Abbazia di Sant’Anna – Bastia Umbra (PG)

L’Abbazia conserva ancora una viva comunità di suore benedettine che sono parte integrante del tessuto cittadino.

 

Cenni Storici

La fondazione del monastero di Sant’Anna risale al dicembre 1602 quando papa Clemente VIII concesse alle monache Benedettine di San Paolo delle Abbadesse di tornare a Bastia Umbra, dopo che dal 1431 durante le lotte tra Perugia e Assisi le stesse furono costrette a rifugiarsi presso il vescovado di Assisi.
Successivamente gli abitanti di Bastia rivollero le monache nella città quindi il papa, tramite il cardinal Pietro Aldobrandini, comunicò la concessione dell’antica rocca Baglioni al Comune, con l’obbligo di edificarvi una chiesa e un monastero di clausura femminile destinato ad ospitare la comunità di San Paolo delle Abbadesse.
L’adattamento degli edifici iniziò il 4 dicembre 1602 e si protrasse per alcuni anni.
Il 14 febbraio 1606, la comunità fece il suo ingresso nel nuovo monastero e, in questa occasione, cambiò nome e assunse il titolo di Sant’Anna.
Dalle scarse notizie pervenuteci, sappiamo che nella seconda metà del secolo XVIII, il vescovo di Assisi, Niccolò Sermattei, impose l’osservanza della vita comunitaria alle monache di Sant’Anna e di altri quattro monasteri femminili della diocesi, ovvero il monastero della Concezione detto “La Benedetta”, Sant’Andrea, San Quirico e San Giacomo di Bettona.
Le benedettine rimasero nella città in maniera continuativa fino a che dovettero lasciare la loro casa sotto Napoleone e all’indomani dell’unità d’Italia, infatti il monastero fu soppresso nel 1867 dallo Stato unitario; il demanio concesse allora gran parte degli edifici al Comune di Bastia Umbra.
Dopo aver ricomprato i locali del monastero, le monache tornarono a Sant’Anna nel 1957 e iniziarono i laboriosi lavori di restauro dei locali, che attualmente costituiscono una bella unità abitativa interamente rinnovata.
Il monastero subì gravi danni nel terremoto del 13 gennaio 1832.
 

Uso attuale

Dopo il completo restauro iniziato nel 1930, l’edificio si presenta provvisto di tutti gli spazi necessari alla vita quotidiana della comunità: la chiesa, il coro, il refettorio, la cucina, la biblioteca, l’orto che le monache curano con particolare dedizione.
Le antiche cantine della rocca sono state ristrutturate e ospitano un grande salone adibito a sala di conferenze e mostre; nel piano superiore della rocca sono stati predisposti 8 ambienti, per l’ospitalità.
Anche l’esterno della rocca si presenta con arredo urbano rinnovato e rispettoso della natura dell’istituzione religiosa.
Le monache avevano anche all’interno del complesso abbaziale avevano anche un asilo chiuso recentemente ed ora le stesse si dedicano alla preparazione dei fanciulli alla prima comunione, alla preghiera in comune con i fedeli del Rosario e alla loro vocazione contemplativa.
L’orto del monastero si trova dall’altra parte della strada oltre le mura della Rocca e per raggiungerlo fu predisposto un camminamento chiuso che svalica la strada e scende nei terreni delimitati da un alto muraglione; il camminamento si rese necessario poiché le suore un tempo erano di clausura.
L’orto un tempo lambiva le sponde del fiume Chiascio che solo successivamente fu deviato per la costruzione della ferrovia; ha una forma quadrata con al centro i camminamenti a forma di croce come era tipico degli orti benedettini.
 
 
 

Chiesa di Sant’Anna

La chiesa monastica dedicata a sant’Anna fu realizzata nel secolo XVIII, grazie al contributo economico della contessa perugina Artemisia Baldeschi.
L’ingresso della chiesa si trova sulla piazzetta antistante l’ingresso al monastero ed è sopraelevato dal piano stradale di tre gradini; al disopra del portale squadrato si apre una finestra e in alto, perpendicolare alla facciata si eleva il campanile a vela a due fornici.
 

Interno

La porta di accesso è posizionata sulla parete sinistra della chiesa che è a navata unica con un solo altare.
Sul fondo sopraelevato di sei gradini si apre uno spazio riservato al coro che risulta quasi uno spazio indipendente.
Il soffitto è diviso in quattro vele e ognuna contiene un’immagine sacra dipinte dall’Appiani, troviamo la prima sopra la parete destra Santa Geltrude poi San Gregorio Magno, mentre sopra la parete sinistra, quella della porta troviamo Santa Matilde (sopra la porta) e Sant’Anselmo dottore.
Il presbiterio è rialzato di un gradino e un’altro gradino eleva l’altare, realizzato nel 1968 quando la chiesa fu restaurata e l’altare barocco del secolo XVIII fu rimosso; nella stessa occasione, furono ricoperti gli affreschi di Elpidio Petrignani, raffiguranti personaggi celebri dell’Ordine benedettino, realizzati nel 1920.
Sopra l’altare troviamo in maniera anomala una tela del secolo XVIII di Francesco Provvidoni con la Madonna con Gesù Bambino fra i santi Anna, Francesco e Chiara, quindi un’immagine francescana che poco ha a che fare con il convento delle benedettine e per di più come pala d’altare, mentre al Santo titolare San Benedetto raffigurato in un’altra tela di Francesco Appiani è riservato un ruolo in disparte nella parete destra del presbiterio.
Ciò si spiega se si considera la concomitanza tra soppressione del Conventino francescano di Santa Croce, maschile, con la fondazione di una Comunità Benedettina nella Rocca; la bella tela del Provvidoni senz’altro va attribuita ad una commissione francescana divenuta inattuale e quindi dirottata dal committente (Baldeschi ?) nel nuovo istituto religioso e da questi apprezzandone il dono fu posizionata sull’altare.
 

Fonti documentative

N. Togni G. Farnedi – Monasteri Benedettini in Umbria, alle radici del paesaggio umbro – 2014
Locandina di Carlo Bizzarri

http://www.vaticanoweb.com/

http://www.monasterosantanna.it/

 

Mappa

Link coordinate: 43.068313 12.548614

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