Castello di Umbriano – Ferentillo (TR)

Umbriano è una fortezza attualmente abbandonata ubicata nel comune di Ferentillo raggiungibile solo a piedi.

 

Cenni Storici

Alcune insenature sulla roccia, testimoniano la presenza, in questo luogo di antichi insediamenti Umbri (VIII-VII sec. A.C.), che popolarono il territorio, scesi dai monti, attratti dalla fertile valle adatta per le coltivazioni. Iscrizioni rupestri nelle grotte, ritrovate negli anni cinquanta, attestano quindi la presenza di queste popolazioni, ma a tutt’oggi, vane sono state le ricerche per portare alla luce materiale più consistente. Non c’è dubbio però, che tutta la valle Suppegna è stato un centro prolifero di queste popolazioni. Ad esempio, Tizieno della Tribù Quirina fu sepolto in una di queste grotte e il cippo commemorativo (Tittienus) è visibile nella chiesa abbaziale di San Pietro. Studi recenti la vorrebbero sede di CATARI vissuti in Valnerina tra l’ XI° e il XIV sec.
Umbriano, quindi dovrebbe risalire al VII-VIII secolo, ma ufficialmente il primo insediamento si può stabilire attorno al IX secolo, durante l’invasione saracena a controllo e protezione verso il XI e XII secolo dell’Abbazia di San Pietro in Valle.
Il Castello, edificato su uno sperone di roccia sovrastante l’altra sponda della gola del Nera, alle falde del Sant’Angelo, si presenta con tutta la sua originalità, le abitazioni si susseguono l’una accanto all’altra, tutte risalenti ai primi anni del 1000 e per la sua posizione dominante era considerato imprendibile.
Nel IX secolo, come si è detto, fu innalzata, nella parte più alta la torre di vedetta, quadrata con la Posterla, due piccoli bastioni, uno angolare e l’altro cilindrico, racchiudono stanze dalle piccole finestre.
La torre era in comunicazione con le altre del territorio raggiungendo le postazioni di vedetta in alta montagna.
Le abitazioni, hanno tutte la stessa caratteristica, al piano terra i granai e le stalle, vasche per pigiare l’uva; al primo piano le cucine e saloni e, al piano sovrastante stanze a tetto in legno dove immancabilmente sono presenti camini in pietra finemente lavorati. Questo tipo di architettura, come ad esempio, le finestre abbellite da davanzali e i portali in pietra, fanno presagire la ricchezza e il prestigio del castello, dove gli abitanti erano soprattutto dediti al commercio e all’allevamento, soggetti all’abbazia e al potere ecclesiastico.
Gli abati, certamente, tenevano in vera considerazione gli Umbrianesi, ai quali, rendevano più del previsto della parte dei raccolti, con la speranza di una maggiore protezione. Agli abitanti del Castello, vassalli dell’abbazia, era stato dato il compito di coltivare le terre della valle, svolgere la pesca lungo il tratto del fiume, controllare il passaggio delle merci da e per la Valdinarco.
Nel XIII secolo però, l’abate di San Pietro, lo cede per avere più protezione alla potente Spoleto, possesso poi confermato dal Cardinale Capocci, e la città provvide a restaurarne le fortificazioni nel 1400.
Nel 1500 passò ai Conti Cybo Malaspina di Ferentillo, insieme ad alcuni villaggi vicini. Nel 1730 fu dei Benedetti di Spoleto; essi, nel 1847, lo vendettero a Luigi Desiderato di Monthelon, che da Pio IX ebbe il titolo di principe di Umbriano e Precetto (Ferentillo).
Nel 1860 fu ricomprato da Ferentillo, riportato al rango di comune dopo l’unità d’Italia.
Privo di collegamenti stradali con la Valnerina e di attrattive economiche ha subito, nel secondo dopoguerra, un progressivo spopolamento, comune a tutti i centri minori umbri, e dal 1950, quando l’ultima famiglia è partita, attratta dal miraggio della città industriale, giù, lungo il Nera, risulta essere completamente abbandonato.
Oggi si può esplorare un intero paese fortificato, arroccato su uno sperone roccioso; imponente e silenzioso, totalmente abbandonato dalle attività dell’uomo, ma ancora leggibile nel suo aspetto originario, come se il tempo si fosse fermato da molti secoli. L’esperienza si offre a chi è disposto ad arrivare, attraverso sentieri di montagna, là dove non è mai giunto alcun veicolo a motore, infatti per arrivare ad Umbriano si parte da Colleponte e si segue un sentiero segnalato particolarmente suggestivo sia dal punto di vista naturalistico, per la presenza di pregevoli essenze vegetali, sia da quello storico ed antropico. Si sale per un dislivello di 132 metri fino al piccolo nucleo di Umbriano e ci si trova in posizione esattamente speculare all’Abbazia di S. Pietro in Valle.
Esistono vari progetti di valorizzazione turistica, ma per ora non se ne è fatto nulla a causa dei tanti cavilli burocratici che intralciano l’iter, i vincoli ambientali e paesaggistici, oltre a quelli architettonici ed il degrado sta purtroppo inesorabilmente avanzando.
 
 

LA CHIESA

La chiesa, per quel che rimane, si incontra all’ingresso, un tempo ricca di opere d’arte, come viene evidenziato da alcuni frammenti di affresco situati sulla parete dell’abside dove, si intravede un arto trafitto da freccia (San Sebastiano).
Fino agli anni settanta era visibile sulla parete, dove era situato l’altare maggiore un Crocifisso tenuto dall’Eterno Padre in Trono; doveva essere il Mistero Trinitario dipinto da Giovanni Lo Spagna.
L’edificio, ad un’unica navata, di piccole dimensioni, conserva ancora il portale con piedritti e architrave semplice su mensole, la facciata a capanna e campanile a vela sul lato destro. Una finestra si apre sulla valle e verso il monte Sant’Angelo. La chiesa è in rovina, nel peggior degrado e abbandono.
Sono state anche profanate le botole sul pavimento in pietra, un tempo deposito dei morti.
 

Fonti documentative

Sperandio B. Gentili L. Pacifici E. Luigi Fausti I Castelli e le Ville dell’Antico Contado e Distretto della Città di Spoleto.
Toscano B., Giacchè L., Ragni B., (1977), L’Umbria. Manuali per il territorio. La Valnerina. Il Nursino. Il Casciano, Roma, Edindustria

http://www.parchi.regione.umbria.it/

Ferentillo Segreta – Storia di un Principato di Carlo Favetti Stampa Tipolito Visconti Terni seconda edizione febbraio 2010
 

Nota

Foto e testi elaborati da Silvio Sorcini
 

Da vedere nella zona

Abbazia di San Pietro in Valle
Mummie di Ferentillo
 

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