La Cappelletta di San Francesco – Greccio (RI)

La Cappelletta fu il primo rifugio meditativo del Santo in questo territorio, in origine fatto di pietre e frasche, si trova su un’altura di 1205 metri s.l.m. sul monte Lacerone che è stato ribattezzato monte di San Francesco.
Scopre una veduta panoramica a 360 gradi che permette di dominare sia l’intera Valle Santa Reatina quindi tutti i luoghi francescani in essa presenti (Poggio Bustone, La Foresta, Fonte Colombo e lo stesso Santuario di Greccio), sia la terra Sabina ad ovest fino addirittura a scorgere, in condizioni di particolare limpidezza, la Cupola della Basilica di S. Pietro a Roma.

 

Greccio

Greccio è un paese incastonato tra le verdi colline della Valle Santa di Rieti, celebre per il convento dove S. Francesco rappresentò per la prima volta la nascita di Gesù nel dicembre 1223.
Verso l’XI secolo l’abbazia di Farfa, che aveva numerosi possedimenti nella Sabina, iniziò l’incastellamento del castrum di Grecce o Grezze che, per la vicinanza con Rieti, seguì le vicende storico-politiche della città.
Nel 1242 fu distrutto dalle truppe di Federico II di Svevia.
Durante il papato avignonese Greccio, castello guelfo in posizione strategica tra il Regno di Napoli e lo Stato Pontificio, fu luogo di violente lotte tra guelfi e ghibellini.
Fu ancora centro di scontri per la questione del prosciugamento della valle reatina, un tempo occupata in massima parte dalle acque del Lacus Velinus.
Nel 1799 fu saccheggiato dai francesi.
Il borgo medievale è aperto dalla splendida piazza Roma, sulla quale si affaccia scenograficamente la chiesa collegiata parrocchiale di S. Michele Arcangelo.
Sorge sulla parte più elevata del colle dove è costruito il borgo; restaurata dopo il 1799 e rimasta chiusa fino al 1808, gli ultimi importanti interventi su di essa risalgono al 1939-44 (rifacimento del tetto, lavori interni, consolidamento delle fondazioni e delle pareti seriamente lesionate dal terremoto del 1915).
L’interno della chiesa, con opere cinquecentesche, si presenta oggi come un’ampia aula rettangolare coperta da volta a botte, con due cappelle laterali dedicate a S. Antonio di Padova e alla Madonna Immacolata, impreziosita da decorazioni a stucco attribuite a Gregorio Grimani.
Entrando a destra, di notevole interesse è il Fonte battesimale.
L’altare maggiore è dedicato all’Arcangelo, patrono di Greccio, raffigurato in una grande tela di ignoto ottocentesco, come di ignoto sono gli affreschi (Ultima Cena, Pentecoste) sulle pareti del soffitto.
Di gran pregio sono un calice d’argento dorato del sec. XIX, un Ostensorio di fine Seicento e le due acquasantiere dell’ingresso, realizzate in marmo rosa di Cottanello.
A circa 50 metri dalla chiesa, a destra, si trova la torre campanaria, edificata nel Seicento sui resti di una delle due torri superstiti delle sei che presidiavano l’antica cinta muraria medievale, della quale resta ben conservata anche una porta di accesso con arco a sesto piano.
Un’altra cosa interessante del paese è il Sentiero degli Artisti che esprime in 26 opere distribuite lungo il centro storico lo spirito francescano nel mondo.
Una Cappellina di S. Francesco fu edificata secondo la tradizione sul luogo in cui il Santo rese noto il luogo designato per la costruzione dell’attuale convento-santuario.
Fuori del borgo antico, dal recupero della chiesa di Santa Maria (XIII secolo) e di un altro edificio storico diroccato si è ottenuto il Museo Internazionale dei Presepi.
Di fronte ad esso inizia l’antico sentiero che conduceva Giovanni Velita, feudatario di Greccio e amico di Francesco, ai 1205 metri della Cappelletta, primo rifugio del Santo in questo territorio.
A circa 750 m. si notano, tra verdi boschi di lecci, tre cannelle d’acqua limpida e sulla parete un affresco che rappresenta S. Francesco che tende la mano a un lupo; da qui il nome delle sorgenti di fonte Lupetta, di acque curative.
A 2 km dal paese la fonte Onnina dà un’acqua minerale molto salutare ed è meta di passeggiate il lunedì di Pasquetta.
 

