Castello di San Mariano – Corciano (PG)

San Mariano è uno degli otto castelli del territorio di Corciano, piccolo, ben tenuto e piacevole da visitare.

 

Cenni Storici

Il castello sorge su un colle roccioso e insieme al suo borgo è un tipico insediamento di altura nato per esigenze difensive e di salubrità.
E’ posto tra le due strade che da Perugia conducono una a Cortona e l’altra a Città della Pieve, e tra i torrenti Caina e Genna.
L’area circostante venne inizialmente occupata dagli etruschi, come testimoniano i ritrovamenti di un carro etrusco in bronzo (VI secolo a.C.) e di un’ampia area sepolcrale (II-I secolo a.C.), sita in località Strozzacapponi: una campagna di scavi condotta negli anni ’90 ha reperito circa 60 tombe a camera, scavate in un banco di travertino; oltre a queste altre necropoli sono presenti a San Sisto, Pila, Castel del Piano.
Si tratta di un’area interessata sin dall’antichità di numerosi assi viari che portavano verso la Toscana, il Trasimeno, Chiusi, Orvieto e l’Amerino; il castello quindi si trovava in una zona di notevole importanza strategica in un periodo in cui le necessità difensive erano prioritarie, inoltre la posizione consentiva di essere un ottimo punto di sostegno militare alla vicina Pieve di Santa Sabina fulcro della vita religiosa dell’area.
Intorno all’anno mille le strutture che fecero da perno allo sviluppo dell’area erano la Pieve di Santa Sabina, Mereto (attuale area intorno a Torricella) e il nucleo abitato che sarà poi San Mariano.
Già nel 1074, nei pressi di San Mariano esisteva un monastero dedicato a Santa Anastasia, poi diventato il monastero dei monaci Olivetani di Monte Morcino, acquistato dopo il 1870 dalla nobile inglese Sperlingh.
Nel documento del 1029 o 1031 (non è stato possibile stabilire con esattezza la data) Ugo figlio di Alberico e sua moglie Tedirada donavano al monastero di Santa Maria di Farfa i loro beni inseriti nel Fundus Meritii , così si chiamava l’area in questione, successivamente questo monastero decise di cederlo ad altri per cui il territorio passò al monastero ferrarese di Santa Maria di Pomposa.
Non si sa quando avvenne questo passaggio, però si sa che il 19 marzo 1154 Anastasio IV nella conferma dei beni spettanti a S. Maria di Pomposa nomina la chiesa di S. Maria del castello di San Mariano e successivamente ulteriore conferma si ebbe per opera di Celestino III il 13 luglio 1192 quindi le proprietà farfensi ubicate presso Mereto dovevano essere passate all’ente monastico ferrarese probabilmente già da qualche decennio.
Non si conosce la data precisa dell’edificazione del castello, però è citato come “castrum” in un documento pontificio del 1154 e compare ancora come tale nel 1258 nella più antica elencazione delle comunità del territorio perugino.
Sul finire del secolo XI o nel corso della prima metà del successivo, per comodità della popolazione residente nel fortilizio di San Mariano, dovette edificarsi una piccola struttura religiosa, citata già in un atto del 1331, e si trattava di una cappella o poco più.
Questa fu intitolata a S. Mariano e, di lì a poco, fini per conferire il proprio nome al nucleo abitato che, stando ancora a quanto evidenziato da Riganelli, lo assunse proprio nel corso del secolo XII chiamandosi Castel San Mariano.
Tuttavia la crescente importanza di quella che all’inizio del Trecento è indicata come abbazia, alla quale nella seconda metà del secolo XIII fu affidata la riforma delle chiese dipendenti dall’ente monastico ferrarese in territorio perugino, fini probabilmente per decretare una sovrapposizione dell’intitolazione di S. Maria su S. Mariano.
Oltre alla chiesa dedicata a S. Maria, verso la metà del ‘400 esisteva nel castello anche un ospedale ambedue inclusi nel catalogo delle chiese territoriali di Perugia.
Come castello l’abitato appare solo in un’elencazione del 1282.
Di questo primo insediamento murato non si conoscono né forma né grandezza, in quanto nel corso del XIV sec. il paese, come molte altre comunità del contado, è stato teatro delle lotte tra le fazioni cittadine.
Nel luglio del 1365, a seguito di una battaglia svoltasi nella piana di Bagnaia, truppe inglesi trovarono temporaneo rifugio all’interno delle mura del castello.
Nel 1466 fu affidato ai monaci di Monte Morcino il compito di amministrare tutte le proprietà spettanti all’Abazia di Pomposa esistenti sul territorio della Diocesi di Perugia; questo creò una conflittualità fra le due congregazioni benedettine per la quantificazione del censo sui beni trasferiti.
La disputa in merito al priorato di San Mariano si trascinò per anni finché nel 1561 si adottò una determinazione, ratificata sei anni più tardi, di estinguere ogni obbligo censuale con l’acquisto da parte di Monte Morcino di beni stabili nel territorio ferrarese, da assegnare in perpetuo all’Abbazia, a titolo di risarcimento definitivo del censo dovuto.
L’abbazia di Monte Morcino quindi consolidò la propria giurisdizione su un ragguardevole patrimonio costituito da numerosi terreni arativi, vigne e oliveti posti nelle pertinenze del castello stesso.
Dalla metà del XIV sec. è stato più volte occupato, distrutto, ricostruito, distrutto nuovamente, tanto che in una elencazione del 1428, relativa ad una tassazione, S. Mariano è citato come “villa” e in altre due, rispettivamente del 1456 e del 1469, come “locum“.
In un registro di debitori e creditori del Priorato di S. Luca dell’Ordine del S. Sepolcro, proprietario di alcuni terreni nel distretto del paese, per l’anno 1471 è citato come “Castellarium Sive Villa“.
Nel 1474 gli abitanti chiedono ed ottengono l’esenzione dalle tasse per poter pagare la sistemazione delle mura.
Probabilmente è da questa data che inizia la costruzione del castello nuovo in posizione adiacente al vecchio insediamento e utilizzandone in parte i materiali.
In un documento del 1530, relativo alla necessità di ampliare la chiesa parrocchiale, si citano, infatti, sia le vecchie mura che il “Muralium Novum” e l’apertura di un passaggio nel muro antico per collegare la chiesa e il nuovo spazio.
La chiesa di S. Maria nel 1566 era dotata di un proprio Fonte Battesimale ed era assunta a chiesa parrocchiale.
Da tutto questo si comprende quanto sia difficile ricostruire forma ed estensione del vecchio Castrum ai cui resti accenna ancora nel 1648 Cesare Crispolti J.
Cessata la sua funzione militare, San Mariano si trasformò in un centro agricolo, le terre attorno il castello erano prevalentemente possedute dagli Olivetani di Monte Morcino, prima, e dalla famiglia Della Penna dopo (catasti del 1729 e del 1820).
 

