Chiesa (vecchia) di San Giovanni Battista del Prugneto – Colle Umberto (PG)

Questa era l’antica chiesa di San Giovanni Battista del Prugneto prima che la stessa fosse ricostruita più a monte per evitare le inondazioni del torrente Caina.

 

Cenni Storici

Le prime notizie relative alla chiesa di San Giovanni risalgono ai primi due secoli del primo millennio, quando l’imperatore Arrigo IV nell’anno 1095, prima, e Federico I nell’anno 1177, poi, riconobbero ufficialmente la chiesa.
il Mariotti afferma che la parrocchia “fu anticamente membro dell’abbazia, ossia prepositura Pomposiana di Ferrara“.
Verso la metà del XV secolo, nel catasto risulta che i beni parrocchiali erano notevolmente diminuiti e ridotti in pessimo stato, ed infine, nel 1776 il parroco don Francesco Pompili ottenne dalla S. Congregazione del Concilio, l’autorizzazione di costruire una nuova chiesa sulla vicina collina (San Giovanni del Prugneto).
Verso la metà del XV secolo, nel catasto risulta che i beni parrocchiali erano notevolmente diminuiti e ridotti in pessimo stato, ed infine, nel 1776 il parroco don Francesco Pompili ottenne dalla S. Congregazione del Concilio, l’autorizzazione di costruire una nuova chiesa sulla vicina collina (San Giovanni del Prugneto) essendo la prima struttura situata nel pianoro molto malandata per le alluvioni del vicino torrente Caina.
 

Il torrente Caina

Il torrente Caina, o più comunemente detto “La Caina“, è un corso d’acqua che passa da momenti di secca a piene dirompenti improvvise.
Essendo in gran parte dell’anno a secco, viene sovente utilizzato come discarica di qualsiasi inerte, e, nei momenti di piena, questi materiali vengono rigettati dal fiume nei campi, nei giardini e per le strade dei borghi che si affacciano lungo le sue sponde.
La parte del fiume più a valle è chiamato “il basso della Caina” (sì e no 2 km tra il Maestrello e Colle Umberto), quello cioè che scorre ad una altezza superiore al piano stradale, e che, spesso vede cedere l’argine allagando la piana di Maestrello essendo sotto il livello delle acque.
Nei secoli passati venne addirittura utilizzato da Braccio Fortebracci (anno 1422) per dare un minimo di sfogo alle acque del lago Trasimeno; infatti fece costruire un canale di scolmo che dal lago immetteva acqua nella Caina che a volte sembra scorrere verso il Trasimeno, altre dal lago verso Perugia in compenso però ha prosciugato e reso vivibile quella zona paludosa che tutt’ora porta il nome di (San Giovanni del) Pantano.
E’ in questa piana insisteva la vecchia chiesa di San Giovanni Battista anch’essa sotto il piano fluviale.
La vecchia chiesa subì danni continui per le infiltrazioni quindi si decise di abbandonarla, ricostruendo la chiesa più a monte, dove è tuttora, ribattezzata San Giovanni del Prugneto.
La struttura però non fu abbattuta, ma anzi sfruttando le robuste fondamenta in pietra fu adattata a casa colonica e in futuro vedrà sopravvivere generazioni di contadini
 

Il “Basso alla Caina”

In questa conca soggetta a continui allagamenti e alluvioni, in uno di questi poderi viveva “il Basso alla Caina“, un contadino piccolo, nodoso, nerboruto, che giganteggiava nel faticare e nel bestemmiare.
Il tratto di fiume più a rischio di piena e il contadino si assomigliavano: avevano la stessa forza, la stessa tigna, il nome e il soprannome uguali, si odiavano e si combattevano da sempre e per sempre.
Il contadino aveva subito gli allagamenti del 1907, del 1925 e quello del 1932; temeva il fiume più della grandine e del fuoco: con un occhio guardava le colture e con l’altro faceva la sentinella.
Reso esperto, si preparava all’evenienza e guidava il fronte dei mezzadri della zona, che un po’ lo seguivano e un po’ lo prendevano per matto.
 

Nota di ringraziamento

Ringrazio Francesco Brozzetti per aver fornito le foto ed il testo rendendo possibile la pubblicazione e Leonardo Angelici dal cui libro “Racconti del Tezio” ho raccolto notizie sulla storia del “basso della Caina“.
 

Mappa

Link coordinate: 43.183391 12.319228

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