Castello di Montevillano – Valfabbrica (PG)

Il castello, inteso come tale, non esiste più, ma vale la pena farci una capatina per ammirare il meraviglioso panorama che si può vedere da li.

 

Cenni Storici

Troviamo, per la prima volta il nome di « Villano » nel 1219. Si parla di un certo Villano che ha la sua « curtis » con un castello.
Forse, da detto Signore, è derivato e si è tramandato il nome di « Montevillano », il monte cioè posseduto da Villano.
La bolla di Innocenzo III (a. 1198), conferma al vescovo Guido la donazione del castello di Montevillano, chiamato “de Valle Surda“, ove « Valle » è un vocabolo della balìa di Montevillano.
Sono di Montevillano (a. 1352) Cinzio di Andreolo Bucharelli e la moglie Mita che fanno testamento lasciando, post mortem, tutti i loro beni alle chiese di S. Francesco, S. Chiara, S. Damiano e S. Maria degli Angeli.
Ora presso Montevillano Alto c’è una casa della famiglia Sorbelli, costruita in parte, dalla trasformazione di una vecchia torre di castello, ma se fosse stato un castello fortificato non possiamo affermarlo.
Dal Fortini conosciamo l’esistenza della balìa di Monte Galgano, « Montis Gallani » (che era di Galliano, di un francese, di un proprietario: Ildebrando, di cui scrive papa Innocenzo III).
Questo Monte Galgano altro non è che Montevillano comprendente le 49 famiglie del 1232.
Montevillano, per molti anni, dal 1319 al 1370 è rimasto sotto Perugia unitamente a Torranca o Ranca, vocabolo che si trova alla destra del Chiascio non lontano da Pianello, a monte della statale 318.
il Catasto di Campolongo compilato nell’anno 1475 nomina la Balìa di Montevillano con queste denominazioni:
« Baylia montis Galgani sive Galiani aut Galglani; baylia Montis Gaiani, Castrum Montis Galglani ».
Dallo stesso Catasto vi risultano molti pezzi di terra della proprietà di Badia ( Abbazia di Santa Maria Assunta ), uno addirittura presso il castello, vocabolo conosciuto dal 1354. Risultano nomi di persone e vari vocaboli nonché la esistenza di chiese col titolo: S. Maria, una di S. Nicolò e una, dipendente dalla stessa Badia, intitolata a S. Apollinare, il cui rettore, Angelo, pagherà 25 soldi di decima nel 1334.
Dal Catasto del Sacro Convento del 1568, di Agolante di Gregorio da Matelica, si viene a conoscere che il convento possiede a Montevillano un piccolo terreno con piante boschive.
Non potremmo affermarlo, ma pensiamo che la stragrande maggioranza di terreni di un secolo avanti, posseduti prima da Campolongo a Montevillano, siano passati al Sacro Convento con Sisto IV, e che, più tardi, siano stati venduti, forse per le fabbriche del Santuario.
Nel 1700, viene nominato ancora come « Villa di Monte Villano », e, nel 1730, il Comune di Assisi lo elenca tra i castelli dicendolo “ Montevillano o Belvedere”.
Nel 1828 gran parte della zona fu proprietà della famiglia Fiumi di Assisi, che, per circa mille ettari, possedeva Montevillano e Pieve S. Nicolò (fino al Voc. Campiano) da Sterpeto compreso.
 

Descrizione territoriale

Montevillano è del comune di Valfabbrica, al cui centro si unisce per cinque chilometri di strada carrozzabile ripida, ma in buono stato, e costruita tra il 1953-54. La strada, man mano che si sale, fa godere l’ampiezza del panorama fino a quota 583 slm., sino a Montevillano Alto.
Da qui si vede Perugia e sue varie Frazioni, Monteverde, Valfabbrica e tutto il suo territorio, i Poggi e Giomisci, Montecorno e Cucco, Monte Ingino con S. Ubaldo, parte del Subasio, Fratticciola, ecc.
 

La chiesa

La chiesina che, popolarmente, va sotto il titolo di S. Antonio, e la cui festa si faceva quasi sempre al 13 giugno, con Messa saltuaria entro l’anno.
 

Curiosità

Nella zona di Montevillano si trova, al voc. Busicchio II, proprietà Saba di Valfabbrica, una sorgente di acqua con qualità curative delle vie urinarie e gastro-intestinali, leggermente solfurosa. La sorgente reca il nome de « La Lecca », ed è sita vicino al fosso sul versante orientale. Dal versante opposto nasce un’altra sorgente, quella detta di S. Francesco, lungo la strada per Montevillano.
 

Fonti documentative

Vittorio Falcinelli – Per Ville e Castelli di Assisi – Vol I 1982
 

Da vedere nella zona

Castello di Valfabbrica
Abbazia di Santa Maria Assunta
Chiesa della Madonna del Chiascio
 

Mappa

Link alle coordinate

Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>