La diga del Furlo – Fermignano (PU)

Cenni Storici

La diga del Furlo, che alimenta la centrale, è stata completata nel 1922, all’inizio per servire il vecchio impianto (Impianto idroelettrico dei Raggioli – vedi scheda) e poi successivamente allacciata a quello nuovo ed attuale.
La diga ha un’altezza di 47 m, è ad arco-gravità, con raggio di 21 m. La sua base ha uno spessore di ben 16 m, il ciglio di 3 m; produce un aumento di livello sul Candigliano per una lunghezza di circa 3 km, creando un lago artificiale entro la Gola del Furlo. In sponda sinistra sono state realizzate due paratoie, con funzionamento automatico ed anche con alimentazione autonoma di sicurezza, adatte a smaltire ben 1.000 m³/sec.
Il bacino al momento della costruzione risultava avere un volume di 2 milioni di metri cubi. Oggi, con il conseguente alluvionamento di materiale, si è notevolmente ridotto. Nel 1981 è stato svuotato completamente per la manutenzione della diga, liberando lo scarico di fondo.

Notizie storiche

L’attuale Centrale del Furlo rappresenta l’unificazione di due vecchie centrali esistenti: quella realizzata sotto la diga stessa del Furlo e quella poco più a valle, detta dei Raggioli.La diga era quella attualmente ancora esistente, i cui lavori iniziarono nel 1919 e vennero completati nel 1922. Nel 1925 le tre paratoie di scarico inizialmente costruite, a seguito di una piena eccezionale che invase anche la via Flaminia al km 248,5, nel punto più basso, furono sostituite con altre due, le cui dimensioni sono pressocché identiche alle attuali. La vecchia Centrale del Furlo era situata in sponda destra del F. Candigliano e servita da una condotta della lunghezza di soli 190 m. Vi erano montati tre gruppi ad asse orizzontale, della potenza complessiva intorno ai 3 milioni di watt.
Nel 1944 le macchine elettriche ed idrauliche furono distrutte dai genieri tedeschi; l’edificio rimase in piedi fino all’inizio degli anni ’90, cioè fino a quando l’Enel ne decise la demolizione per il recupero dell’intera area. A circa un chilometro a monte della confluenza Metauro – Candigliano, nel 1905 fu realizzata la prima centrale idroelettrica dei Raggioli, per trasformazione di un vecchio mulino a ritrecine (vedi scheda Mulino dei Raggioli) per conto della Società Elettrica Metaurense, che già col molino Zaccagna forniva l’illuminazione pubblica a Urbino e Fermignano. Anche questa centrale fu distrutta dagli eventi bellici nel 1944. Di essa rimangono ancora visibili dalla strada che conduce alla centrale del Furlo, proprio sotto la superstrada, le camere di carico oggi adibite a magazzini. Notevole fu la pressione per la ricostruzione delle centrali di questa zona (42 articoli apparsi nei giornali di Bologna e della Capitale), cosicchè nel 1949 fu deciso di intraprendere i lavori di ricostruzione dell’attuale impianto idroelettrico del Furlo. Il canale di alimentazione della vecchia centrale del Furlo diventò lo scarico di fondo dell’attuale invaso ed in sponda sinistra fu realizzata la nuova captazione, che alimenta in galleria l’attuale centrale del Furlo.

Per approfondimenti maggiori: www.lavalledelmetauro.it

 

Mappa

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