Chiesa di San Cristoforo – Pian di Marte di Castel Rigone (PG)

Tutto il complesso, dopo anni di abbandono, è stato recuperato ed adibito ad attività ricettiva a fini turistici.

 

Cenni Storici

A Pian di Marte erano presenti nel medio evo la chiesa parrocchiale intitolata a S. Cristoforo, quella detta S. Maria delle Vitielle e un monastero camaldolese, tranne la prima le altre sono tutte scomparse.
Quanto alla Chiesa di San Cristoforo di Pian di Marte nominata come “S. Christophorus Plani Martis” sorge ora sulla sommità di un basso colle che domina tutto il piano circostante.
La primitiva chiesa è nominata nel diploma col quale, nel 1163, l’imperatore Federico I, il Barbarossa, accordava la sua protezione al vescovo di Perugia e alla cattedrale con le rispettive chiese.
Verso la metà del XIV secolo la medesima chiesa era membro dell’abbazia benedettina di S. Maria di Petroia (diocesi di Città di Castello).
L’esistenza quale parrocchia è attestata fin dal 1500, nel 1565 si ha notizia del fonte battesimale essendo Pievania (ora al Museo Diocesano di Perugia) ma se ne ignora la data di costruzione.
Un forte terremoto alla fine del ‘600 danneggia le costruzioni esistenti solo più tardi si penserà ad una sua riedificazione.
L’antica chiesa di San Cristoforo sorgeva più in basso dell’attuale, in luogo piuttosto disastroso ed incomodo alla popolazione (cosa lamentata fin dal 1628), chiamato “campo della pieve”, per cui il Rettore di allora Dori Giacomo Buitoni del Borgo San Sepolcro ottenne da Monsignor Vescovo di Perugia la demolizione, costruendo nel 1745 quella che vediamo oggi in forma migliore e nel 1753 il nominato parroco fece la sagrestia.
Fu consacrata nel 1746 ed aveva tre altari nel maggiore dei quali si trovava dipinta la Madonna Santissima della Concezione, San Cristoforo e San Giacomo fatto nell’anno 1750 per commissione dello stesso Buitoni (Attualmente si trova a Castel Rigone, esposto nella chiesa del SS.mo Sacramento data, prima l’inagibilità, poi la sconsacrazione di quella di appartenenza e il passaggio a privati dell’intera struttura).
Negli altri due altari c’era un quadro con la Madonna, Sant’Anna e S. Antonio in quello di destra, mentre in quello a sinistra c’era un altro quadro dipinto in tela rappresentante la Madonna Refugium peccatorum che ne solennizza la festa il sig. Angelo Belli di Pian di Marte, come Patrono della Cappella, morto nell’anno 1847.
Gli scheletri rinvenuti nel sottopavimento testimoniano di una popolazione di statura notevolmente alta probabilmente Cavalieri di Malta sepolti qui che sicuramente era uno dei tanti presidi di confine tra Perugia e Cortona, tra il Papa e la Toscana.
Nel corso dei decenni il complesso di San Cristoforo si ingrandisce e alla canonica si aggiunge la casa colonica per i contadini che lavorano le terre della Chiesa; la casa viene costruita a tronconi successivi, cosicché nelle pareti interne si conservano tracce di vecchie finestre.
In ultimo viene costruito l’essiccatoio per il tabacco, del quale rimangono visibili le bocche da forno e gli alti camini.
Il parroco Buitoni, artefice dell’edificazione, dopo essere stato Rettore per 3 anni cessò di vivere nel 1759, ed in questa venne sepolto.
Nel 1834 il parroco Don Valentino Pucci di Fontana fece innalzare un piccolo campanile a torre, con rinterzo di campane.
Nell’aprile 1856 venne demolita la chiesa per ingrandirla come puntualmente avvenne e fu benedetta il 25 luglio 1857 dal canonico Orsini di Perugia.
Sopra la porta della chiesa una memoria (una lastra di marmo ancora presente) ricordava i nomi dei protagonisti della costruzione e dell’ampliamento, il Pievano Angelo Biondi e Giuseppe Mazzi con l’anno di costruzione 1857.
Verso la fine del 900 la chiesa è in pessime condizioni e addirittura dichiarata inagibile e successivamente verrà addirittura sconsacrata.
Dopo la sconsacrazione e la partenza dell’ultimo parroco, rimane ad abitare nel complesso di San Cristoforo la famiglia di pastori sardi che vi si era trasferita negli anni precedenti, ma poco dopo la casa colonica viene definitivamente abbandonata e inizia a subire pesanti danneggiamenti.
Tutto il complesso dopo anni di abbandono è passato in mano private ed è stato attrezzato come ospitalità rurale e ha subito un profondo intervento di recupero e restauro.
 

Aspetto esterno

La chiesa si presenta in buono stato essendo interessata da lavori di restauro.
Al fianco sinistro grava tutto il vecchio abitato che era destinato a casa colonica.
Su questo fianco della chiesa si trova una lapide che ricorda i caduti di Pian di Marte nella Grande Guerra e più in alto un’antica meridiana.
La chiesa ha il suo elegante campanile quadrangolare con quattro piani; all’ultimo piano vi è il castello campanario con tre campane. Il campanile ha quattro finestroni arcuati in pietra serena e mattoni. Finisce poi a cornicione lavorato come sopra e ricoperto a lavoro di fornace.
Sono presenti le due campane: la maggiore datata 1335, la minore 1289.
 

Fonti documentative

Val di Pierle Memorie Storiche – Redatte dal parroco di Santa Maria Giovanni Battista Millotti tra il 1891 e il 1894. Analisi e commento di Marcello Silvestrini – 2010
Danilo Cardinali – Castel Rigone sette secoli di storia

http://www.piandimarte.it/

 

Mappa

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