Chiesa di San Gregorio – San Gregorio di Ocenelli (PG)


 

Cenni storici

La piccola chiesa campestre dedicata a San Gregorio Magno ci racconta molto poco di sé, le fonti tacciono.
Pure è molto antica, nominata nel trecentesco Codice Pelosius come facente parte del “Plebato S. Laurentii de Grutturis” e unita, insieme alla chiesa di San Claudio (oggi Santo Chiodo, ridotta ad abitazione privata) alla chiesa di San Pietro di Spoleto.
La struttura della chiesa, riferibile alla seconda fase del romanico spoletino, ce ne conferma l’antichità, presumibilmente dovrebbe risalire alla seconda metà del XIII secolo.
 

Aspetto esterno

La facciata, priva di ornamenti è ricoperta da uno strato di intonaco, presenta come unica apertura un portale a tutto sesto.
Il campanile, massiccio, è a vela ad un solo fornice con due campane, è disposto centralmente in linea con la facciata.
La muratura è in conci connessi con malta, presenta un accenno di bicromia.
Sulla parete di sinistra è stata addossata, in epoca successiva, un corpo di fabbrica adibito a sagrestia. L’abside, della classica tipologia semicilindrica caratteristica del romanico, presenta una monofora tamponata.
Sulla parete di destra si apre una finestrella quadrata strombata, di fianco si nota una monofora tamponata.
 

Interno

L’interno è ad aula unica, sulla parete di sinistra, entro una nicchia, è allocata una tela di buona qualità raffigurante la Madonna col Bambino tra angeli e cherubini, in basso San Michele arcangelo trafigge il demonio e un angelo porge la tiara papale a San Gregorio Magno.
Sopra la porta che conduce alla piccola sagrestia si scorgono i resti di un affresco raffigurante San Sebastiano, privo di testa, e una figura non riconoscibile, forse Santo Stefano.
Sull’arco absidale, a sinistra è raffigurato San Pietro.
In alto, molto danneggiata e con ampie parti perse, una Crocifissione, con ai lati del Cristo Santa Maria Maddalena, di cui rimane solo la sinopia e San Giovanni, sullo sfondo un panorama, a destra San Paolo.
Nel catino Dio Padre Benedicente, entro una nuvola, nel semi-catino San Gregorio Magno e Sant’Antonio Abate, tra di loro, a far da sfondo, una città orientale, tutte opere di un allievo dello Spagna.
Sulla parete di destra, molto deteriorati, altri affreschi quattrocenteschi, gli ultimi due raffigurano, probabilmente, San Rocco e San Sebastiano, di quest’ultimo rimane solo il volto.
 

Fonti documentative

FAUSTI L., Le Chiese della Diocesi di Spoleto nel XIV secolo secondo un codice del XVI secolo, Archivio per la storia ecclesiastica dell’Umbria, Foligno, 1913
 

Mappa

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