La Cappelletta di San Francesco

Ma le bellezze di Greccio, immerso tra meravigliosi boschi di querce, ai piedi dei Monti Sabini, vanno oltre quelle puramente religiose-architettoniche, i dintorni offrono escursioni adatte a tutti.
Tra le più belle la salita alla Cappelletta di S. Francesco, a m 1205 sul monte Lacerone che sovrasta il paese e il santuario, costruita nel XVIII secolo in memoria del luogo dove nel 1200 il Santo si raccolse in preghiera.
L’escursione, prima in un bosco di querce poi attraverso una bella faggeta, raggiunge il Monte delle Croci, magnifico belvedere sulla piana di Rieti e sul Terminillo e da lì guadagna il cocuzzolo boscoso dove sorge la struttura sacra, meta finale della passeggiata.
Per la Cappelletta di S. Francesco si può partire dal convento francescano o dal paese di Greccio.
Partendo dal convento francescano (m 635) si prende il sentiero verso la montagna.
Tralasciati a destra i due accessi (inferiore e superiore) al Sentiero Natura e Spiritualità, si sale dritti nel bosco e con un percorso nell’ultimo tratto anche ben lastricato si giunge a una sella (m. 945).
Da qui inizia la sterrata dei Piani di Ruschio, che si percorre per un buon tratto fino a un incrocio (m. 976) segnato da un grande sasso con frecce e lettere (D3: Prati-Cappelletta; D4: Prati-convento di Greccio).
La sterrata continua verso i Prati di Stroncone, ma deviando a sinistra si sale alla Cappelletta di San Francesco.
Il percorso, immerso in un’incantevole selva di querce, lecci, betulle e ginestre, narra la fede di Francesco, che non esitava a compiere questa fatica pur di stare più vicino a Dio.
Si raggiunge la meta dopo circa 2 ore abbastanza impegnative e un dislivello di 650 metri.
Partendo invece dal paese di Greccio (m 705), si possono scegliere due percorsi di salita, uno più lungo (5 km) e progressivo su strada sterrata ma comoda (strada forestale di San Marco), che inizia proprio davanti al grande parcheggio prima del paese venendo da Spinacceto e giunge alla meta in 2 ore; e uno più ripido, su sentiero sassoso e stretto che inizia davanti al Museo del Presepe e sale per la Fonte dei Trocchi (q. 938), lungo 3,5 km e percorribile in 1,5 h di più faticosa salita.
Il 21 giugno 2020 Patrizia e io abbiamo fatto il primo a salire e il secondo a scendere.
E’ anche possibile compiere l’intero anello salendo dal paese fino alla Cappelletta (650 metri di dislivello) e scendendo al convento (o viceversa).
In questo caso, per tornare al convento si riparte dalla Cappelletta verso Nord a mezza costa con un sentiero (segni giallo-rossi e frecce rosse) che traversa nel bosco tra fustaie di faggio, supera a saliscendi una serie di piccole radure, scende alla sella dello Sterparino (m. 1190) ai piedi del m. Macchia Lupara (l’elevazione più consistente della zona, m. 1231) e finisce per incrociare la sterrata dei Piani di Ruschio al grande sasso segnato con le frecce (m. 950; 0,45 h).
Di qui a sinistra (NW) si va ai Prati di Stroncone, a destra (SE) si segue la strada bianca dei Piani fino al valico sullo spartiacque (m. 945), da dove ci si affaccia sulla conca reatina (verso destra è visibile il paese di Greccio).
Inizia la ripida mulattiera lastricata che scende nella lecceta, accanto al fosso di Mezzanotte (fosso Raigato), fino al convento francescano (m. 635; 0,45 h).
Con 3 km di strada asfaltata in salita si chiude l’anello a Greccio-paese (m.705).

Il percorso di salita dal parcheggio di Greccio, segnalato da un cartello, inizia accanto a una croce metallica (strada forestale di S. Marco) e subito si divide: si prende il ramo destro che sale ripido e cementato, supera alcuni villini e diventa una strada bianca aperta anche alle auto che, con una discreta pendenza, segue il fianco della montagna affacciandosi sul profondo fosso di San Pastore (m 777).
A quota 950 inizia una serie di tornanti che lasciano a destra il monte Macchia del Lago (m. 1101) e a sinistra monte Macchia di Mezzo (m. 1215); a una prima sella erbosa (m 1060) la strada riceve da destra la “scorciatoia” dal paese via fonte dei Trocchi, supera altri due o tre tornanti nel bosco e infine si perde nei prati del Monte delle Croci (m. 1181), balcone erboso a q. 1150 con magnifico panorama sulla piana Reatina, 800 metri più in basso.
Passando a destra nel bosco sulla dorsale, in 15-20 minuti si giunge alla meta.

