Inghiottitoio del Molinaccio – Colfiorito (PG)

Il piccolo laghetto scavato nel pendio del monte fu ampliato da Francesco Jacobilli di Foligno nel 1570 per potenziarne l’assorbimento.

Il piccolo laghetto scavato nel pendio del monte fu ampliato da Francesco Jacobilli di Foligno nel 1570 per potenziarne l’assorbimento.

 

Cenni storici

L’inghiottitoio è’ un fenomeno carsico di superficie che si presenta come una grande cavità ben visibile, dove l’acqua penetra e sprofonda nel sottosuolo.
Questo inghiottitoio ha subìto molte variazione per opere di bonifica finalizzate a incrementare l’assorbimento dell’acqua a partire dal secolo XVI quando furono realizzate opere di canalizzazione per farvi confluire le acque della palude.
Per sfruttare il salto dell’acqua vi fu costruito un mulino dalla famiglia Jacobilli di Foligno, funzionante fino agli anni 40; da qui “Inghiottitoio del Molinaccio“.
L’inghiottitoio, ai piedi del monte Orve ha una larghezza che va dai 10 ai 20 metri e una profondità di circa 5 metri, smaltisce 20 litri di acqua al minuto che a loro volta alimentano le importanti sorgenti di Bagnara, Nocera, Capodacqua e altre minori.
 

Fonti documentative

Cartellonistica in loco
http://www.parks.it/parco.colfiorito/pun.php
http://www.regione.umbria.it/documents/18/2512711/colfiorito_risorse+idriche_relazione_ott_15.pdf/8d4dde8b-49a4-4840-9957-96c36cd6e97c
http://www.regione.umbria.it/documents/18/2512711/Colfiorito_univaq_ott_15.pdf/6bd03e86-4f3d-44da-a5a6-6479f128cd8f
http://www.turismo.serravalle.sinp.net/10%20bibliografie/libro4/testo.htm
 

Mappa

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