Chiesa di Santa Maria delle Grazie – Massa Martana (PG)

E’ una delle antiche chiese che erano posizionate lungo la vecchia via Flaminia, luogo di conforto per i pellegrini della fede.

 

Cenni Storici

La chiesa di Santa Maria delle Grazie sorge lungo il tracciato dell’antica via Flaminia.
La fabbrica attuale deriva da diversi momenti esecutivi, la parte terminale e la facciata risalgono alla fine del ‘400, quando è stato realizzatoun ampliamento della chiesa più antica, tardo duecentesca.
In particolare sulla parete di destra, per circa tre quarti della lunghezza, si riscontra una differente tessitura muraria, con un pietrame disposto irregolarmente che avvolge due monofore duecentesche, la destra triloba e la sinistra a tutto sesto che si ritrovano identiche sulla parete di sinistra.
Tra le due monofore si apre un accesso secondario decorato da graziose mensole.
Del XV secolo è la facciata, rettangolare, in pietre di varie dimensioni, con elegante oculo strombato che ne alleggerisce la struttura rettangolare, altrimenti piatta e schematica.
Il piccolo campanile a velaa doppio fornice èposto sulla parte terminale destra della facciata, sulla base si legge la scritta S T/CAMIL.HYERON./A 1582.
Il portale architravato sembrerebbe essere stato rimontato da un altro luogo, poiché le modanature della trabeazione non combaciano con quelle dei piedritti.
Sopra il ad esso sono murate due lapidi con iscrizioni: la prima, sotto la tiara e le chiavi pontificie ricorda i diritti che aveva sulla chiesa la Basilica di San Giovanni in Laterano:
DE IUREPATRONATUS /TERRAE MASSAE/SUB PROPRIETATE / SACRO-SAN. ECCL. LATERANENSIS/ET ANNUO CANONE UT IN/RULLA RENOVATA/DIE 27 NOVEMBRE 1765;
la seconda si riferisce a un restauro della chiesa:
TEMPORE ILL. ET REV.MI/D. SFORTIE.TONII/DE CERRETO CO/ET… L DD PP. VIR/TINII DE THEIS/PROSPER…ICC ET/SABBATINI FRANCISCI.
 

Interno

L’interno è ad aula unica, sulle pareti laterali si aprono due absidiole a tutto sesto, racchiuse tra coppie di colonne in pietra, le mensole infisse nel muro dovevano essere di sostegno a un coronamento ora perduto.
Sulla parete di fondo si apre l’abside rettangolare, voltata superiormente e affiancata da due nicchie. L’altare, sorretto da quattro colonne è addossato alla muratura.
Nella controfacciata vi sono affreschi in pessime condizioni e completamente illeggibili, anche il primo affresco della parete di sinistra è quasi completamente perduto.
La parete di fondo e l’abside sono completamente affrescate.
Al registro superiore, svolta intorno all’arco trionfale è affrescata un’Annunciazione, a sinistra v’è l’Angelo annunziante, al centro Dio Padre e a destra, ora quasi non più visibile, la Madonna annunciata.
L’affresco probabilmente contenuto nella nicchia di sinistra è completamente perso, sopravvivono un San Rocco nell’imbotto sinistro, Cristo benedicente sull’architrave e San Giuliano ospitaliero nell’imbotto di destra.
Segue nel registro inferiore a sinistra Sant’Agostino.
Nell’abside, sulla parete di fondo San Sebastiano, al centro, in alto sulla lunetta Madonna incoronata tra angeli, a destra San Felice.
Nel rincasso centrale Madonna col Bambino tra uno stuolo di Angeli; negli sguanci a sinistra Santa Caterina d’Alessandria, sull’architrave Agnus Dei e a destra Santa Lucia.
Nel sottarco, a sinistra Dormitio Virginis, in alto Cristo benedicente tra angeli in un cielo stellato, a destra L’Adorazione dei Magi.
Segue, nel registro inferiore destro, San Bernardo da Chiaravalle; della nicchia di destra sopravvive unicamente l’immagine poco leggibile di San Romedio con l’orso al guinzaglio.
Sopra l’altare Cristo fra gli Apostoli.
Lungo la parete destra e sulla controfacciata destra altri affreschi non più leggibili.
 

Fonti documentative

NESSI- CECCARONI, Da Spoleto a Massa Martana, Spoleto, 1978.
CARLO RIDOLFI Massa Martana Dalle origini al terzo millennio Editrice la Rocca 2009
 

Nota di ringraziamento

Si ringrazia la Diocesi di Orvieto-Todi per la disponibilità e per aver concesso le autorizzazione alla pubblicazione.
 

Nota

La galleria fotografica ed il testo sono stati realizzati da Silvio Sorcini.
 

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