Chiesa di San Nicola – Boschetto di Nocera Umbra (PG)

La chiesa pur essendo nel cuore del paese di Boschetto e pur appartenendo alla diocesi di Nocera, è sulla destra idrografica del fiume Fergia per cui è nel Comune di Gualdo Tadino, come del resto una parte del paese. Per mia scelta l’ho messa nel Comprensorio Folignate su cui grava Nocera, come di fatto è riconosciuta Boschetto.

 

Cenni Storici

La chiesa parrocchiale dedicata a San Nicola ( nel gergo popolare San Nicolò nuovo )sorge nella frazione di Boschetto sulla sponda destra del rio Fergia e conserva il suo aspetto medievale.
La costruzione in pietra calcarea, presenta due portali ogivali, uno dei quali sormontato dal rosone.
La primitiva chiesa era situata a monte del villaggio di Boschetto, nei dintorni dell’oggi diruto antico Castello ed era dedicata a San Giovanni Battista, ma la località è ancora chiamata S. Nicolo Vecchio.
La chiesa attuale, a giudicare da alcuni resti architettonici e affreschi al suo interno, non può essere posteriore al XV secolo, ma della stessa non si hanno notizie prima della metà del Cinquecento.
In quell’epoca, era già sede di Parrocchia, unita però alla Chiesa Parrocchiale di S. Angelo poco più a monte ed avevano un unico Rettore, che abitava nella Casa Presbiteriale, e celebrava di Domenica alternativamente nelle due Chiese; negli altri giorni festivi, o nell’una o nell’altra, a suo piacimento.
In quel tempo la Chiesa aveva scarse rendite e insieme a quella di S. Angelo, ricevevano in media ogni anno sette salme di frumento e dieci barili di vino. Ma, per quel che mancava, suppliva la Comunità del villaggio di Boschetto.
Inoltre alla Chiesa di S. Nicola, il Comune di Gualdo, dava semestralmente un bolognino, dieci soldi e sei denari sotto forma di decima.
 

Aspetto esterno

La chiesa nel corso dei secoli ha subito numerose modifiche strutturali, almeno tre quelle più importanti sigillate da altrettanti lapidi presenti sul pavimento che indicano gli anni degli interventi.
Quello più sostanzioso fu fatto tra il 1915 e il 1923, con l’ampliamento dell’abside e la ricostruzione del campanile.
L’originale a forma di torre era ancora in piedi nella prima metà del Settecento, poi scomparso per effetto forse di qualche terremoto.
Le spese dei restauri furono sostenute dell’Ente Parrocchiale e delle Confraternite del luogo, che vi hanno sede, modifiche, che in gran parte, le tolsero l’antico e suggestivo aspetto delle nostre Chiese Medioevali.
Presenta due entrate, una antica sulla parete frontale, ed una più recente su di una parete laterale.
 

Interno

L’interno dell’edificio è un’aula unica ed ha conservato l’originario assetto medioevale ad archi trasversali a tutto sesto su cui poggia il tetto a vista, sul pavimento erano presenti nove Sepolcri.
Un tempo era interamente affrescata.
Oggi degli antichi dipinti restano visibili quelli raffiguranti S. Antonio da Padova, S. Antonio abate (XV secolo) e S. Nicola (1611).
Nella cappella del Rosario, posta a destra della porta d’ingresso, si possono ammirare una Madonna in trono con il Bambino (a destra), S. Giovanni Battista e S. Nicola (a sinistra), lo Spirito Santo (in alto), in fondo e lateralmente S. Lucia e S. Agata.
Queste opere sono tutte attribuite a Matteo da Gualdo (XV sec.).
Di pregevole esecuzione è il dipinto del 1572 di Camillo Bagazzotti da Camerino, raffigurante la Madonna del Rosario con il Bambino, adorato da S. Domenico e S. Caterina.
Da ammirare nell’abside dietro l’altare una pala di Girolamo di Matteo da Gualdo (1505 ca.), raffigurante la Madonna in trono col Bambino e i Santi Rocco e Michele Arcangelo contornata da angeli musicanti, il trittico del marchigiano Maestro di San Verecondo raffigurante la Madonna col Bambino, S. Sebastiano e un Santo con la mitra (1420 ca.).
È presente un’interessante tela raffigurante il Santo Titolare, copia settecentesca del quadro di Giovan Battista Gaulli, che dipinse nel 1698 per la chiesa di Santa Maria Maddalena a Roma.
Ci sono altre tre tele: una di Camillo Bagazzotti (del tardo ‘500) raffigurante la Madonna col Bambino che regge il mondo, Angeli e Santi nella gloria celeste; un’altra di un probabile pittore marchigiano (1750 ca.) con S. Anna, tra S. Giovanni Evangelista e S. Antonio da Padova, che insegna a leggere a Maria; una terza tela (1620 ca.) con la Madonna della Rosa e i Santi Sebastiano e Rocco, attribuita da Enzo Storelli ad Avanzino Nucci.
Meritevoli di attenzione sono anche un crocifisso ligneo del XV secolo, un ciborio del ‘500 e una croce processionale in metallo costellato con figure lavorate a sbalzo (XIV sec.).
La statua di San Giovanni datata 1548 attribuita allo scultore Romano Alberti, detto Nero di Sansepolcro, è stata recentemente trasportata nella parrocchiale per motivi di sicurezza dalla chiesetta di San Giovanni isolata sulla montagna.
Tale intervento deciso da una visita di Sgarbi, ha spaccato l’opinione pubblica locale in quanto la devozione popolare voleva la statua nella posizione originaria, altri lo spostamento; dopo varie ed accanite prese di posizione si è deciso il trasferimento con non pochi malumori da parte dei fedeli.
 
