Chiesa della Madonna delle Grazie – Eggi di Spoleto (PG)

Il castello di Eggi conserva veri capolavori e questa chiesa ne è la conferma.

 

Cenni Storici

Poco prima di salire all’antico castello di Eggi sulla destra, si incontra questa modesta ma deliziosa chiesina.
La semplicità delle linee architettoniche ben si sposa con l’ambiente ancora rurale, una maestosa roverella, sembra quasi proteggerla.
La chiesina risale alla fine del XV secolo, la quercia, ancora possente e rigogliosa dovrebbe avere circa 200 anni.
Il semplice edificio, ad un’unica navata coperta da un tetto a due spioventi con travature a cavalletto ed abside semicircolare, è tradizionale luogo di culto.
 

Esterno

Nella facciata a due spioventi si aprivano quattro finestroni, ora chiusi, per consentire ai viandanti di venerare l’immagine della Madonna dipinta nell’abside anche dall’esterno.
 

Interno

Il piccolo edificio votivo è ornato da affreschi di artisti locali del XVI secolo, nei quali predomina la ricerca di protezione contro il morbo della peste.
Si compone di due parti ben distinte: la più antica, ancora legata a schemi romanici, è a pianta trapezoidale conclusa da un’abside semicircolare.
L’altra, di poco posteriore, ha una pianta quadrata.
Il raccordo tra le due fasi edilizie è ottenuto eliminando la primitiva facciata e sostituendola con un arcone; forse le due parti erano separate da una cancellata.
Sulla parte nuova alla parete sinistra era raffigurata Madonna della Quercia, ne rimane solo l’albero, sull’arco trionfale Madonna con Bambino tra angeli, sotto altro affresco non leggibile.
La parete di sinistra della cappella più antica era completamente affrescata con ex voto, al registro superiore, partendo dall’arco trionfale verso l’altare, un santo non riconoscibile, una Santa Lucia molto frammentaria, San Rocco, una Sant’Elena, Madonna con Bambino, Sant’Elisabetta d’Ungheria, un San Rocco molto frammentario, datato 1504, una Madonna del Perdono e un San Bernardino, datati 1522, chiude il registro superiore un’altra Madonna con Bambino, datata 1524.
Al registro inferiore rimangono visibili solo tre figure, una Santa, forse Santa Chiara da Montefalco, San Pietro Martire e, molto frammentario, San Sebastiano.
Nella parete d’altare una decorazione ad affresco incornicia l’abside, da sinistra in basso Santa Maria Maddalena, l’Angelo Annunciante, l’Eterno benedicente, la Madonna annunciata, una bella Madonna della Quercia.
L’abside presenta nel semicatino un Cristo giudice tra angeli e cherubini, nel tamburo, al centro, la Madonna col Bambino tra i Santi Sebastiano e Rocco, ai lati San Giovanni Battista e San Michele Arcangelo, titolari delle allora due parrocchie di Eggi, gli affreschi sono attribuiti a Orlando Merlini di Perugia.
Sulla parete di destra al registro superiore si trova una Madonna del Perdono, datata 1504, San Rocco, San Sebastiano, datato 1504, San Giobbe, datato 1504, una Madonna con Bambino tra due figure molto danneggiate e di difficile riconoscimento, forse San Pietro Martire e Sant’Elisabetta d’Ungheria, un altro San Sebastiano e un altro San Rocco.
Al registro inferiore si trovano una serie di dipinti votivi, risalenti alla metà del XVI secolo, opera di seguaci dello Spagna, sempre da sinistra a destra San Senzia, San Gregorio da Spoleto, San Francesco d’Assisi, San Matteo, San Paolo, San Sebastiano, tutto vestito in un’insolita iconografia, San Rocco, Santa Lucia, due immagini completamente perse, santo non riconosciuto, molto parziale.
Nell’arco trionfale, a destra, è effigiata una santa, forse ancora Sant’Elisabetta d’Ungheria, sulla parete destra v’è un altare con sopra un affresco raffigurante una Madonna con Bambino tra angeli.
 

Ringraziamenti

Grazie a Claudio Cattuto per l’aiuto nell’identificazione di alcune immagini di Santi
 

Fonti documentative

S. Nessi – S. Ceccaroni, Itinerari Spoletini. Da Spoleto a Trevi – 1979
 

Nota

La galleria fotografica ed il testo sono stati realizzati da Silvio Sorcini
 

Mappa

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