Chiesa di San Giovenale – Cecalocco (TR)

La chiesa sorge su una piccola collinetta, gli ambienti laterali sono molto malandati, quasi tutti crollati, e anche la stessa chiesa è pericolante, la porta è chiusa con una catena che permette comunque attraverso una fessura di vedere l’interno.

 

Cenni Storici

Si innalza isolata su un colle in prossimità di Cecalocco, lungo l’antico percorso che saliva dalla Flaminia.
La prime notizie della chiesa risalgono al secolo XIII, è menzionata anche dal trecentesco codice Pelosius come appartenente al plebato di Strettura; le caratteristiche costruttive, in particolare la raffinata esecuzione dell’abside, in filaretti ben connessi tra di loro, tipici del primo romanico spoletino, fanno supporre che la chiesa sia stato costruita intorno alla fine del XII e l’inizio del XIII secolo.
È edificata nei pressi di una ancora più antica torre di avvistamento, che si presume sia stata costruita intorno al X secolo, poi adattata come campanile.
Gli ambienti aderenti alla parete destra della chiesa, oggi allo stato di rudere, risalgono al secolo XIV; l’originaria destinazione di questi locali non è certa.
Il culto di San Giovenale risulta legato di frequente a stanziamenti di tipo monastico.
Nel caso dell’edificio in questione, tuttavia, la posizione isolata non basta a sostenere l’ipotesi di una presenza eremitica.
La tipologia delle strutture fa supporre piuttosto ad un utilizzo di tipo conventuale del complesso.
Prima unita alla parrocchia Sant’Adriano di Battiferro, a partire del XVII secolo, pur provvedendo alla cura di entrambi gli agglomerati, è collegata alla villa di Cecalocco.
Alla fine del settecento un altare risulta dedicato a sant’Antonio da Padova e l’altro alla Vergine del Monte Carmelo, quest’ultimo governato da una confraternita dal medesimo titolo.
Il pavimento era in parte in lastre di pietra ed in parte in mattonato, la sacrestia era ben messa ed arredata, il parroco risiedeva nella adiacente chiesa parrocchiale composta di nove stanze con due stalle per il bestiame ed una stalla al piano inferiore.
Dall’altro lato della chiesa si trovava una sacrestia ed un’altra stanza e sotto una cantina, una cisterna e 12 canale per pestare l’uva.
 

Aspetto esterno

La semplice facciata è caratterizzata da un portale a tutto sesto sopra cui si apre una finestra rettangolare.
A destra si eleva la possente torre altomedioevale adattata a campanaria con l’innesto, sulla fronte, di un campanile a vela a doppio fornice.
L’abside è la tipica romanica semicilindrica, vi si apriva una monofora, ora tamponata.
 

Interno

L’interno è a navata unica, con copertura a capriata e pavimento in mattonato.
Sulla parete sinistra si trovano i resti dell’altare già dedicato alla Vergine del Monte Carmelo, attualmente privo di ornamenti, forse proviene da qui la statua attualmente conservata nella chiesa sita all’interno dell’abitato.
Sulla parete d’altare, a raffigurata un’Annunciazione, con la Madonna annunziata a sinistra e l’Angelo annunziante a destra, sotto al quale si legge la data 1642, al centro la Colomba dello Spirito Santo.
L’abside contiene un affresco raffigurante la Madonna col Bambino tra i santi Giovenale e Francesco Saverio.
Sulla parete destra si trova un affresco raffigurante un santo, forse San Carlo Borromeo, segue l’altare dedicato a Sant’Antonio da Padova, con sopra una tela datata 1642, raffigurante un Santo non identificato, San Giovenale, Sant’Antonio abate e Sant’Antonio da Padova.
Purtroppo oramai la chiesa di San Giovenale è del tutto abbandonata, ridotta quasi un rudere. Depredata diverse volte, ora è chiusa e non è possibile entrare, anche perché il tetto, parzialmente crollato, è pericolante.
Gli edifici che la circondano sono quasi del tutto crollati.
Rimane ancora in piedi la chiesa, ma se nessuno se ne prende cura non sarà per molto.
 

Nota

La galleria fotografica ed il testo sono stati realizzati da Silvio Sorcini.
 

Bibliografia

Cartellonistica sul posto

http://www.lamelarossa.net/

 

Mappa

Link alle coordinate

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