 
 


 

Confraternita del SS. Sacramento

Meraviglia come una comunità così contenuta alla fine del 1500 e nei primi anni del 1600 avesse attive nella comunità ben 5 Confraternite: una dedicata al Rosario, una a Santa Maria del Carmine, una a Sant’Anna, a San Giovanni e al SS. Sacramento; questo a conferma come un così alto numero di confraternite sia indicativo del tipo di organizzazione collettiva conferita, per così dire dal basso, alla vita religiosa e alle strutture ecclesiastiche locali.
Tutte sopravvissero fino agli inizi del 1800, ma una solo una è sopravvissuta fino ai nostri giorni, e in queste poche righe ne facciamo un breve sunto storico.
La Confraternita del Santissimo Sacramento nella Parrocchia di Boschetto sorse con Bolla del 4 Novembre 1608 di papa Paolo V, ebbe sede nell’Altare Maggiore della Chiesa Parrocchiale di S. Nicola in Boschetto e fu aggregata all’Arciconfraternita di S. Maria sopra Minerva in Roma.
Nel 1677, sempre nella chiesa parrocchiale di San Nicola furono trasferite su permesso del Vescovo di Nocera, le due Confraternite di S. Anna e di S. Giovanni e ciò si rese necessario in quanto la loro sede che era in una Chiesuola vicina, ma in territorio Nocerino, intitolata a S. Anna, rischiava di crollare.
Nel 1647 non risulta avere possedimenti, però nel 1679 la vediamo al possesso di censi e di altri beni.
Ciò avvenne in conseguenza dell’espandersi in tutto il paese del culto dell’Eucarestia, furono infatti molti i fedeli impegnati nella preservazione di questo culto, del tabernacolo e del Corpo di Cristo, legato specialmente alla somministrazione della Comunione ai soggetti in fase di trapasso, il che era molto frequente nei periodi di forti pestilenze che si sviluppavano anche in periodi ravvicinati e che mietevano decine di vittime.
I Confratelli indossavano nelle cerimonie sacchi celesti, curavano il mantenimento dell’Altare Maggiore, fornivano l’olio per la lampada del Sacramento, nonché i ceri per l’altare suddetto e per le processioni in occasione di feste solenni, garantivano una degna sepoltura agli indigenti e finalmente distribuivano pane ai poveri nella ricorrenza dell’Annunciazione.
La Confraternita indiceva Processioni nella festa del Corpus Domini, durante la sua ottava e nella terza domenica d’ogni mese.
Ogni settimana faceva recitar Messa sull’Altare Maggiore, per proprio conto, dal Parroco, per ciò stipendiato con dodici giuli all’anno.
Altra Messa si celebrava nel giorno dell’Annunciazione, in quello del Corpus Domini e nella quinta festa della Cena, nonché un Officio per i defunti, con l’intervento di più Sacerdoti, nell’ottava del Corpus Domini.
Questa Confraternita, in seguito, venne fusa dalle Autorità Ecclesiastiche con quelle del Rosario coeva, di S. Maria del Carmine, di Anna e di S. Giovanni, anch’esse esistenti nel villaggio di Boschetto come già detto precedentemente.
Ignoriamo quando ciò avvenne, certo che nel 1822 la fusione era già un fatto compiuto ed in tale stato questo sodalizio ancora oggi permane, sotto il nome di Confraternite Riunite di Boschetto comprendenti oltre alla suddetta del SS. Sacramento, quella di Sant’Anna e San Giovanni.
Negli ultimi anni ha subito un lungo periodo di scarsa partecipazione e di abbandono che ha portato alla lacerazione del tessuto organizzativo e al deterioramento delle strutture.
Solo recentemente dopo il terremoto del 1997, grazie al lavoro del parroco Don Francesco Pascolini, alla collaborazione di alcuni parrocchiani e alla determinante presenza di Massimo Siena, la Confraternita è tornata a nuova vita.
È stata consolidata la struttura organizzativa delle Confraternite con la nomina di Massimo Siena Priore Camerlengo e don Francesco Pascolini Cappellano, inoltre la Confraternita si è dotata di un Segretario ed un Cassiere e con il contributo consistente di numerosi parrocchiani, sono stati recuperati, ristrutturati e messi a nuovo sia all’interno che all’esterno i locali delle Confraternite Riunite.
Ora tutto si prepara a nuova vita con la speranza di superare un altro secolo di vita.
 

Fonti documentative

Gualdo Tadino e dintorni: guida turistica, testi di Daniele Amoni … [et al.], coordinamento editoriale: Daniele Amoni; immagini: Daniele Amoni, Franco Chiucchi Città di Castello: Petruzzi,2012;
Guerrieri R., Storia civile ed ecclesiastica del comune di Gualdo Tadino, Gubbio, Oderisi, 1933.

http://turismo.tadino.it/

 

Da vedere nella zona

Santuario di San Giovanni – Boschetto di Nocera Umbra
Chiesa di San Michele Arcangelo – Colsantangelo
 

Mappa

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