Chiesa di San Leonardo alle Montarelle – Armenzano d’Assisi (PG)

la chiesa è tornata a rivivere dal 1992 grazie ad una consistente opera di recupero, sia dal punto di vista strutturale che spirituale.

 

Cenni Storici

Dagli Statuti di Assisi del 1354 si apprende che nel territorio della balia di Armezzano in località “Le Montarelle” c’è un vocabolo denominato San Leonardo ove sicuramente una piccola cappella era dedicata all’omonimo Santo detto di Limoges, eremita vissuto tra il V e il VI secolo d.C. in Acquitania, imparentato probabilmente con il re Clodoveo il quale volle fargli da padrino nel battesimo e lo volle alla sua corte perché ricevesse una educazione degna del suo rango.
Divenuto monaco predicava alle popolazioni rurali i valori del Cristianesimo e cercava di alleviare le sofferenze e le tribolazioni della povera gente.
Avendo fede i malati si recavano da lui per essere guariti.
La devozione popolare per il Santo si diffuse spontaneamente nel Primo Medioevo nel mondo rurale affascinato dallo spirito del Santo che si era impegnato a scorgere i valori spirituali della vita a contatto con la natura e dopo il Mille raggiunse anche l’Italia per cui nacque anche ad Armenzano la devozione popolare per San Leonardo.
Sorsero così vari luoghi di culto, specialmente nei percorsi di montagna perché San Leonardo era considerato protettore dei boschi e dei cavalli dei prigionieri, dei minatori e delle donne in attesa di figli.
La Cappellina delle Montarelle, dedicata prima a S. Biagio, poi a S. Leonardo, è stata per molto tempo meta di fedeli che vi si recavano in pellegrinaggio per chiedere al Santo la guarigione del male alle ossa.
La tradizione popolare infatti vuole che l’olio utilizzato per accendere la lampada posta davanti all’altare della cappella fosse utile per lenire il “mal d’ossa“.
L’olio da portare ai malati, che serviva a far ardere la lampada davanti all’altare, doveva essere prelevato con un panno, un fazzoletto o un mestolino: obbligatorio il “rimbocco” per chi ne facesse uso.
Alla festa del patrono, il 6 novembre, confluivano in processione le popolazioni di tutte le valli circostanti.
Si narra che alcuni poveri malati si ungevano il corpo con l’olio della lampada e subito dopo provarono sollievo.
A testimoniare ciò, ai lati dell’altare, erano affisse molte stampelle, poste nella chiesetta come segno di ringraziamento al Santo, oggi sostituite con le staffe dei cavalieri di Satriano.
Nel 1992 Mario Settimi (fondatore e direttore della ben nota Radio Subasio), mosso da spirito religioso e da passione per le testimonianze della civiltà contadina, nel constatare ormai la rovina delle mura, si fece promotore del Comitato San Leonardo con l’intento di recuperare la storica cappellina, che in effetti fu ristrutturata nel 1994 e far rivivere un’antica tradizione del nostro territorio.
La sistemazione della stessa, in località “Le Montarelle“, parte integrante della parrocchia di Armenzano, diocesi di Foligno e Comune di Assisi, suscitava un rinnovato impulso alla devozione del santo protettore.
 

Le Leggende

Sono giunte sino a noi diverse leggende databili intorno agli anni Mille, relative alla vita del Santo che evidenziano i vari miracoli da lui operati.
Si racconta che attraversando la foresta di Pavum nei pressi di Limoges, dove si era stabilito, si trovò a soccorrere la regina Clotilde, che era al seguito del re Clodoveo per la caccia e che era stata sorpresa dalle doglie del parto; Leonardo con le sue preghiere, le concesse di superare i dolori e quindi di dare alla luce un bel bambino.
Per questo S. Leonardo è stato sempre invocato come protettore delle gestanti.
Clodoveo per riconoscenza, gli concesse parte del bosco per edificarvi un monastero, che lo stesso Leonardo delimitò montato su un asino.
Un pozzo da lui scavato si riempì miracolosamente di acqua e chiamò quel luogo “Nobiliacum” in ricordo della donazione di Clodoveo, re nobilissimo.
Pare che da diverse regioni già cristiane, quali Germania, Aquitania, Inghilterra accorrevano malati di ogni genere, che solo a vederlo, ritornavano guariti.
Soprattutto però il santo liberava i carcerati, che erano essenzialmente prigionieri di guerra (si ricorda che la pena in quei secoli era corporale o pecuniaria per le punizioni, la detenzione serviva per riscuotere i riscatti).
I prigionieri dovunque lo invocassero, vedevano le catene spezzarsi, i lucchetti si aprivano, i carcerieri si distraevano, le porte si spalancavano; questi infelici riacquistata la libertà, accorrevano da Leonardo per ringraziarlo e molti rimanevano con lui.
S. Leonardo morì il 6 novembre di un anno verso la metà del VI secolo, certamente dopo il 530.
 

Nota

La galleria fotografica è stata prodotta da Luca Fabbriccini.
 

Fonti documentative

Cartellonistica in loco.

http://www.webalice.it/dcarosati/Observatory/Armenzano/body_armenzano.html

http://www.assisinews.it/eventi/san-leonardo-2016-armenzano/

http://www.lavoce.it/san-leonardo-aiuta-ancora-i-malati/

http://www.santiebeati.it/dettaglio/76300

 

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