Chiesa di San Paterniano – Perticano di Sassoferrato (AN)

Il professore Tommasi dell’Università di Perugia, trovò dei documenti in Vaticano che testimoniavano l’esistenza di una Precettoria Templare, che fu l’ultima a cadere sotto l’Inquisizione del 1310; la sede era proprio la chiesa di San Perticano intorno alla quale c’era l’abitazione dei Monaci Templari.

 

Cenni storici

La chiesa di San Paterniano fu edificata tra il 1573 – 1580 sul versante marchigiano del paese diviso in due dal Rio Freddo e non ha niente a che vedere con la chiesa medievale omonima ove era attestata la dimora dei monaci Templari.
Tale edificio attestato nel 1300 era sulla sponda Umbra del Rio quindi in territorio Umbro nella Diocesi di Nocera.
Questa che vediamo oggi comunque è una chiesa costruita su una preesistenza ben più antica, infatti, da alcuni elenchi di beni appartenenti all’Ordine Ospedaliero di San Giovanni di Gerusalemme, di Rodi e di Malta, il cosiddetto attuale Ordine di Malta.
Dal Cabreo 203 del 1680 (presso l’Ordine di Malta a Roma) risulta che la chiesa “de quo di Rio Ristorato detto Retroso” era commenda di frà Silvio de Vecchi.
Nel Cabreo 204 del 1706 si afferma che la chiesa di San Paterniano prima detta di “Riopetroso“, poi chiamata “di Rio Ritroso” era commenda di Ascanio Bologna; si ha inoltre una descrizione esatta circa le dimensioni della chiesa (lunga 32 piedi, larga 17 ed alta 12).
Dal Cabreo 206 del 1731 emerge che la chiesa aveva una campana grande sul campanile alta due piedi ed un terzo, lunga palmi due, del peso di 200 libbre con l’iscrizione “Christus vincit, Christus regnat, Christus imperat, ab omni malo nos defendat 1676“.
Citazioni e dati riguardanti Perticano si trovano in alcuni documenti tra i quali lo “Statuto di Sassoferrato” del 1457 dove è citata la parrocchia di San Paterniano di Perticano.
Nel liber Beneficiorum della diocesi di Nocera del 1568 è citata “Ecclesia S. Paterniani de Rivo Cetrose“.
Come accadde per altri borghi del circondario, ci furono due visite pastorali alla fine del XVI secolo.
Durante queste visite il Camaiani e poi il vescovo di Nocera Mannelli, intimarono al parroco, don Francesco Cesari, di risiedere a Perticano e di costruirsi una casa per risiedervi visto che la chiesa era sprovvista di canonica.
Nelle cronache della visita apostolica del Camaiani fatta nel 1573 risulta che la parrocchia comprendeva anche gli insediamenti di Monte Bollo, di Pantana e contava settanta famiglie.
Dalla visita di Mannelli del 1580 risulta che a quell’epoca la parrocchia era commendata dal Cavaliere Gerosolimitano Don Camillo Ghisi.
 

Aspetto esterno

La facciata è intonacata, al sommo di cinque scalini si apre un semplice portale d’ingresso sormontato da finestra semicircolare di tipo termale, tutto è concluso da un maestoso timpano.
Annesso alla chiesa è l’edificio parrocchiale, già presente nelle mappe catastali ottocentesche assieme alla chiesa.
La torre campanaria presenta aperture ad arco su quattro lati ed è posta all’altezza dell’abside in fondo al fianco sinistro dell’edificio.
 

Interno

L’edificio ecclesiale presenta una tipologia ad aula unica, con abside semicircolare.
All’interno della chiesa, nella zona absidale è presente una volta a botte lunettata.
Anche la navata è coperta da volta a botte, nervata in cui si aprono le lunette; in corrispondenza delle lunette si aprono le finestre che danno luce all’ambiente.
Le pareti sono arricchite da una trabeazione continua sostenuta da paraste, che le dividono in campate, fino all’arco trionfale.
Sui lati lunghi si inseriscono, all’interno dell’ordine, alcune cappelle laterali, con il profilo superiore arcuato.
Nella prima campata della parete destra troviamo una recente tela raffigurante San Paterniano in abito vescovile che si eleva maestoso sul paese di Perticano in atteggiamento di protezione.
Nella campata successiva troviamo l’altare con la statua della Madonna addolorata e sulla parete due angeli reggi tenda affrescati.
Da qui si entra nel presbiterio rialzato su gradini contenuto nell’arcone trionfale dove troviamo l’altare pre-conciliare e la nuova mensa; nell’abside in una nicchia la statua di Gesù che mostra il suo sacro Cuore.
Nella parte destra del presbiterio una nicchia contiene un Crocefisso e sulla parete sinistra dell’arco una lapide tombale datata 9 luglio 1852.
Nella parte sinistra interna del presbiterio una nicchia contiene un mobile a vista con abiti talari.
Scendendo verso l’uscita si apre bella una cappellina voltata a botte delimitata da una balaustra in pietra al cui interno è ospitata la piccola statua della “Madonna di Monte Cucco“, scolpito da un ignoto eremita camaldolese (Don Ilarione) che soggiornò nell’eremo di San Girolamo di Monte Cucco.
La statua è molto venerata dalla popolazione e chiamata “Madre di Misericordia” e a giudicare dagli ex voto presenti nutre di grande devozione ed è dispensatrice di grazie; questa fu processionalmente trasportata in questa chiesa dall’Eremo il giorno 24 novembre 1805.
La campata accanto alla controfacciata è occupata da un altro confessionale.
Nell’angolo è posizionato un Fonte Battesimale in legno posto su una colonna di cemento.
 

Fonti documentative

https://chieseitaliane.chiesacattolica.it/chieseitaliane/AccessoEsterno.do?mode=guest&type=auto&code=37898

Cartellonistica in loco

https://it.wikipedia.org/wiki/Perticano

 

I Templari del Monte Cucco

 

Mappa

Link alle coordinate: 43.401375 12.774901

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