Chiesa di San Giovanni Battista – Eggi


 

Cenni documentativi e descrittivi

Forse sorta al servizio del prossimo Borgo, in epoca molto antica, la chiesa presenta, sia all’esterno che all’interno, vari ampliamenti e rifacimenti. È ad unica navata, con tetto a due spioventi sorretto da travature a cavalletto, e termina a croce latina. Probabilmente, però, la chiesa, in origine, doveva terminare dove attualmente inizia il presbiterio che è delimitato da un arco trionfale; probabilmente nel XV secolo la struttura della chiesa ebbe un vasto rimaneggiamento con un conseguente ampliamento. Entrando, sulla parete destra, un interessante affresco trecentesco, di un probabile umbro legato ancora a schemi bizantineggianti, rappresentante l’Annunciazione: in alto a destra l’Eterno offre l’Incarnato alla Madonna che è in piedi, sulla sinistra in basso, in atteggiamento quasi sgomento, alla sua destra l’Angelo Annunciante in ginocchiato, sullo sfondo un’articolata architettura.
Si noti l’iconografia non usuale sia dell’offerta del Redentore da parte dell’Eterno che la posizione della Madonna qui posta sulla sinistra anziché, come normalmente si vede, sulla destra.
Sotto l’affresco corre una scritta quasi completamente perduta che sembra riportare un versetto del Vangelo.
In alto, resto di altro affresco del XIV secolo ove si scorge l’immagine di un angelo. Segue una tela del XVIII secolo che raffigura il S. Tommaso da Villanova.
Successivamente vediamo un affresco del XV secolo con un Santo barbato. Alla destra dell’arco di trionfo sono altri affreschi: uno datato 1528 raffigurante S. Liberatore e due datati 1515 con due Sante non identificabili.
Nel braccio destro della crociera, in fondo, è un altare sovrastato da un affresco con l’immagine di S. Antonio abate datato 1624.
Nella parete sinistra è un resto di affresco del XV secolo con l’Ascensione.
Sotto è stato recentemente collocato un cippo romano rinvenuto murato nella base dell’altare maggiore, recante la scritta: GIGANIA / IRENE VIX A / IVLIACI EVPLC / MATER.
La tribuna, completamente affrescata, mostra a destra in basso S. Giacomo con sotto la scritta “FRANCISCUS XAVERIUS” ed in alto la Madonna al momento dell’Annunciazione.
Al centro della tribuna, l’Eterno, a sinistra in alto l’Angelo Annunciante ed in basso S. Girolamo con sotto la scritta “QUESTA FIGURA A F(ATTO) F(ARE) ALINORO“.
Nella conca absidale, in alto Madonna col Bambino contornata di angeli, sotto, a destra, S. Rocco, al centro S. Giovanni Battista mentre battezza Cristo, a sinistra S. Sebastiano e sullo sfondo un delicato paesaggio umbro ove sembra di scorgere la Cascata delle Marmore.
Ancora più in basso corre una scritta che documenta la commissione dell’opera da parte degli eredi di Antonio Rufini nel 1532.
Sotto al Battesimo corre l’iscrizione «QUESTA HOPERA LHANNO FATTA FARE GLI HEREDI DE ANTONIO DE REFINU A DI X DE LULLO A. D. MDXXXII». Sotto questa scritta se ne legge un’altra, simile, ma non uguale.
Due ipotesi su questa scritta: nel 1527 morì Antonio di Refino e poco dopo morì anche lo Spagna; la scritta nell’abside di S. Giovanni Battista era già pronta, tracciata con una punta sull’intonaco fresco, e diceva “QUESTA HOPERA LHA FATTA FARE ANTONIO DE REFINO A DI X DE LULLO 1532“.
La diversa lettura della data può essere giustificata da ridipinture che hanno alterato e addirittura corretto la data stessa cambiando una
« V » con una « X ».
Nella parete di fondo del braccio sinistro della crociera affresco datato 1624 con S. Biagio.
La parete sinistra della navata presenta, come quella di destra, rari affreschi del XIV-XV secolo: Presentazione di Gesù al tempio del XIV secolo, S. Pietro e S. Paolo del XV secolo, S. Cristoforo dalle proporzioni gigantesche del XV secolo, due Madonna in trono col Bambino del XIV secolo e Madonna del Perdono del XV secolo.
 

Bibliografia

http://www.amicidieggi.it

Itinerari Spoletini -N°5 Da Spoleto a Trevi lungo la Flaminia a cura di Silvestro Nessi e Sandro Ceccaroni edizione in omaggio ai partecipanti alla XXVII Settimana di Studi sull’Alto Medioevo – Spoleto 1979
 

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