Chiesa della Madonna del Rosario – Sterpare di Sellano (PG)

Il piccolo edificio sorge al centro del minuscolo abitato.

 

Cenni storici

La piccola chiesa della Madonna del Rosario sorge nel piccolo agglomerato urbano di Sterpare, minuscola “Villa” della montagna sellanese.
Non si hanno notizie precise circa la sua edificazione, ma a giudicare dalla struttura architettonica dovrebbe risalire ad epoca medievale quindi coetanea all’abitato.
A dare risalto a questa chiesa ci fu un fatto miracoloso che secondo la tradizione popolare vide la contrapposizione di due famiglie del posto alla fine del 1700 e gli inizi dell’800.
I vecchi raccontano che un giorno dei pastori del posto trovarono dentro la cavità di un castagno una statua lignea di una Madonna con il Bambino sulle ginocchia e subito al portarono in paese per venerarla.
A questo punto le famiglie dei Vitali e dei Patrizi artefici del ritrovamento decisero di portarla alla chiesina di Santa Lucia posizionata a valle del paese e loro punto di riferimento spirituale, ma a questa decisione si oppose la famiglia dei Germani che invece volevano lasciare la statua nella chiesa del Paese dedicata proprio alla Madonna.
L’accordo non si trovò pertanto i Vitali ed i Patrizi non sentirono ragioni e come proprietari sistemarono la statua nella chiesa di Santa Lucia.
I Germani non soddisfatti della decisione di notte e di nascosto trafugarono la statua e la portarono nella chiesa paesana e prontamente il giorno dopo gli altri la riportavano a Santa Lucia, e questo avvenne per diverse volte fino a che si sparse la voce che la Madonna non voleva stare isolata nella chiesina di campagna, ma voleva stare nella chiesa del paese e ritenuti questi trasferimenti miracolosi e condizionati dalla volontà divina si arresero a questa decisione e la Madonna da quel momento è sempre stata li e devotamente venerata dalla popolazione.
La chiesa ha resistito bene o male a tutti gli eventi sismici che si sono succeduti nel sellanese, ma ha subito lesioni gravi con il terremoto del 1997, ma il colpo di grazia ce l’ha avuto con la scossa del 2016 che l’ha resa inagibile.
La statua quattrocentesca della Madonna è stata prontamente messa in sicurezza presso il deposito di opere d’arte di Santo Chiodo di Spoleto.
In seguito a ciò la Diocesi ha provveduto a sottoporla ad interventi di restauro ma come spesso accade i soldi stanziati non sono stati sufficienti e la ditta che eseguiva i lavori ha completato solo le opere esterne mentre l’interno è stato abbandonato ed i lavori interrotti.
E’ a questo punto che è intervenuto un abitante di Sterpare il Sig. Mario Germani che proseguendo la tradizione devozionale della famiglia, dopo numerose difficoltà e sacrifici si è accollato la spesa del restauro interno, della realizzazione di un’inferriata per evitare effrazioni e ha inoltre provveduto ad installare un sistema di allarme per proteggere la Sacra statua.
Ora la chiesa è a tutti gli effetti tornata a nuova vita, la Madonna con il Bambino da Santo Chiodo è stata riportata nella sua sede originale e qualche volta si celebra la messa di sabato su disponibilità del parroco e su richiesta degli abitanti.
Viene però celebrata una festa in onore alla Madonna del Rosario il 1 di ottobre con ampia partecipazione degli abitanti.
 

Aspetto esterno

Il minuscolo edificio si trova addossato ad un blocca abitativo che insiste nella parete sinistra; la facciata intonacata presenta un portale in pietra rosa con arco a tutto sesto rialzato di tre gradini rispetto al piano stradale anch’essi in pietra.
Al portale è affiancata una finestra squadrata in pietra chiara con un piccolo davanzale nella parte bassa e una cornice sporgente nell’architrave.
Il tetto è a capanna, ma contrapposto alla facciata e sul colmo del tetto si nota un piccolo campanile in ferro terminante con una croce.
 

Interno

L’interno è ad aula unica con le pareti intonacate; sulla parete d’altare c’è una copia del Crocefisso di San Damiano e a destra una teca sostenuta da una colonnina in pietra contiene la Statua quattrocentesca in legno della Madonna con il Bambino.
L’altare è posizionato su una grossa pietra squadrata lavorata all’interno.
Nella parete sinistra è stato appeso una stampa raffigurante la Madonna Incoronata con in Bambino in braccio.
L’acquasantiera in pietra grezza è posizionata a destra dell’ingresso sotto la finestra.
Nel pavimento completamente rifatto è rimasta l’antica botola di sepoltura.
 

Nota curiosa

Accanto alla chiesa resiste piantato il famoso “Travaglio” , uno strumento alquanto ingombrante usato per mettere i ferri agli zoccoli dei buoi da lavoro.
Un tempo lo possedevano tutti i fabbri, ma anche i semplici contadini e come in questo caso era ad uso della collettività.
Si tratta di una impalcatura che teneva e sollevava il bue durante la delicata operazione della ferratura, in quanto il bue, non si poteva tenere fermo con strumenti semplici come avveniva per il cavallo.
L’animale veniva introdotto dentro il travaglio e bloccato d due grandi strisce di cuoio che gli abbracciavano il tronco.
Le due strisce erano collegate a dei ganci e fissate ad un asse di legno che si faceva girare.
Con una o più mosse le strisce si avvolgevano intorno all’asse sollevando il bue, che così era immobilizzato.
Purtroppo questo “Travaglio” ha subito l’usura del tempo per cui alcune parti in legno si sono deteriorate e sono state sostituite da barre di ferro che ne hanno snaturato l’originalità
 

Nota di ringraziamento

Ringrazio sentitamente Mario Germani per la su disponibilità, per aver aperto la chiesa e per la sua memoria storica indispensabile per la realizzazione dell’articolo.
 

Mappa

Link coordinate: 42.882502 12.901358

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