Abbazia di San Pietro in monte – Massa Martana (PG)

La struttura è privata e riconvertita a civile abitazione quindi non visitabile.

 

Cenni Storici

Il monastero, raggiungibile solo con percorsi a piedi, sorge sul crinale meridionale dei Monti Martani, in posizione dominante sulla Valle Todina, lungo un amico itinerario romano che da Massa Martana raggiungeva Spoleto, ed è sovrastato da un declivio prativo su cui si trovano faggi plurisecolari di singolare imponenza, misti ad abeti bianchi e rossi, frutto di un antico rimboschimento effettuato dai monaci.
Scrive Ludovico Jacobilli che il monastero si trovava “appresso il castello di san Britio, e li monti Martani” ai confini del Corridoio bizantino e che fu edificato attorno al 900 “dalle rovine della Città Martana, ivi vicina“.
Fu edificata dai dai benedettini per poi passare nel X secolo alla Congregazione cluniacense.
Con molta probabilità fu costruita sopra i ruderi di una struttura romana, forse un tempio dedicato a Marte, culto molto diffuso nella zona se si considerano i locali toponimi, sia antichi che moderni, come Vicus Martis, Monte Martano, ecc.
Il più antico documento riguardante San Pietro in Monte data il 1033 ed è custodito nell’Archivio della cattedrale di Spoleto, insieme a tutto il prezioso archivio monastico dove fu trasferito dopo la sua soppressione.
Il monastero di San Pietro in Monte acquisì molte proprietà, che furono confermate dall’Imperatore Enrico III tra il 1047 e il 1056.
Il 24 settembre 1185, l’imperatore Federico I emise un diploma in favore del monastero.
I beni e i privilegi di San Pietro in Monte furono successivamente confermati da papa Innocenzo III con un privilegio datato 1198.
Tra le dipendenze di San Pietro in Monte figuravano le chiese di Sant’Ippolito di Castelvecchio, in Comune di Massa Martana, e di sant’Ilario di Todi, che fu consacrata nel 1249.
Papa Bonifacio VIII soppresse il monastero nel 1303 e lo unì alla cattedrale di Spoleto come confermano i diplomi emessi da Bonifacio IX nel 1401 e da Martino V nel 1419.
 

Aspetto esterno

Dell’antica Abbazia rimane attualmente solo un piccolo corpo ma lo spazio antistante, delimitato da ruderi imponenti, indica la grandiosità dell’antico complesso monastico che occupava tutto il pianoro poco a sud della vetta del monte.
Del luogo di culto costruito in stile romanico sui ruderi di un edificio romano, che probabilmente era il tempio dedicato al dio Marte, resta solo una piccola cappella, essendo tutto il fabbricato totalmente manomesso e oggi utilizzato come seconda casa.
Testimonianze lapidee di rilievo sono state ritrovate nei pressi dell’edificio sacro, tra cui un cippo con un’iscrizione romana in origine usato per sostenere la mensa d’altare della chiesa e attualmente conservato nella cappella privata attigua all’edificio abbaziale.
 

Fonti documentative

F. Guarino A. Melelli – Abbazie Benedettine in Umbria – Quattroemme 2008
G. Farnedi O.S.B. e N. Togni – Monasteri Benedettini in Umbria; alle radici del paesaggio umbro – Regione dell’Umbria Centro Storico Benedettino Italiano 2014

http://www.massamartanaturismo.it/un-percorso-storico-naturalistico-sul-versante-occidentale-dei-monti-martani

 

Nota

La galleria fotografica è stata realizzata da Silvio Sorcini.
 

Mappa

Link coordinate: 42.787161 12.570150

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