Chiesa della Madonna della Neve – Collefitto di Castel Santa Maria di Cascia
Cenni Storici
Il tempio fu costruito nel XV sec.,in località Collefitto nel luogo ove sorgeva un sacello con l`immagine della Beata Maria Vergine, oggetto della devozione di molti fedeli.
Il tempio fu eretto fra il 1565 e il 1571 dopo un miracoloso ritrovamento di un contadino perduto per tre giorni in una bufera di neve.
Nella nuova costruzione fu incorporata la parete affrescata del sacello in prospetto al nuovo altare e sulla balaustra dell`organo fu dipinto l`episodio prodigioso.
Il tempio, dedicato alla Madonna della Neve, edificato su un precedente mai realizzato progetto bramantesco, si presentava esternamente a pianta ottagonale, interamente rivestito in pietra.
Nell’area in cui sorge la Chiesa sono presenti i segni di insediamenti preesistenti. Sono infatti visibili blocchi di notevoli dimensioni reimpiegati nella fabbrica dell`edificio; tra questi ultimi degno di nota è un cuneo che presenta un andamento curvilineo sulle due facce opposte. Di particolare interesse è poi un blocco di calcare locale in prossimità della Chiesa.
L`andamento e la sovrapposizione degli elementi lasciano supporre che si tratti del blocco di una cornice di coronamento architettonico, probabilmente di età romana. Sicuramente di età romana è il rocchio di colonna scanalata ricomparso sotto la mensa dell`altare maggiore dopo il terremoto del 1979, che l`ha praticamente rasa al suolo. Sono rimaste solo alcune pareti laterali con gli stupendi affreschi che, purtroppo, solo pochi anni fa, sono stati protetti con lastre di plexiglas. Nulla è rimasto del ricco arredo interno.
Aspetto esterno
Le otto facce esternamente erano delimitate da pilastri angolari a capitelli compositi a sostegno della trabeazione, che circonda sotto il tetto, l`interno è caratterizzato dalla chiarezza delle linee curve, racchiudenti la pianta a croce greca, dalle tre facciate ed un`abside, tre portali simmetrici di cui uno immetteva in sacrestia; in un piano più arretrato si eleva il tiburio ottagonale con oculi in quattro lati alterni, sormontato da una lanterna aperta da tutti i lati con piccole feritoie. Da un lato è il campaniletto a vela, con bifora. La pietra usata è squadrata a conci regolari combacianti, di tipo calcareo poroso; facciate ad un solo ordine, pilastri angolari semplici, con capitelli svariati d`avifauna. I due portali sono ad arco a tutto sesto, sorretto da pilastri scanalati, con capitelli corinzi. Negli angoli curvilinei sono scolpite due rose. Ai lati dei portali si aprono due nicchie centinate e, al di sopra, due finestre rettangolari strombate, sormontate da timpano classico.
Aspetto interno
L’interno è a croce greca, iscritta in un quadrato, ridotta ad unità dal cerchio della cupola, impostata su quattro arconi irraggianti i bracci absidali e saldati a quattro piloni angolari. L’insieme costituisce un esempio fra i più notevoli dell`architettura sacra cinquecentesca, influenzata dalle prescrizioni della Controriforma, verso forme nuove e più funzionali spesso indirizzate a favorire il culto mariano.
Sempre l`interno della Chiesa della Madonna della Neve è raccolto per il senso chiaroscurale dato da maggiore luce nella parte alta.
Sull`altare maggiore c`è l’affresco della Vergine entro baldacchino ligneo, riccamente adornato e dorato. Esso presenta nicchie, pilastri, mensole, fasce, girali e beccatelli (sec. XVI).
I nicchioni erano affrescati dai pittori Angelucci di Mevale, dal 1570 al 1584, con le seguenti scene:
L`Assunta (Camillo e Fabio, 1570); la Natività (Camillo: 1573); la Visitazione (Camillo: (1574) ; la Crocifissione (Camillo e Fabio: 1576); la Trasfigurazione (Fabio: 1580); Rosario (Fabio e Camillo: 1584).
Fonti documentative
Toscano B. ,Giacchè L., Ragni B., (1977), L’Umbria. Manuali per il territorio. La Valnerina. Il Nursino. Il Casciano, Roma, Edindustria
Guerrini G. Le Chiese di Santa Maria
Nota
La galleria fotografica ed i testi sono stati elaborati da Silvio Sorcini