Cripta di San Biagio – Serra Sant’Abbondio (PU)

Un vero gioiello, è considerata la Cripta più antica delle Marche.

 

Cenni Storici

La costruzione della Cripta di San Biagio risale all’epoca della diffusione del cristianesimo lungo la vallata del Cesano, già territorio dei Galli Senoni, e deve essere inquadrata nella diffusa consuetudine del tempo del reimpiego di elementi architettonici antichi nella costruzione delle prime chiese.
La costruzione della Cripta, pur con qualche incertezza, si fa risalire ad un’epoca anteriore all’età carolingia (VII – VIII secolo).
Gli elementi architettonici più caratteristici che testimoniano il reimpiego di materiali di antichi edifici pagani sono le quattro colonne che delimitano le tre navate della parte centrale della Cripta.
Queste quattro colonne sono di diversa fattura: una rotonda, una quadrata con gli angoli vivi, una quadrata con gli angoli smussati e una sempre quadrata con gli angoli smussati ma posta su un basamento circolare.
Le colonne sono sormontate da rozzi pulvini che fungono da capitelli di raccordo tra le colonne stesse e gli archi sovrastanti evidenziando un tipico esempio di architettura bizantina.
Oltre al vano centrale formato dalle tre piccole navate, ai lati dell’abside si aprono due ampie arcate che costituiscono il collegamento con le due cappelle laterali terminanti in piccole absidi circolari.
La Cripta è sormontata da una cappella superiore, l’attuale chiesa cimiteriale, ma non esiste collegamento tra le due strutture.
Elemento molto interessante della Cripta è l’altare costituito da una lastra di granito dello spessore di 15 centimetri circa (secondo la tradizione un’ara sacrificale di tempio pagano) posta su un basamento quadrato di superficie più ridotta e preceduto da una predella sempre costituita da una lastra di granito appoggiata sul pavimento.
Non mancano poi altri elementi architettonici di singolare bellezza come archi ciechi, finte colonne addossate alle pareti e sormontate da rozzi pulvini, etc..
Sulla parete esterna, osservando i due spigoli della costruzione centrale, è ben visibile, sul lato destro la struttura del muro originario, mentre la parte sinistra è stata adeguatamente rifatta in fase di restauro.
Sempre all’esterno, al centro, in corrispondenza della chiesa superiore, sopra l’ingresso attuale della Cripta è visibile una formella rettangolare con una croce di Lorena in rilievo sormontante una finestrella romanica.
Questa sommaria descrizione di un così prezioso gioiello di architettura paleocristiana non è certamente sufficiente ad illustrare la singolarità della Cripta di San Biagio. Solo una visita attenta potrà rivelare tutti quegli elementi di non facile descrizione già colti e sottolineati da esperti e illustri visitatori.
La presenza della Cripta sotto la chiesa cimiteriale era nota, ma l’abbandono in cui era rimasta per lungo tempo aveva cancellato dalla memoria questo singolare esempio di architettura paleocristiana.
L’Amministrazione Comunale, sensibile ai problemi di carattere culturale, ha promosso un’adeguata azione presso la Sovrintendenza ai Monumenti delle Marche per un recupero della singolare struttura.
I lavori di restauro iniziati nel 1982 sono stati completati nel 1983 consentendo un completo recupero di un così raro esempio di architettura paleocristiana.
 

Per conoscere altri gioielli delle Marche

http://www.montialberto.it/
 

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