Palazzo Trinci – Foligno (PG)

Cenni Storici

Palazzo Trinci, residenza della famiglia che governò sulla città tra il 1305 e il 1439, è il risultato di una ristrutturazione di edifici preesistenti realizzata tra il 1389 e il 1407 da Ugolino Trinci. Vi si accede attraverso una Scala gotica, attualmente interna al Palazzo, che conduce alla Loggia affrescata con la leggenda della fondazione di Roma. Da qui si dipartono le sale del piano nobile. La Cappella è decorata con le Storie della Vergine (Ottaviano Nelli – 1424). Da una porta arcuata si entra nella Sala delle Arti e dei Pianeti, dove sono rappresentate le arti liberali (Retorica, Aritmetica, Astronomia, Geometria, Musica, Dialettica, Grammatica unite alla Filosofia), i sette pianeti e le sette età dell’uomo simboleggiate da un’ora del giorno. Lo stesso tema torna nell’arco che congiunge il palazzo con la cattedrale. È nella Sala degli Imperatori, adibita originariamente a sala pubblica, che la grandezza di Roma celebra i suoi fasti. Ci troviamo al centro di un porticato aperto sulla campagna: un vero e proprio giardino della vita. Inscritto al centro di ogni arcata, un grande della sua storia, mostrato a esempio di grandezza e di virtù. Gli affreschi sono stati recentemente assegnati a Gentile da Fabriano, grazie alla scoperta di un importante documento e datati 1411- 12. Il Palazzo è sede del Museo Archeologico e della Pinacoteca della città.

Pinacoteca Civica
L’origine della Pinacoteca civica rimanda al 1863, quando, con la soppressione degli ordini religiosi, la gran parte degli oggetti d’arte dei monasteri e degli ex conventi divenne di proprietà comunale. Una commissione s’incarica di selezionare le opere che dovranno confluire nella pinacoteca. La raccolta viene allestita dapprima nella chiesa di Bethlem. Poi nel 1904 l’esposizione viene trasferita nel Palazzo comunale, e solo nel 1936 occupa l’attuale sede di Palazzo Trinci. L’attuale allestimento documenta la Scuola pittorica folignate attiva tra la fine del XIV e tutto il XV secolo: il Maestro dell’Abside destra di San Francesco a Montefalco, Giovanni di Corraduccio, Bartolomeo di Tommaso, Niccolò di Liberatore detto l’Alunno, Pierantonio Mezzastris, Ugolino di Gisberto. Segue poi un excursus sulla pittura del Cinquecento, con opere di Lattanzio di Niccolò, Feliciano de Nuti, Bernardino di Mariotto, Dono Doni e Ascensidonio Spacca detto il Fantino.

Museo Archeologico
Al Museo Archeologico della città si accede direttamente dalla biglietteria del Palazzo. Il Museo è diviso in due sezioni.

Nella prima sezione sono raccolti i materiali più antichi(VII-VI secolo a.c), oggetti ceramici e bronzei, frammenti di strutture architettoniche, provenienti da località del territorio folignate o aree periferiche della città. Sono presenti, inoltre, urne sepolcrali, urne cinerarie ed una tomba a cassa proveniente dalla necropoli di S.Maria in Campis.

Nella seconda sezione che abbraccia il periodo dal I al III secolo d.C. sono esposti pezzi del territorio folignate, di centri diversi come Spello o Sentino, e pezzi già facenti parte di raccolte antiquarie.

Museo dell’Istituzione Comunale

La sezione dedicata all’Istituzione comunale a Foligno raccoglie testimonianze che coprono l’arco di tempo che va dal Quattrocento all’Unità d’Italia, offrendoci un quadro di vita quotidiana attraverso oggetti di uso istituzionale, che oggi appaiono emblemi simbolici in grado di ripercorrere la storia della città e dei suoi ordinamenti. Tra i tanti oggetti esposti di particolare interesse appare il palio del castello di Roccafranca, datato fine del XV inizio del XVI secolo, l’unico rimasto di tutti quegli stendardi che designavano i vari centri del territorio comunale durante le cerimonie pubbliche. Sicuramente curioso l’armadietto in legno di noce intagliato, con l’anta frontale ribaltabile decorata con tarsie che rappresentano il giglio e la croce, simboli della città, fatto realizzare dai priori in carica tra gennaio e febbraio 1660: veniva utilizzato per l’elezione dei sindaci e dei massari del contado, presenta ancora biglietti per l’estrazione e le relative olive. Sono anche esposte le zimarre e i roboni, le collane dorate e le mazze, indossate da magistrati e priori durante le manifestazioni pubbliche. Da ultimo ricordiamo i paramenti liturgici, tra cui una preziosissima pianeta del XVI, e gli oggetti che facevano parte del corredo della Cappella del Palazzo comunale.

Museo Multimediale Tornei, Giostre e Giochi
Un viaggio nel tempo e nello spazio. Un viaggio tra antichi cavalieri, tornei, nobili, dame, giochi e feste. Da un’epoca all’altra attraverso i numerosi eventi rievocativi che punteggiano l’Europa. E’ quanto propone il Museo Multimediale dei Tornei, delle Giostre e dei Giochi inaugurato nel febbraio 2001 e operante all’interno di Palazzo Trinci. Con una natura decisamente multimediale, interattiva e virtuale è volto a valorizzare tutto un patrimonio storico fatto d’avvenimenti, documenti, reperti, usanze che ancora oggi costituiscono un momento significativo nella vita sociale e comunicativa dell’intera Europa.
Il museo accoglie, al suo interno, il centro di documentazione che svolge attività di ricerca, catalogazione e informatizzazione di materiali e documenti. I risultati di questo lavoro, in gran parte pubblicati in rete nel sito del museo e a disposizione del pubblico interessato sono:
– Repertorio delle rievocazioni storiche italiane ed europee
– Un catalogo bibliografico informatizzato con software specifico
– Un primo catalogo di film e audiovisivi tematici
– Un primo catalogo dei dipinti, delle stampe e delle immagini
– Un primo censimento delle arti e dei mestieri connessi alle rievocazioni storiche
– Un primo nucleo di materiale documentario che costituisce una piccola biblioteca specializzata e una videoteca a tema.

 

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