Chiesa di San Paolo e Sant’Ubaldo – Monticelli di Marsciano (PG)

Il castello si trova su una collinetta lungo la strada tra Pieva Caina e Castiglion della Valle.

 

Cenni Storici

All’inizio dell’abitato di Monticelli sorge la chiesetta intitolata a San Paolo, ma per la gente del luogo è semplicemente Sant’Ubaldo raffigurato in una tela mentre libera un uomo posseduto dal demonio.
Fin dal 1115 dipendeva dal monastero di San Pietro al quale corrispondeva un canone annuo di una corba di grano, ridotto poi ad una mina.
Diversi papi ne confermarono il possesso al monastero benedettino di Perugia.
Con il tempo sono nate leggende secondo le quali San Costanzo, vescovo e patrono della città di Perugia, per sfuggire alla persecuzione dei cristiani, compiuta nel 174 d.C. sotto l’Imperatore Marco Aurelio, si sarebbe rifugiato in una grotta a Monticelli insieme ad un suo amico di nome Anastasio, da cui, secondo un’altra leggenda, sarebbe derivato il casato degli Anastasi.
Successivamente Vincenzo Sereni, fece demolire la pericolante chiesa, di cui l’attuale, non sarebbe altro che la sacrestia.
Le mappe catastali dello Stato della Chiesa del 1720-29 indicano che a quell’epoca la chiesa era ancora intatta.
La sacrestia è stata salvata certamente per la presenza degli affreschi attribuiti a Meo da Siena, la cui attività pittorica documentata si interrompe al 1330/33.
Il pittore è considerato il divulgatore in terra umbra dell’arte di Duccio di Boninsegna, a sua volta restò affascinato dalla miniatura perugina di questi anni.
Per capire come mai ci fosse a Monticelli una chiesa così grande e con dipinti così importanti per una chiesa così isolata, va considerata l’antica viabilità medievale, infatti la spiegazione è data sia dalla perduta via Orvietana che attraversando il contadi di Porta Eburnea attraversava il territorio di Monticelli ad est, e dalla via Cassia che lo lambiva ad ovest.
Nel tratto di 16 km a nord e sud dello stesso c’erano nel Medio Evo almeno 7 ospizi per viandanti e ospedali per malati, generalmente gestiti da ordini religiosi, e non è escluso che anche il monastero benedettino di Monticelli ospitasse viandanti e pellegrini.
Questo spiega perché la chiesa di Monticelli fosse così grande e soprattutto perché ha degli affreschi così belli ed un baldacchino per visite papali.
Nel 1319 ricevette la cittadinanza di Perugia, con l’iscrizione al catasto di S. Pietro.
 

Aspetto esterno

La chiesa è di piccole dimensioni e quel che vediamo oggi non è che la parte della sacrestia essendo stato abbattuto l’edificio ecclesiastico.
La facciata si presenta alquanto semplice con tetto a capanna interrotto al vertice dal campanile a vela; il portale è squadrato e affiancato da lesene ce sorreggono un timpano.
In facciata accanto al portale le due finestrelle del viandante che permettevano di osservare l’immagina sacra contenuta all’interno anche quando la porta è chiusa.
 

Interno

Nella parete dietro l’altare è presente in alto una Crocifissione con ai Iati S. Pietro, S. Paolo e la Maddalena.
In basso una Santa con una corona in testa e un oggetto in mano, assai simile ad un piccolo contenitore.
Questa precisazione non ci conforta nell’identificazione del personaggio in S. Caterina; i suoi attributi, infatti, sono la corona a sottolineare la sua stirpe regale e la palma del martirio o il libro e quasi sempre la ruota strumento della tortura cui venne sottoposta.
Al centro della parete la delicata immagine della Madonna col Bambino e ai lati S. Giovanni Battista e un altro Santo con il libro in mano.
 

Fonti documentative

F. Cavallucci – Marsciano segni e voci dell’uomo – 2005

http://www.castellomonticelli.com/

Ascenso Riccieri – Memorie storiche del Comune di Marsciano fino a tutto il secolo XVI – 1814
 

Mappa

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