Clusiolum ( Santuari di monte Torre Maggiore) – Cesi (TR)

 

Cenni Storici

Il luogo ove oggi sorge Cesi era già abitato da popolazioni di origine umbro-sabina già cinque secoli prima di Cristo, e ospitava sulla vetta di Torre Maggiore un santuario; nel 295 a.C. con la battaglia di Sentino, Roma sconfisse le popolazioni umbre, anche dopo la conquista Romana l’area di culto di monte Torre Maggiore continuò ad avere un ruolo di primo piano nella centralità dei riti religiosi dell’Umbria meridionale, tanto che era collegato da una strada di grande importanza conosciuta come “Carre Sale“.
In epoca romana esisteva una piccola cittadina, Clusiolumsupra Interamnam” citata da Plinio, Plinio Il Vecchio – Naturalis Historia – Liber III– 14 “Visuentani. in hoc situ interiere Feliginates et qui Clusiolum tenuere supra Interamnam et Sarranates cum oppidis Acerrisquae Vafriae cognomina bantur, Turocaelo quod Vettiolu...”.
Dell’antica Clusiolum rimangono imponenti testimonianze.
Appena sotto l’attuale abitato, lungo strada della Pittura, si trova un tratto consistente di mura costituite da grandi massi tenuti insieme senza materiale cementizio.
Su uno di essi è scolpito un fallo, ritenuto simbolo della fertilità.
In una soprastante villa, di recente costruzione, è reimpiegata un’ara romana con iscrizione.
All’interno dell’attuale abitato di Cesi sono presenti resti di mura poligonali, il più imponente funge oggi da terrazzamento per la soprastante chiesa di Santa Maria Assunta.
Un altro tratto rilevante, difficilmente visibile a causa della vegetazione, si trova sotto al belvedere adiacente la chiesa di Sant’Onofrio.
Di notevole interesse archeologico è il sito di Sant’Erasmo, a 890 m s.l.m., qui rimangono resti di gigantesche mura poligonali, che delimitano il pianoro e le fondamenta di un tempio.
Un tempo si accedeva al sito tramite due porte.
Questo luogo ha nel tempo ospitato la rocca medievale di Cesi e successivamente la Chiesa di Sant’Erasmo.
Ma il ricordo più importante degli Umbri si trova sulla vetta, a 1121 m s.l.m., ove rimangono i resti di due santuari di Torre Maggiore.
Furono i più importanti centri di culto dell’Umbria meridionale.
Il loro culto fu attivo, con probabilità, fino agli inizi del IV secolo d.C..
Il tempio principale del santuario è il più antico.
Dell’impianto primitivo, attestato essenzialmente da materiali votivi (bronzetti schematici di tipo italico) rimane una fossa pressoché circolare in cui si immette un canaletto; ambedue sono scavati nella roccia e risultano in parte sottostanti alla successiva struttura templare.
Gli attuali resti risalgono all’età repubblicana (dal III al I secolo a.C.), quando il santuario subì consistenti lavori di ristrutturazione e monumentalizzazione, sebbene le preesistenti strutture costituissero già uno dei più importanti centri di culto della zona.
L’accesso al santuario di Torre Maggiore avviene ancora oggi attraverso la soglia originaria, costituita da un enorme monolite di pietra calcarea.
I resti del podio del tempio principale e più antico si elevano al centro del complesso.
Era orientato secondo l’asse Est-Ovest e preceduto da un pozzetto votivo, in cui sono stati rinvenuti soprattutto bronzetti schematici di figure umane virili.
La grande costruzione è perfettamente rettangolare, di dimensioni approssimative 13,50 x 8,30 m, costituita da grandi massi di blocchi di pietra calcarea in opera quadrata, caratterizzati da un elevato grado di lavorazione.
Tutt’intorno, una serie di locali per il ricovero dei pellegrini, i laboratori per la produzione di ceramiche ed ex voto, e altri locali di servizio.
Sul lato settentrionale del tempio fu trovata una testa in travertino raffigurante forse una divinità femminile, alla quale potrebbe essere stato dedicato il secondo tempio, più recente, le cui fondazioni si trovano ad ovest del principale, lungo l’asse Nord-Sud.
L’altro tempio, di dimensioni analoghe al principale, ma non in asse con esso, presumibilmente riferibile all’età repubblicana, è orientato in senso nord/ovest-sud/est ed è costruito in opera cementizia, con paramento in blocchetti calcarei di medie dimensioni.
Il luogo subì un progressivo e lento abbandono, con persistenza del culto pagano anche dopo l’affermazione del Cristianesimo; infatti, il materiale di scavo attesta la frequentazione del tempio almeno fino all’inizio del IV secolo d.C..
In molta della cartografia, anche relativamente recente il sito è ancora indicato col nome di Ara Major.
Il documento più interessante che potrebbe attestare la prosecuzione del culto pagano sul Torre Maggiore è però una cronaca dell’Eremita degli Arnolfi conservata presso l’Archivio francescano provinciale della Porziuncola ad Assisi (busta “l’Eremita“):
Nell’an. presente di N. S. 1650, è pervenuto nel nostro Convento de la Ss.ma Annuntiata dell’Eremita de’ P.P. Reformati di S. Francesco, frate Benedetto de’ Città di Castello, Guardiano del Convento di Porcheria [Portaria] di S. Pietro de’ P.P. Cappuccini di S. Francesco, Religioso di specchiatissima virtù. Seco havea il Fratello Laico fratel Lorenzo d’Amelia. […] Risolvemmo primieramente discorrere delli abusi e schiamazzi che ad ogni anno nascevano a motivo delle malsane feste che gruppi di poveri tappini facevano sù per la Via detta Del Carro fino al Monte Maggiore [Torre Maggiore]. Onde convenimmo procedere a solenni Processioni sù per cognominata Via ut ostacolare i malsani Riti imperetrati da quella Comunità di Infedeli.
 

