Chiesa di San Pietro – Forfi ( Cimitero ) – Sellano

L’abitato di Forfi sorge sullo schienale del Monte Jugo con a destra i ruderi del “Palazzo” che era l’Ospitium presso la chiesa di S. Antonio, noto all’Eroli nel 1465. Nel 1713 vi erano 60 abitanti. Sono rimaste due chiese: quella di S. Giuseppe edificata nel 1683 dai Bonanni presso le abitazioni, e quella antichissima di S. Pietro presso il Cimitero più a valle (entrambe chiuse).
Il castello di Forfi, oggi comune di Sellano si ricorda per aver ospitato nel 1522 un esercito di Spoletini che si accamparono fuori dalle mura prima di porre l’assedio a Sellano che si era ribellato.

 

Cenni storici

La Chiesa di San Pietro si trova a valle del castello di Forfi, presso il cimitero; anticamente era parrocchiale, ora è ridotta a chiesa cimiteriale.
L’edificio isolato, risale al XII secolo, mostrando le caratteristiche tipiche del primo romanico spoletino.
 

Aspetto esterno

Si presenta esternamente con una candida facciata a capanna in levigata cortina e due feritoie al centro della stessa.
Il portale è a tre rincassi con lunetta, bifora con colonna e capitello a stampella nascosto dalla muratura.
L’imponente campanile a vela si trova in posizione centrale, allineato alla facciata, con i due fornici divisi da colonnina, è stato ricostruito in epoca relativamente recente.
La parete sinistra è ora addossata alla recinzione del cimitero e a una piccola sacrestia, ma in origine la chiesa sorgeva in posizione completamente isolata.
Lungo la parete destra si aprono una porticina e due strette monofore.
L’abside, a pianta semicircolare, conserva tracce di archetti pensili e una monofora.
La parte inferiore è costruita con blocchetti ben rifiniti e ben connessi, al di sopra degli archetti si presenta coperta da intonaco, ma la caduta parziale dello stesso mette in mostra un’opera muraria completamente diversa, con blocchetti di dimensione inferiore e di materiale diverso, a denunciare un tempo di costruzione più tardo o un rifacimento posteriore.
 

Interno

L’interno è ad aula unica, parte della decorazione a fresco è stata staccata illegalmente nel 1964 e trafugata.
Sulla parete sinistra rimane una raffigurazione di San Rocco degli inizi del secolo XVI, poi Sant’Antonio abate che sorregge una testa nimbata, probabilmente quella di San Paolo Primo Eremita morente, affresco frammentario del secolo XV.
Nella nicchia absidale gli affreschi raffigurano la Madonna Nera lauretana, con sotto la scritta SIMON ROMANUS DEVOTIONE TEMPORE REGULI AQUILANTIS RECTORIS FACIENDUM CURAVIT, e i Santi Pietro e Apollonia; sui pilastri dell’arco trionfale San Simone il Cananeo, protettore dei cavapietra e dei boscaioli, e San Francesco, affreschi datati 1606.
La decorazione pittorica è di gran qualità, richiama la scuola del De Magistris.
L’altare in pietra romanico, è stato purtroppo danneggiato da una drastica pulitura.
Dalla parete sinistra si accede alla piccola sacrestia, con originale copertura a semi volta.
A destra dell’entrata si trova un’antica acquasantiera in pietra.
La copertura è a capriate lignee e la pavimentazione è in cotto.
 

Bibliografia

AA.VV. Forgiata dalle Acque. Sellano e il suo territorio
FAUSTI L. – Le Chiese della Diocesi di Spoleto nel XIV secolo secondo un codice del XVI secolo - Archivio per la storia ecclesiastica dell’Umbria, Foligno, 1913
 

Da vedere nella zona

Chiesa di San Cristoforo a Vio
Chiesa della Madonna della neve a San Martino
 

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