Chiesa di San Crispolto – Bettona (PG)


 

Cenni Storici

San Crispolto di origine siriaca fu fatto Vescovo di Bettona da San Pietro, fu martirizzato per decapitazione nel 93 d.C. e fu sepolto provvisoriamente nella chiesa del Boccajone.
Successivamente intorno al 400 d.C. nelle vicinanze i Benedettini edificarono un loro monastero dedicato proprio al detto Santo e vi traslarono il corpo.
Il popolo di Bettona però particolarmente devoto al Santo nel 1226 edificò la chiesa ad esso dedicata all’interno delle mura per i Frati Minori e vi traslarono il corpo, sia perché era stato definito come Patrono della città, sia perché a loro dire i benedettini non lo tenevano in dovuta considerazione, ma soprattutto perché fuori dalle mura il corpo era esposto a pericoli, infatti durante un’escursione dei saraceni si rischiò che le reliquie fossero buttate nel vicino fiume Topino.
Questa operazione però provocò un contenzioso fra la Comunità di Assisi che rivendicava il corpo e quella di Bettona, per placare gli animi intervenne l’allora papa Clemente IV il quale determinò che il corpo fosse conservato a Bettona imponendo alle parti “Perpetuo silenzio“.
Nel 1717 un imponente incendio si propagò nel convento attiguo alla chiesa a causa di una candela lasciata accesa sopra una cassa e bruciò gran parte dei paramenti sacri, fece crollare la sacrestia e soprattutto incendiò i cassoni dove erano conservati gli archivi storici per cui tutti i documenti purtroppo andarono perduti.
Il fuoco si propagò anche in chiesa raggiungendo l’altare dove erano conservate le reliquie del Santo Titolare, ma fortunatamente le stese seppur annerite si salvarono nonostante che si fusero persino i calici d’argento.
Il tempio è a croce latina e nel corso dei secoli è stato oggetto di numerosi interventi, della primitiva fabbrica romanica rimane solo il bel campanile cuspidato.
La facciata attuale è opera di fine del Settecento del romano Antonio Stefanucci, allievo del Vanvitelli.
Il 20 maggio 1795 si dette inizio alla ricostruzione su disegno del “Signore Antonio Stefanucci Romano, che abitava in Perugia in Casa Baglioni“.
L’esecuzione dei lavori fu affidata al capomastro perugino Giuseppe Cerrini; il quale fu pagato a cottimo per un compenso forfettario di duecento scudi annui; la decorazione a stucco delle pareti fu realizzata dallo scultore svizzero Giovanni Battista Curavici.
La fabbrica fu ultimata nell’ottobre 1798 e costò in tutto 3923 scudi.
In un momento successivo il perugino Pietro Mancini decorò con stucchi l’altare maggiore e quelli di San Crispolto e del Crocifisso sulle testate del transetto.
Chiesa e altari furono benedetti il 10 maggio 1801.
La festività del Santo ricorre il 12 maggio.
 

Aspetto esterno

La facciata, di stile neoclassico, si presenta sobria, con ingresso centrale preceduto da una breve scalinata e coronato da un elemento a semiluna.
In asse con il portale si apre una finestra rettangolare con cornice lineare.
Quattro semipilastri articolano la facciata che termina con una trabeazione di riquadri alternati a colonnette scanalate, sormontata da un timpano in cui si apre un oculo.
 

Interno

L’interno è ad una sola navata.
Nel primo altare di sinistra la pala raffigura la Strage degli Innocenti.
Nel secondo altare la Madonna col Bambino tra i santi Antonio da Padova, Francesco d’Assisi e un altro Santo francescano.
Di seguito sul muro vi è un’immagine di San Crispolto.
Nel transetto sinistro è conservato un ciclo pittorico di 36 opere raffiguranti la Leggenda di San Crispolto, copie commissionate dal Comune di Bettona, effettuate nel 1797 da Stefano Notari; il ben più prezioso ciclo originale, che decorava la navata centrale, attribuito all’orvietano Cesare Sermei, è stato distrutto nello stesso anno in occasione del rinnovamento dell’edificio.
Presso l’altare maggiore è esposto un pregevole Crocifisso ligneo.
L’organo è costruito da Sebastiano Vici nel 1789 è composto da un unico corpo sonoro, contenuto in una nicchia muraria chiusa da prospetto ligneo, collocato su una cantoria laterale sulla destra della navata.
Tra i due altari della parete destra è posto un confessionale ligneo sormontato da un pulpito.
La pala del primo altare di destra raffigura la Madonna col Bambino e Sant’Elisabetta con San Giovanni Battista fanciullo.
 

Il Convento

Dell’annesso convento si apprezza la struttura generale incentrata su un chiostro porticato, con gli ambienti restaurati e oggi adibiti a magazzini e abitazioni comunali.
Vi affaccia un oratorio del XIII secolo, contenente affreschi del XVII secolo.
Nell’orto, come era costume per quei tempi, venne fusa sul posto la campana grande della chiesa in sostituzione di quella vecchia che era rotta da anni.
Al momento della soppressione napoleonica nel convento erano presenti solo 4 frati.
Diverse opere provenienti da San Crispolto arricchiscono oggi il Museo della Città di Bettona.
 

Nota di ringraziamento

Si ringraziano il Sindaco di Bettona signor Lamberto Marcantonini, l’Assessore alla cultura signor Franco Massucci e il gentilissimo dipendente comunale signor Roberto Bartolini per la loro disponibilità e cortesia.
 

Fonti documentative

LUNGHI ELVIO Arte a Bettona nel medioevo e in età moderna

http://www.marcovalentini.it/schede%204/Bettona%20-%20San%20Crispolto.htm

http://www.santiebeati.it/dettaglio/90901

Lunghi Elvio – Memorie di Bettona di Pietro Onofri; vita civile e religiosa di una città dell’Umbria al tempo dell’Impero napoleonico – 2016
 

Nota

La galleria fotografica ed il testo sono stati realizzati da Silvio Sorcini.
 

Mappa

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