Chiesa di San Francesco – Bevagna (PG)
Cenni Storici
Edificata alla fine del XIII secolo ( 1275 ), con annesso convento, su un precedente oratorio dedicato a San Giovanni Battista, sorge sul luogo più alto della città (m. 225 s.l.m ) , dove sicuramente era un tempio romano.
Aspetto
La facciata, a capanna, è adorna di un elegante portale polistilo a tutto sesto, con capitelli foliati in marmo.
Interno
La semplicità austera della facciata e del campanile contrasta con gli stucchi elaborati dell’interno che è ad una sola navata ed è stato completamente rinnovato nel XVIII secolo.
Vi si ammirano dipinti di Dono Doni e Ascensidonio Spacca.
Da una piccola porta a destra si accede alla cappella Ciccoli, che ospita la tomba del suo committente Gisberto, con affreschi, in cattivo stato di conservazione, risalenti al XVI secolo, con una Pietà di Ascensidonio Spacca (1560-1646).
A sinistra dell’altare in alto è incastonata, protetta da una grata, la pietra su cui, secondo la leggenda, avrebbe posato i piedi San Francesco durante la “Predica agli uccelli” a Pian d’Arca.
La seconda cappella a destra della Madonna di Loreto, risale intorno al 500 ed è forse opera di Galeazzo Alessi, presenta pregevole e insolita volta decorata da maioliche smaltate attribuite alla bottega toscana di Santi Buglione ed una bella tela con “Immacolata, Trinità e Santi” sempre dello Spacca.
Presenza di San Francesco a Bevagna
S. Francesco fu più volte a Bevagna, castello che si trovava sulla strada più breve che da Assisi, per Montefalco, Spoleto, Terni, portava alla Valle di Rieti, terra tra le predilette dal Santo.
E oltre alla predica agli uccelli avvenuta a Piandarca e dettagliatamente documentata in questo sito, il Santo qui compì vari miracoli documentati da fra Tommaso da Celano che di segiuto vengono riportati.
“Una volta Francesco era diretto a Bevagna, ma indebolito dal digiuno, non era in grado di arrivare al paese. Il compagno mandò umilmente a chiedere a una devota signora del pane e del vino per il santo.
Appena la donna conobbe la cosa, insieme a una figlia vergine consacrata a Dio, si avvio di corsa per portare al santo quanto era necessario. Ristorato e ripreso alquanto vigore, rifocillò a sua volta madre e figlia con la parola di Dio”
Fra Tommaso da Celano – Vita di San Francesco d’Assisi – Vita II 114.
“Bevagna è un nobile castello della Valle spoletana. Viveva in esso una santa donna, con una figlia vergine ancor più santa e una nepote assai devota di Cristo.
San Francesco onorava spesso la loro ospitalità con la propria presenza, poiché aveva anche un figlio nell’Ordine, uomo di specchiata virtù.
Ora la nipote era priva del lume degli occhi esterni, benché quegli interi, con i quali si vede Iddio, fossero illuminati di meravigliosa chiarezza.
San Francesco implorato una volta perchè avendo pietà del male di lei, avesse anche riguardo alle loro fatiche, inumidì gli occhi della cieca con la sua saliva, per tre volte, nel nome della Trinità, e le restituì la desiderata vista“.
Fra Tommaso da Celano – Vita di San Francesco d’Assisi – Trattato dei Miracoli, 120.
Da vedere nella zona
Edicola di Piandarca
Castello di Torre del Colle
Castello di Castelbuono – Bevagna
Fonti documentative
http://www.comune.bevagna.pg.it/
http://prolocobevagna.it/
Cartellonistica in loco