Collebaldo – Piegaro (PG)

La chiesa ha un campanile molto particolare che si sovrappone al portale.

 

Cenni Storici

Località distante circa 850 metri da Castiglion Fosco, a 336 metri s.l.m.
Non si conosce la data del primitivo insediamento, ma dalle poche notizie raccolte sembra essere sorto intorno alla chiesa agli inizi del XIV secolo.
In nessuna elencazione, infatti, interessante i castelli e le ville del contado perugino, è citato Collebaldo, per cui sicuramente non fu mai castello, ed anche come villa non ebbe mai una vita propria, indipendente, ma gravò sempre nell’orbita di Castiglion Fosco, nel cui distretto era compreso.
Se poi si tiene conto della sua scarsissima consistenza demografica e del fatto che il governo centrale favoriva l’aggregazione delle piccole località a quelle più grandi, si comprende facilmente perché Collebaldo non compare in nessuno dei vari censimenti del contado perugino: non esisteva, infatti, come ente autonomo.
Inesistenti pertanto sono le sue memorie storiche.
Le poche notizie raccolte riguardano quindi la sola storia ecclesiastica.
La chiesa parrocchiale, costruita sopra i resti di un antico tempio dedicato a Diana e Vesta, fu iniziata nel 1304 e consacrata il 31 ottobre 1316 dal rev. sig. Francesco, vescovo di Perugia, il quale le concesse anche un’indulgenza.
L’edificio ha subito nel corso dei secoli vari rifacimenti, l’ultimo dei quali, circa 30 anni fa, gli conferì l’attuale struttura.
Chiesa di Santa Maria Assunta
La chiesa, dedicata a S. Maria Assunta, è a tre navate ma ha un unico altare.
Al centro della facciata principale e parzialmente addossato ad essa c’è un elegante campanile merlato, che funge anche da monumento ai caduti della prima guerra mondiale.
L’interno della chiesa è arricchito da tra grandi tele ad olio di discreta fattura, tutte però in mediocre stato di conservazione.
Due di esse e precisamente quella sulla parete destra, raffigurante la Vergine con il Bambino e angeli e santi, del XVII secolo, e quella sopra la porta principale, rappresentante S. Antonio e (sotto) le anime del Purgatorio, probabilmente dello stesso periodo, appartenevano alla chiesa di S. Antonio della Cervara, nel distretto di Gaiche.
Da questa, in rovina e da molti anni sconsacrata, i due dipinti, per motivi di sicurezza, furono trasferiti dapprima a Gaiche e successivamente a Collebaldo.
La tela posta sulla parete sinistra, riproducente la Madonna con il Bambino, S. Agata, S. Gregorio papa e S. Valentino, del XVIII secolo, è come le altre di autore ignoto.
Interessanti pure due piccole sculture in pietra inserite in una nicchia ricavata nel muro perimetrale a sinistra della torre, raffiguranti Cristo benedicente e S. Pietro.
Nel Liber Beneficiorum la suddetta chiesa, dipendente da quella di S. Mustiola di Chiusi, era iscritta per 120 libre.
Il 31 dicembre 1433 il notaio Marianus Luce iscriveva al catasto, dietro richiesta di “Ser Benedictus di Ser Pauli rector et gubernator”, la chiesa di S. Maria di Collebaldo “districtus castri Castilionís filiorum Fusci”, per 25 libre.
A tale data la chiesa possedeva tre appezzamenti di terreno per una stima complessiva di 275 libre.
Nel 1591 era priore di detta chiesa don Battista Dionigi e l’intera parrocchia contava circa 150 anime.
 

Fonti documentative

S. Pistelli G. Pistelli – Memorie di una terra: Piegaro e i suoi Castelli – 1992
 

Da vedere nella zona

Castello di Gaiche
Chiesa di San Lorenzo – Gaiche
Oratorio di San Bernardino – Gaiche
Abbazia dei Sette Frati
 

Mappa

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