Duomo di San Leopardo – Osimo (AN)

Cenni Storici

Il Duomo di San Leopardo è la chiesa principale di Osimo, e concattedrale dell’arcidiocesi di Ancona-Osimo. Nel 1955 è stata elevata a basilica minore. Secondo la tradizione locale, la cattedrale fu costruita dal primo vescovo osimano, san Leopardo, nel V secolo, su preesistenze pagane di epoca romana. Una tradizione storica, non verificabile, attesta una ricostruzione dell’edificio nel VII secolo, ad opera del vescovo san Vitaliano: nulla rimane dell’edificio di quest’epoca, se non la lapide dedicata a san Vitaliano e murata nella cripta. Documentato storicamente è invece l’ampliamento della chiesa ad opera del vescovo Gentile (fine XII secolo – inizio XIII secolo), che edificò l’attuale presbiterio e la cripta sottostante. Alla fine del XIII secolo, un altro vescovo, Giovanni, modificò la struttura della chiesa introducendo elementi gotici. Nel 1393 l’edificio fu parzialmente distrutto da un incendio. Altri interventi di ampliamento e ristrutturazione furono eseguiti nei secoli successivi, e in particolare si ricordano: le volte interne (fine XV secolo), lo scalone di accesso alla tribuna (seconda metà del XVI secolo), il nuovo pavimento e gli altari laterali nel XVII secolo, nonché l’intonacatura completa delle pareti interne. Con la seconda metà dell’Ottocento iniziò quello che all’epoca fu chiamato “restauro della chiesa”, ma che in realtà non fece che modificare, se non distruggere, parte delle opere messe in atto nei secoli precedenti. Scomparvero così la rampa interna di accesso alla tribuna e le due rampe laterali che portavano alla cripta (in seguito ripristinate); furono edificate due nuove cappelle laterali, ma furono eliminati gli altari laterali ed i medaglioni con le effigi dei vescovi diocesani che decoravano le pareti interne; nel 1956 fu tolta tutta l’intonacatura interna.
Pregevole il portale, con sculture medievali di complesso significato simbolico. Ne fu autore il maestro comacino Mastro Filippo, al quale è attribuito l’impianto complessivo della chiesa duecentesca. Nella cripta, risalente al XII secolo e anch’essa opera di Mastro Filippo, sono custodite le spoglie dei santi martiri osimani Sisinio, Fiorenzo, Diocleziano e Massimo, le tombe di san Leopardo, primo vescovo di Osimo (IV-V secolo), di san Vitaliano, di san Benvenuto e dei santi Vittore e Corona. Pregevole il paliotto dell’altare maggiore della cripta. Presso il duomo è possibile vedere un battistero degli inizi del XVII secolo con uno splendido fonte battesimale opera di Pier Paolo e Tarquinio Jacometti di Recanati, con soffitto a cassettoni di Antonio Sarti di Jesi. Di particolare importanza per la storia e la fede locale, il crocifisso ligneo esposto in cattedrale, risalente al tempo del vescovo Gentile: si narra che il 2 luglio 1797 molti astanti abbiano visto muoversi gli occhi del crocifisso; da qui la festa solenne celebrata ogni anno il 2 luglio.
 

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