Abbazia di San Cassiano e Ippolito – Trestina

La chiesa è chiusa e solo occasionalmente viene aperta, la struttura adiacente, ex Convento è stato riadattato a struttura abitativa

 

Cenni Storici

L’Abbazia dei Santi Cassiano e Ippolito si trova lungo la strada provinciale 140 che da Umbertide conduce a Trestina, nei pressi dell’abitato di Ranchi.
Originariamente era un monastero di benedettini neri (ordine specuense o cassinense), come risulta da due bolle: una del 1126 di papa Onorio II e l’altra del 1139 di papa Innocenzo II.
Dal 1218, come da una bolla di Onorio III, San Cassiano appartenne alla Congregazione camaldolese di Fonte Avellana cui era probabilmente passato, sin dal 1203, a seguito della riforma ordinata da InnocenzoIII che confermò al vescovo di Città di Castello, Giovanni, l’abbazia sotto la giurisdizione della diocesi tifernate.
Presente tra i contribuenti alle collette da pagarsi ai legati della Santa Sede nel 1288 e nel 1290, e nelle Ratiornes decimarum (1388), nel 1368 fu occupata “da mess. Brancaleone [che] aveva usurpati molti luoghi di Città di Castello e confiscati vari beni di cittadini” (Muzi).
Tornata nel 1380 ai benedettini, risulta data in commenda, quantomeno dal 1510 sino al 1645.
Nel 1569, essendosi stabilito che tutte le parrocchie dei monaci camaldolesi fossero consegnate ai preti secolari e che i monaci si ritirassero nei loro monasteri, l’abbazia si ridusse ad avere soltanto un abate commendatario e un vicario.
 

Aspetto attuale

La chiesa, con facciata dominata da un piccolo campanile a vela è priva di transetto è a pianta rettangolare e con abside semicircolare, “conserva il suo impianto primitivo diviso in tre navate, con le mura in pietre conce miste di pietra serena e calcarea” (Sperandio).
Sulla parete esterna della struttura abbaziale,lato strada, c’è una piccola edicola a muro dove su un medagliona in terracotta è rappresentata la Madonna con il bambino in braccio e sullo sfondo la chiesa e l’Abbazia vista da dietro .
Sul muro della chiesa, lato strada, sopra una porta laterale c’è anche una mezzaluna in terracotta che rappresenta l’ordine benedettino con la scritta “Prega e Lavora” sempre con lo sfondo, stavolta, la parte della facciata della chiesa in oggetto.
Il tutto probabilmnte realizzato dall’adiacente laboratorio di terrecotte
 

Bibliografia

Abbazie Benedettine in Umbria di Francesco Guarino e Alberto Melelli ed. Quattroemme
www.umbria.ws/
 

Mappa

Link coordinate: 43.350405 12.266167

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