Chiesa di San Valentino – Casteldilago (TR)

la chiesa di San Valentino è addossata sulla parete rocciosa su cui poggia il paese.

 

Cenni Storici

La chiesa parrocchiale di San Valentino corona uno sperone posto alla sommità della cinta muraria di Casteldilago, frazione del comune di Arrone (Terni).
Il titolo della parrocchiale onora il vescovo ternano, martirizzato il 14 febbraio 273 al LXIII miglio della via Flaminia, e testimonia la fondazione altomedievale della chiesa, forse edificata come pieve durante la stagione del Ducato longobardo di Spoleto tra il VII e VIII secolo.
Non rimangono testimonianze della chiesa medievale.
Dopo il sisma del 26 settembre 1997 furono rinvenute le tracce di una seconda muratura, lungo il perimetro destro della navata.
La demolizione della parete ha restituito due nicchie decorate, affrescate sul tamburo e sul catino. Lungo la parete sono emersi anche frammenti di figure dipinte a buon fresco intorno al XVI secolo e decori lacunosi a secco, databili al XVII-XVIII secolo.
Sono stati riportati alla luce anche due altari dedicati a San Giovanni evangelista e a San Sebastiano, sicuramente il loro occultamento con un parato murario avvenne prima del 1828, quando non sono più menzionati in un inventario degli arredi collocati all’interno della chiesa.
 

Aspetto esterno

La semplice facciata è ornata da un portale del ‘500 con una lunetta al cui interno c’è un affresco raffigurante la Madonna col Bambino.
Sopra è posto un oculo circolare, a destra del quale è inciso sulla pietra il quadrante di un orologio a sei ore, con cifre in caratteri romani separati da losanghe e privo della lancia.
Il piccolo campanile a vela a un solo fornice è posto sul lato destro, in linea con la facciata.
 

Interno

A sinistra della porta è posto un bel fonte battesimale in pietra, sulla parete di sinistra si trova il monumento funebre di Giovanni Campano, patrizio Spoletino, sopra si intravedono resti di affreschi non più leggibili, tracce di rifiniture a tendaggio con putti e trabeazioni dipinte che affiorano qua e là lungo tutta la parete di sinistra.
Nella nicchia successiva, un tempo affrescata con una Crocifissione, di cui rimane ben poco, è posta una statua di un Santo che sorregge un modellino di Casteldilago; sopra resti di affreschi; a destra una tela, datata 1618, raffigurante la Madonna del Rosario, sotto un resto di affresco, su cui si legge l’iscrizione del committente con data 1487.
A seguire un’altra nicchia, in cui era raffigurata una Madonna col Bambino, con la parte superiore in larga parte persa.
Anche la successiva nicchia era affrescata, ne rimangono poche tracce con una scritta frammentaria, ora vi è posto un quadro con una santa e un angelo che sorregge un ancora.
Sulla parete di sinistra si intravedono altri frammenti di affreschi non più leggibili.
Sull’arco trionfale, che separa il presbiterio dal resto della chiesa, è affrescata un’Annunciazione, con a sinistra la Madonna Annunziata, a destra l’angelo annunziante e al centro Dio Padre.
La zona presbiteriale, coperta con volta a crociera, è priva di decorazioni, al centro dell’abside rettangolare si apre una monofora.
Sulla sinistra si apre una porta che conduce a una piccola sagrestia, forse un tempo oratorio, vi si trova, in una nicchia, un lavabo con sopra una raffigurazione del Cristo Morto.
A destra del presbiterio si trova un bel Crocifisso ligneo.
Sulla parete di destra si trova una tela raffigurante la Madonna col Bambino tra Santi.
Nella seconda cappella di destra è raffigurata una Crocifissione tra la Madonna e San Giovanni e a sinistra Santa Lucia, a destra una santa martire senza attributi, probabilmente Sant’Agata.
La decorazione della cappella dovrebbe risalire alla fine del XV secolo,
Nella prima cappella un ignoto maestro della fine del XV secolo ha raccontato, con intonazione narrativa cortese, ma con mano meno felice del precedente, il Martirio di San Sebastiano.
Accanto si trova una figura lacunosa di Sant’Antonio abate, di più bassa qualità stilistica, accompagnata dall’iscrizione frammentaria con data “MCCCCLX…“; sotto una malridotta Madonna col Bambino, con scritta frammentaria del committente.
A destra dell’ingresso si trova una bella acquasantiera in marmo.
 

Fonti documentative

FABBI A. Guida della Valnerina: storia e arte / Abeto (PG), presso l’autore, 1977
FABBI A. Storia dei comuni della Valnerina Abeto (PG), presso l’autore, 1976
GENTILI, GIACCHÈ, RAGNI, TOSCANO, L’Umbria – Manuali per il territorio – La Valnerina, Il Nursino, Il Casciano – Edindustria Roma, 1977
GIOVANNI LUCA DELOGU Gli affreschi inediti di Casteldilago: un maestro à rebours tra Spoleto e Foligno, tratto dal sito web: http://www.predella.it/archivio/indexc369.html?option=com_content&view=article&id=217&catid=75&Itemid=102
 

Nota

La galleria fotografica ed il testo sono stati realizzati da Silvio Sorcini.
 

Nota di ringraziamento

Si ringrazia il signor il signor Enzo Dionisi per la sua cortesia e disponibilità, nonché per le preziose informazioni fornite.
 

Mappa

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