Chiesa di San Pietro a Monte – Città di Castello (PG)

La chiesa è stata considerata del secolo XI ma le pareti interne scoperte durante i lavori la collocano edificata sopra un edificio forse a scopo funerario del VI-VII secolo.

 

Cenni Storici

San Pietro a Monte è una frazione del comune di Città di Castello, nella valle del Seano-Minima, in provincia di Perugia ed è al confine con la Toscana, a metà strada verso Cortona.
Sorge sul fianco della montagna a due chilometri da San Leo Bastia ed è facilmente raggiungibile facendo una breve deviazione dalla provinciale.
La Chiesa di San Pietro è una chiesetta in stile povero-romanico costruita su uno sperone di roccia e addossata ad un blocco di edifici che, dall’aspetto, dovevano costituire un piccolo Borgo o Villa.
Scarsissime sono le notizie che la riguardano neppure l’epoca di costruzione è ben definita in quanto presenta una evoluzione costruttiva molto complessa, intuibile dai numerosi interventi di trasformazione leggibili su suoi elementi architettonici.
Molto probabilmente la sua origine è databile al XI secolo, però alcuni fregi a intreccio longobardo incastonati nella muratura testimoniano la probabile presenza di un tempio cristiano già nell’VIII sec.
Per spiegare la particolare tessitura muraria interna e i resti lapidei Longobardi occorre dire che tali tracce sono evidenti in quanto Umbertide si trovava nel mezzo del Corridoio Bizantini per cui ebbe entrambi le dominazioni, i Bizantini dal VI secolo i quali vi costruirono una torre di avvistamento nel punto più alto che sovrastava la strada principale, mentre i Longobardi in quel periodo (570 circa) erano confinati poco più a nord nella Valle del Niccone.
Verso la fine del VII secolo i Longobardi compressero i Bizantini più a sud sul fronte Assino – Nese nei pressi di Pierantonio ed Umbertide entrò in loro possesso, ne fecero un forte presidio militare molto prima di cingere d’assedio Perugia.
Avendo sotto il loro dominio questo territorio è palese trovare tracce del loro insediamento in vari edifici, infatti reperti lapidei con disegni ad intrecci tipici della loro cultura sono stati trovati anche a Verna nella vecchia chiesa di Santa Maria del Nestore ora San Pietro, ma in questa specifica chiesa oltre ai reperti lapidei, si ha l’eccezionalità di una particolare tessitura della muratura che potrebbe essere riferita ad un edificio con funzione funeraria del VI-VII secolo.
La chiesa fino al secolo scorso era sotto la giurisdizione di Comunaglia fino a che questa non è diventata di proprietà privata insieme insieme a tutto il Borgo; tutt’oggi è officiata ed è dipendente dalla parrocchia di Verna.
 

Aspetto esterno

La facciata segue il profilo a capanna sulla cui sommità è posizionato un campanile a vela; al di sotto di questo una finestra rettangolare riquadrata in pietra illumina la sala.
Il portale di ingresso ha una piccola scalinata a pianta semicircolare che lo precede e sul portone il legno è riportata la data 1851; tra l’architrave e la porta compare un lucernaio che anch’esso contribuisce all’illuminazione interna.
Alla parte destra dell’edifico religioso è addossato tutto il fabbricato del piccolo borgo, mentre nella parete esterna di sinistra oltre il volume della cappellina interna sporgente, nel tessuto murario si nota una pietra ad intreccio tipica di epoca longobarda, inserita nel muro.
Nella parete di fondo si notano due oculi circolari e al disotto di questi, sempre murata nella parete, una grossa pietra di travertino squadrata reperto probabilmente di epoca romana.
Il campanile a vela è realizzato in conci di pietra ad un solo fornice con un arco a tutto sesto coperto da un piccolo tetto a due spioventi.
 

Interno

La piccola chiesa si sviluppa secondo una pianta rettangolare in una unica sala sulla quale si inserisce una cappella laterale che si apre a metà della parete longitudinale est.
Il tetto è a capanna in legno, mentre la zona del presbiterio è coperta da una volta a crociera che poggia su quattro paraste poste sui quattro angoli; anche la piccola cappella possiede una copertura lignea.
Entrando sulla destra si trova un’acquasantiera in pietra poi la parete destra scorre intonacata fino a che accanto alla zona presbiteriale non è stata messa a faccia vista la particolare tessitura in pietra che corrisponde anche dall’altra parte nella parete sinistra.
Il presbiterio è rialzato di un gradino e al suo interno ha una discutibile pavimentazione a scacchiera.
Nella parete d’altare si trova un quadro con una dipinto alquanto malandato raffigurante la Madonna dei dolori in trono fra San Pietro e Paolo a sinistra, Santa Lucia e Santo Vescovo a destra.
Ai lati della tela in alto vi sono due aperture circolari che al loro interno ospitano un infisso in legno con vetri istoriati di pregevole fattura raffiguranti San Pietro e San Paolo.
Scendendo nella parete di sinistra si notano a faccia vista le pietre dell’antico edificio con la particolare tessitura muraria che sono state lasciate di proposito visibili e non coperte da intonaco; in mezzo a queste pietre vi sono anche dei reperti lapidei con intrecci, murati di epoca longobarda.
Altri reperti sono murati sempre in questa parete in prossimità della controfacciata.
In questa parete c’è anche una cappellina con altare probabilmente dedicata a Sant’Antonio da Padova la cui statua compare sopra l’altare.
In controfacciata una struttura a cornice racchiude gli sportelli di un armadio a muro.
 

Fonti documentative

http://chieseitaliane.chiesacattolica.it/chieseitaliane/schedaca.jsp?sercd=88976

https://it.wikipedia.org/wiki/San_Pietro_a_Monte

https://www.umbertidestoria.net/un-volo-di-millenni-sulla-fratta

 

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