La Cappelletta è un edificio bianco a due piani, costruito nel 1712 per volere di papa Clemente XI sulla collinetta dove il San Francesco si fabbricò una capanna di frasche e fango, tra due altissimi carpini, quando venne la prima volta a Greccio (1209, 1210 o 1217), e dove cercava solitudine e contemplazione.
Comprende un portico, diverse stanze (due aperte, con sedie tavolo e camino) e a piano terra una cappella con piccolo altare e libro di vetta.
Dell’originaria costruzione, ritoccata nel 1792 e nel 1889 e inglobata in una casa di pastori, si vedono oggi solo i resti di una porta ad arco.
Vasto il panorama dalla vetta, “talmente bello e grandioso, che non si sa se in tutta Italia se ne trovi un altro simile” (Nicola Cavanna); si spazia da Rieti con la sua piana a Est, a Narni e all’alto Lazio a Ovest, ai Piani di Cottanello 900 metri sotto il monte Lacerone.
Nell’edificio si leggono due lapidi:
a) “Qui tra due carpini agli albori del 1200 San Francesco d’Assisi soggiornò raccogliendosi in preghiera e solitudine. Questa cappelletta fu edificata nel 1712 da Papa Clemente XI come luogo di culto, in ricordo della permanenza del serafico frate Francesco.
Il Comune di Greccio, la Provincia Romana dei frati minori e il centro comunale sociale “La Cappelletta”, nel 300° anno dall’edificazione questa targa a ricordo hanno apposto
“.

b) “Vogliamo ricordarti in questo splendido luogo da Te tanto amato. Carletto sarai sempre con noi! I tuoi amici“.
La discesa per la via dell’andata richiede attenzione solo nel tratto nella faggeta subito sotto la Cappelletta, in cui è facile prendere la direzione sbagliata seguendo i segnavia del sentiero 364A che vanno a destra verso i Prati di Cottanello.
La discesa dalla Cappelletta (1205 m) a Greccio (m 705) per la Fonte Trocchi ha una scarsa segnaletica (sentiero CAI 364B, segni bianco-rossi, cartelli e pali segnavia) lungo tutto il tragitto, ma le svolte sono ben segnalate e in generale il sentiero non pone particolari problemi di orientamento.
Lasciata la Cappelletta e discesi i gradini di roccia, si entra subito nella faggeta sommitale, si attraversa una piccola depressione e si risale subito dalla parte opposta uscendo su un colle erboso; pochi metri di discesa verso destra e si è sulla carrareccia principale (la parte finale della strada forestale di San Marco), che presto raggiunge la sella erbosa (m 1150) sotto il Monte delle Croci e circa 10 minuti più oltre l’altra sella erbosa (m 1060) dove parte a sinistra la discesa rapida per Greccio paese.
Si scende piuttosto ripidamente per 15-20 minuti su fondo dissestato e sassoso che diventa una larga traccia e raggiunge un piccolo bottino recintato e il Fontanile dei Trocchi (m 939).
Proseguendo verso il basso, il sentiero attraversa un paio di radure intervallate da un fitto sottobosco (seguire i pali segnavia!) e quindi entra nel bosco.
Scendere sempre sulla traccia stretta ma segnalata, facendo attenzione ai bivi, specie all’ultimo quando si incontra la sterrata che a destra va alla fonte Lupetta, mentre per arrivare al paese occorre svoltare decisamente a sinistra. Un’ultima discesa abbastanza ripida su un’evidente mulattiera con bei panorami sulla Piana Reatina e sul vicino paese e si raggiunge lo sbocco del sentiero, in corrispondenza di un grosso cartello indicatore di legno, sulla strada asfaltata davanti al Museo del Presepe.
 

Fonti documentative

Cartellonistica locale
Comune.greccio.ri.it
 

Nota

Il testo è di Stanislao Fioramonti, le foto sono di Patrizia Magistri; la visita è stata effettuata il 21 giugno 2020.
 

Mappa

Link alle coordinate: 42.450636 12.730881