Castello di Schioppo – Scheggino (PG)

Il paese sorge sotto un enorme parete rocciosa lungo l’antico tracciato per Spoleto in uno degli angoli più belli, sconosciuti e incontaminati della Valnerina.

 

Cenni storici

La località di Schioppo sorge a 475 metri sul livello del mare, villa di transito attraversata da un antico percorso che collegava Spoleto a Ceselli e Monteleone attraverso Castelmonte; trae il suo nome dallo “scoglio“, in latino Scopulus, la grande parete rocciosa che incombe sul paese.
La località è abitata fin dall’epoca preistorica, sulle pareti del Riparo dello Schioppo sono state rinvenute pitture, trentuno di color nero e una di color rosso, per lo più schematiche scaliformi, associate ad antropomorfe, in un contesto datato tra il Neolitico e l’Età dei Metalli, compatibile con la tarda età del rame o la prima del bronzo.
L’insediamento, raggruppato intorno alla chiesa parrocchiale, è dominato da una grande casa torre con colombaia, che anticamente aveva probabilmente funzioni di difesa e avvistamento.
Presso il paese è stata attiva fino alla fine del secolo XIX una “valchiera“, che sfruttava le acque di una ricca sorgente ed era utilizzata anche dai paesi vicini per lavare e tingere le stoffe.
Dal punto di vista amministrativo Schioppo dipendeva dal castello di Ceselli, di cui ha sempre seguito le sorti, fino all’unione con il Comune di Scheggino.
Fino al 2006 nel paese vivevano due sole abitanti, madre e figlia, Giuseppa Rossi 95 anni e la figlia Maria, dopo che la signora Giuseppa è morta e la figlia se ne è andata, il piccolo insediamento è completamente deserto.
Merita una visita la piccola chiesa di Chiesa di San Nicola di Bari.
Da Schioppo parte l’antico e impegnativo percorso montano della Via Contana, localmente denominata “via di Spoleto“, che raggiunge la città passando per Raischio (m.784) ormai deserto, e per i ruderi di Castelmonte (m.1035), già diruto e spopolato al tempo della visita pastorale del Vescovo Lascaris nel 1713.
 

Fonti documentative

ANGELINI ROTA G. Guida di Spoleto e del suo territorio, A.G. Panetto e Petrelli, 1929
FABBI A. Guida della Valnerina: storia e arte / Abeto (PG), presso l’autore, 1977
FABBI A. Storia dei comuni della Valnerina Abeto (PG), presso l’autore, 1976
FAUSTI L., I Castelli e le ville dell’antico contado e distretto della città di Spoleto, Editoriale Umbra, Perugia, 1990
FAUSTI L., Le Chiese della Diocesi di Spoleto nel XIV secolo secondo un codice del XVI secolo, Archivio per la storia ecclesiastica dell’Umbria, Foligno, 1913
GENTILI, GIACCHÈ, RAGNI, TOSCANO, L’Umbria – Manuali per il territorio – La Valnerina, Il Nursino, Il Casciano – Edindustria Roma, 1977
GUERRINI G.,Le chiese di Santa Maria
JACOBILLI L., Vite de Santi et beati dell’Umbria, 1656
PALMIERI AStatistica dello Stato Pontificio, tipografia Forense, Roma 1859
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Sacra visita di Carlo Giacinto Lascaris vescovo di Spoleto, 1715, in Archivio Storico Diocesano di Spoleto
Sacra visita di Pietro de Lunel vescovo di Gaeta, 1571, in Biblioteca Comunale di Foligno
SANSI A., Storia del Comune di Spoleto, Accademia Spoletina, Spoleto, 1876
SANSI A., Studi storici, Accademia Spoletina, Spoleto, 1869
SANTI U. Gli statuti comunali di cinque castelli della Valdinarco
SPERANDIO B., Chiese romaniche in Umbria, Quattroemme, Perugia, 2001
TABARRINI M., L’Umbria si racconta, Editoriale Umbra, 1982
 

Nota

Testo elaborato da Silvio Sorcini
 

Da vedere nella zona

Chiesa di San Nicola di Bari
 

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