Fonti documentative

BONOMI PONZI,Il santuario di monte Torre Maggiore, in Terni – Interamna Nahars, a cura di C. Angelelli e L. Bonomi Ponzi, Roma 2006
CONTELORIF., Memorie historiche della Terra di Cesi, Roma 1675
COSTANZI F., Visioni preistoriche. Le caverne carsiche del Torre Maggiore(letto su http://bctdigitale.comune.terni.it/bctD/View.aspx?ID=26M&H=2)
MILIJ, EGIDIO ANTONIO Carsoli rediviva ovvero storiche ricerche intorno all’antichissima citta’ di Carsoli nell’Umbria. Opera illustrata con alcune note … aggiunta in fine un indice diplomatico – Macerata: dalla stamperia di Antonio Cortesi, 1800
NESSI S. CECCARONI S.San Gemini e dintorni Pro Loco Sangemini 1975
Cesi, capitale delle Terre Arnolfe, a cura di P. Rossi e C. Feliciani, Terni 2004

http://prolococesi.it/la-guida/

http://www.progettovidio.it/risultatiautori.asp?opera=Ab urbe condita&libro=LIBRO X

http://montetorremaggiore.blogspot.it/2013/03/monte-torre-maggiore-orientazioni.html

 

Nota

La galleria fotografica ed il testo sono stati realizzati da Silvio Sorcini.
 

Da vedere nella zona

Chiesa di Sant’Erasmo – Cesi (TR)
Romita di Cesi o Convento di Santa Maria Annunziata – Cesi (TR)
Pieve di Santa Maria di Fuori – Cesi (TR)
Ex chiesa di San Michele Arcangelo – Cesi (TR)
Chiesa di Sant’Onofrio – Cesi (TR)
Chiesa di Sant’Andrea – Cesi TR
Grotta Eolia – Cesi (TR)
Castello di Portaria – Acquasparta
Città romana di Carsulae – Terni (TR)
Castello di Cesi – Terni
 

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