste verso le sommità, o alle radici delle stesse montagne.
Si ha notizia della sua esistenza fin dal XII sec e all’inizio del XIV vi è documentata la presenza dello chiesa parrocchiale di S. Bartolomeo, cui beni vengono accatastati ne 1361.
Nei censimenti dei focolari dei sec. XIII e XIV appare sempre come villa.
L’indicazione “Castrum” è presente a partire dal 1495, ma la fortificazione doveva già essere avvenuta nel sec. XIV.
Infatti secondo alcune interpretazioni il castello, inteso come fortificazione per difendersi dai nemici, fu costruito nel 1396, con il permesso del Comune di Perugia in seguito all’assalto compiuto nel 1364 dalla Compagnia Bianca comandati da Giovanni marchese di Monferrato, una compagnia di ventura creata nel 1361 con i reduci della guerra dei cent’anni.
La fortificazione si rese necessaria ma poco valse in quanto due anni dopo, alcuni capitani del Papa uniti con Braccio Fortebracci e coi nobili fuorusciti predavano e devastavano il contado di Perugia presero anche Migiana; e fu precisamente il Mostarda che vi entrò, bruciando un palazzo con un uomo dentro.
Fu ricuperata però dai popolani che ne conservarono il dominio fino al 1416 anno in cui si concedette a Braccio Fortebracci.
Avendo però comunque subito ingenti danni per parte dei soldati di Braccio il 22 giugno dello stesso anno ottenne, dai magistrati di Perugia, l’esenzione da tutte le gabelle, per tre anni.
Subì ulteriori danni e rovine nel 1503 in conseguenza del passaggio delle soldatesche di Cesare Borgia, detto il Valentino, duca di Valenza nel Delfinato, deciso a scacciare i Baglioni da Perugia.
Non meno danneggiato restò dal passaggio di Alessandro Dal Barro, aretino, con l’esercito del Granduca, invasore dello Stato ecclesiastico, per tentare l’impresa della Fratta (Umbertide).
Pochi anni dopo, nel 1519, troviamo che Migiana concluse la pace con Corciano in seguito a mediazione di Rodolfo Baglioni in rappresentanza di Paolo Baglioni, e fu stabilito che quelli di Migiana non dovevano, per l’avvenire, andare armati a Corciano e viceversa.
Nell’epoca repubblicana, 1798, si trovava con Cenerente, Capocavallo, sotto il cantone rurale di Perugia ed aveva per edile Matteo Gamboni ed aggiunto Girolamo Girolamini.
Durante il 1809 con la Restaurazione sotto il pontificato di Leone XII a Corciano fu nominato il podestà e Migiana fu inserita amministrativamente nel suo territorio, rimanendovi anche dopo il Risorgimento, fino ai nostri giorni.
 

Aspetto

Del piccolo castello di poggio a pianta irregolare restano poche tracce tra le quali una parte delle mura con la porta castellana e uno torre angolare.
Il tessuto urbano consiste praticamente in tre brevi vie parallele che sboccano sulla piazza davanti alla chiesa di S. Bartolomeo, ristrutturata nel sec. XIX.
La massiccia muratura del campanile ed alcuni elementi architettonici della canonica indicano il luogo dove sorgeva l’antico nucleo fortificato del castello.
Anche le case hanno conservato solo alcuni resti delle loro strutture originarie del XV sec., nella maggior parte al piano terra.
 

Curiosità

Cosa rara ancora conservata si trova nella parte angolare delle mura in quello che doveva essere il primo piano dell’edificio, si tratta di una nicchia che serviva come “Bagno” della casa o come meglio detto “Il Cacatoio“; una cavità ricavata nelle mura dove era presente una pietra per sedersi ed il foro dove andavano a cadere le feci che sbucava direttamente fuori dalle mura castellane. Un’altra cosa simile l’ho trovata nella “Casa tre palle” a Volperino ma non è stata documentata fotograficamente perchè inserita in una proprietà privata.
 

Fonti documentative

R. Collesi – Memorie storiche e amministrative del Comune di Corciano – 1990
Dossier preliminare del Quadro strategico di valorizzazione (QSV) del Comune di Corciano – Assessorato allo Sviluppo economico e alla Pianificazione del Territorio.

https://it.wikipedia.org/wiki/Migiana

http://www.comune.corciano.pg.it/index.php/turismo-e-cultura/173-migiana

 

Mappa

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