Castello di Porchiano del Monte – Amelia (TR)

 

Cenni storici

È una frazione di Amelia, in provincia di Terni, nell’Umbria meridionale.
Si trova ad una altitudine di 463 metri sul livello del mare, su una collinetta tra boschi e campagna.
Il luogo era abitato già in epoca romana, come dimostrano i notevoli resti reimpiegati nella chiesina di Sant’Antimo.
Una tradizione popolare racconta che sia stata fondata da quattro famiglie (Corsi, Ercolani, Panezi e Peracchini), venute dalla Corsica.
Primo atto notarile accertato del castello di Porchiano è del 1160, in quel tempo era forte e indipendente da signorie feudali: “Castrum Fortiani est Ecclesiae Romanae immediatae subiectum… ibidem ponitur castellanus qui habet potestatem de omnibus praeterquam de capitibus gravioribus…. “.
Il testo prosegue rivelando che detto castellano doveva pagare un focatico in più epoche dell’anno e tenere dei soldati per la difesa del castello.
Nel 1237 i Monaldeschi di Orvieto, per avere una piazzaforte sicura contro Amelia, lo assediarono e dopo una atroce lotta lo espugnarono e lo incendiarono.
Dopo una lunga disputa tra le città di Amelia, Todi ed Alviano, e dopo essere stato attaccato ed occupato diverse volte dai castelli vicini nel 1317 passò ad Amelia, giurandole fedeltà ed alleanza in pace ed in guerra.
Gli abitanti di Porchiano tentarono molte volte, invano, di ribellarsi agli Amerini: nel 1329 il giuramento di fedeltà fu infranto ed una nuova guerra contro Amelia portò il paese alla distruzione.
A distanza di nove anni, nel 1338 domina nel paese una nuova fazione che presta un secondo giuramento ad Amelia con l’obbligo di censi annuali e della distruzione delle mura.
Porchiano, coadiuvato da Orvieto acerrima nemica di Amelia, tornò a ribellarsi e nel 1416 gli Amerini ne distrussero la rocca.
Nel 1495 Bartolomeo d’Alviano occupò e sottomise al proprio potere Porchiano, apportando rilevanti lavori di consolidamento delle mura in ottica di un rafforzamento difensivo dei confini del suo feudo: in quegli stessi anni veniva non a caso ricostruito da Bartolomeo, che era anche architetto militare, il Castello di Alviano.
Il ritorno di Porchiano sotto la giurisdizione di Amelia comportò nel 1496 la sua distruzione e la devastazione di tutto il territorio circostante da parte dei soldati al servizio di Bartolomeo.
Nel 1497 si dotò di uno statuto, e dunque godette di una certa indipendenza. Nel 1498 Ferrante Farnese, capitano di ventura alleato di Bartolomeo in lotta contro Amelia, attaccò i Chiaravalle ad Acquasparta, mise a sacco diversi castelli della zona e occupò militarmente Porchiano prima di raggiungere Bartolomeo a Bibbiena (Arezzo).
Il 20 marzo 1499 quelli di Orte insieme a soldatesche raccogliticce fecero una razzia ai danni di Porchiano venendo poi cacciati dalle milizie di Amelia.
Alla fine del secolo XV e nel secolo XVI Porchiano fu varie volte dominato, saccheggiato ed oppresso dalla famiglia Liviani di Alviano.
Lo stesso Bartolomeo Liviani, il famoso condottiero di Alviano, a varie riprese divenne signore di Porchiano ed il paese in questo periodo prosperò e trascorse un’epoca di benessere.
Nel 1527 al passaggio dei lanzichenecchi furono rinforzate le mura e difeso il castello, poi la storia di Porchiano rimane legata ad Amelia.
Nel motu proprio di papa Pio VII del 6 luglio 1816 sull’organizzazione dell’amministrazione pubblica Porchiano è classificata come comunità appodiata di Amelia, residenza di governatore e appartenente al Governo distrettuale di Terni della Delegazione di Spoleto della Provincia dell’Umbria. Nel riparto territoriale dell’anno successivo è, invece, appodiata della Comunità di Lugnano di Amelia, sottoposta, a sua volta, al Governatore di Amelia.
Nel 1833 Porchiano risulta comunità autonoma, anch’essa dipendente dal Governatore di Amelia.
Tale organizzazione amministrativa fu mantenuta fino all’Unità d’Italia, con la sola variazione della trasformazione della Delegazione di Spoleto prima in Delegazione di Spoleto e Rieti, poi di nuovo in Delegazione di Spoleto, infine in Provincia di Spoleto.
Nel 1860 entrò a far parte del nuovo Stato unitario nell’ambito della Provincia dell’Umbria, Circondario di Terni e Mandamento di Amelia.
Nel 1863, modificò la propria denominazione in Porchiano del Monte. Rimase comune autonomo fino al 1876, quando divenne frazione del Comune di Amelia.
 

Aspetto

Il piccolo borgo si presenta oggi adagiato su una collina dalle ampie e dolci pendici, dominante la sottostante valle solcata dal fiume Tevere, ancora cinto dalle mura e con alcuni pittoreschi scorci di medioevo: la porta di accesso al castello da cui si gode una vista a perdita d’occhio, sormontata dall’emblema di San Bernardino da Siena, gli stretti e tortuosi vicoli delimitati da palazzetti con facciate in pietra viva.
Molte e suggestive le chiese ad iniziare dalla parrocchiale di San Simeone, l’unica posta all’interno del Castello, per proseguire con la graziosa Santa Cristina, appena fuori le mura e tre chiese extra moenia, la Santissima Trinità, Sant’Antimo, e la Chiesa di San Giovanni, circondata dal bosco di lecci donato dall’anarchico arricchito Mattia Giurelli, già ridotta a rudere poi restaurata ad opera della Pro Loco.
Da segnalare anche l’originale “Teatro alle scale”.
 

Fonti documentative

http://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/pagina.pl?TipoPag=prodente&Chiave=45761&RicProgetto=reg-umb

M. TABARRINI, L’Umbria si racconta. Dizionario P-Z, Foligno, 1982, 153-154

http://www.porchianodelmonte.info/

http://turismoqr.it/amelia/porchiano.html

 

Nota

La galleria fotografica ed il testo sono stati realizzati da Silvio Sorcini.
 

Mappa

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