Aspetto

Oggi San Mariano è formato da tre parti principali: il Castello, il Borgo, che si estende tra il castello e San Domenico, ed il Canto, situato al meridione del paese.
Il castello, racchiuso entro il perimetro delle antiche mura, è la parte più densamente fabbricata.
Una parte dei suoi edifici è sistemata intorno alle mura e circonda un isolato formato da due schiere di case a ridosso delle stesse.
Un’altra doppia schiera si estende dalla via principale in direzione Ovest fino al perimetro.
L’accesso al castello avviene tramite una sola porta sul lato orientale protetta da una torre a pianta circolare che occupa l’angolo nord-orientale del perimetro.
Un’altra torre, anche essa di pianta circolare, che figura ancora sulla mappa del Catasto Chiesa del 1729, occupava l’angolo tra la chiesa e la canonica; una terza torre, di pianta rettangolare, oggi integrata in una casa, sporgeva in mezzo all’arco sud-occidentale delle mura.
La viabilità interna consta di una via principale che forma un angolo retto e termina in una piccola piazzetta.
Dalla via principale diramano tre vicoli, due sboccano nella piazza e il terzo scende verso ponente.
La chiesa di S. Mariano è situata fuori le mura e racchiude, insieme alla canonica, su due lati una vasta piazza.
Nel sec. XIX, il complesso della chiesa e della parrocchia ha subito una risistemazione completa.
 

Fonti documentative

Autori vari – San Mariano di Corciano, frammenti di Storia – 2003

https://it.wikipedia.org/

Comune di Corciano Assessorato allo Sviluppo Economico e alla Pianificazione del Territorio – Dossier Preliminare per la redazione del Quadro Strategico di Valorizzazione (QSV) del Comune di Corciano
 

Mappa

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