Abbazia di Santo Stefano di Gallano

L’Abbazia oggi è proprietà privata è all’interno del Castello di Gallano ( trattato inquesto sito ), è completamente spoglia, tutta la struttura è in fase di ristrutturazione per essere destinata a ricettività turistica

 

Cenni storici

Ricordato per la prima volta in una carta di donazione del 1086, “il monastero di S. Stefano di Gallano nella Diocesi di Foligno, fu edificato [in quell’anno] da Berardo, Bouco, et Atto, figli di Gerardo di Atto degli Atti da Foligno de’ Conti di Nocera” (Iacobilli), che lo beneficarono di molte terre.
“Poi nel 1297 Bonanno di Benvenuto da Foligno, ultimo abbate di esso monastero, per esser stato rovinato da soldati nelle guerre, che erano in quelle parti, l’unì al monastero di Sassovivo; e poi i suoi beni sottoposti al Card. Commendatario dell’Abbatia di Sassovivo” (Iacobilli).
Tra il 1143 e il 1197 i papi Innocenzo II, Celestino II, Alessandro III, Celestino III, riconobbero al cenobio la giurisdizione su diverse chiese della zona (San Pietro di Serra, San Giovanni di Talogne, San Cristoforo di Valtopina, Santa Maria di Villalva, Santa Maria di Afrile, San Sisto di Gallano, Santa Croce di Serra) e su vari castelli e comunità locali, aumentandone la potenza e l’importanza.
Nel 1191 fu temporaneamente abbandonato, una prima volta dai monaci a causa di eventi bellici che ne compromisero la sicurezza (ma i religiosi vi ritornarono poco dopo, ristrutturandolo e fortificandolo con più solide opere murarie).
Rimase dipendente dal monastero di Santa Croce di Sassovivo sino al 1350, anno in cui fu definitivamente abbandonato.
Concesso col tempo a diversi commendatari, nel 1860, a seguito della demaniazione dei beni ecclesiastici verificatasi con l’Unità d’Italia, passò alla famiglia Basilj i cui eredi ne detengono tuttora la proprietà.
Le strutture vennero in larga parte utilizzate per abitazioni rurali fino al 1960, per poi essere gradualmente abbandonate anch’esse e adibite solamente a ricoveri per usi agricoli, gravemente danneggiati dal sisma del 1997.
 

Condizione attuale

 
Al momento l’Abbazia è in piena fase di recupero, sono state consolidate le mura e ristrutturati gli edifici interni, la chiesa è completamente spoglia e tutto il fabbricato sarà certamente destinato in futuro a ricettività turistica
 

Bibliografia

 
IACOBILLI, 1653′, pp. 235-243; ID., 1661, pp. 310- 311; SELLA, 1952, ad vocem; Le carte dell’abbazia di S. Croce di Sassovivo, 1973, I, ppi. 75-77; SENSI M., 1988b, pp. 15-38; ID., 1998′; ID., 19981′, pp. 365-366.
Abbazie Benedettine in Umbria di Francesco Guarino e Alberto Melelli edizioni Quattroemme
 

Mappa

Link coordinate: 43.030935 12.780074

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