Abbazia di Veragra – Osimo (AN)
Cenni Storici
Valenza storica e culturale dell’Ex-Abbazia
L’Abbazia di Veragra le cui origini risalgono all’epoca medioevale si trova in località Fratte di Osimo nelle Marche su di un colle denominato “la Pancetta“, posizione panoramica molto utile in passato come centro di controllo sul territorio, un tempo abitato dagli antichi Sabini e successivamente nel 269 A.C. circa diventato colonia romana denominata Veragra.
Poco distante dall’edificio è stata infatti rinvenuta una pietra romana, che si trova ancora oggi in prossimità dell’ex abbazia e nei terreni posti più a valle sono venuti alla luce monete, utensili, frammenti di vetro liquefatto, di ferro bruciato, testimonianza di numerose incursioni barbariche che costrinsero gli abitanti a trovare rifugio nella sommità delle colline di Osimo e Filottrano.
Con l’arrivo dei Longobardi, i Monaci benedettini bonificarono i campi, ricostruirono strade, ponti e la vita lungo il fiume riprese.
In questo periodo dunque avvengono dei cambiamenti anche nell’ambito delle colture: oltre al grano, cominciano a diffondersi anche viti e olivi che caratterizzano quella porzione di territorio collinare ancora oggi attorno all’abbazia. La presenza di comunità religiose riguarda l’edificio per un periodo anteriore al XIV sec. o compreso tra il XV e il XVI secolo.
Uno dei primi documenti rinvenuti è il contratto del 1653 stipulato dai notai Ilari dei Campana con il notaio dei canonici dell’Apiro.
Proprio ad opera dei canonici fu costruito, nel 1660 ca., forse su un manufatto preesistente, l’edificio annesso, come casino di vacanza situato a metà strada tra il Capitolo di S. Urbano all’Apiro e la Santa Casa di Loreto.
I canonici mantennero la proprietà del complesso almeno fino alla meta del XIX sec.
Tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento la costruzione fu acquisita dalla nobile famiglia dei Conti Hercolani Fava Simonetti.
Le ricerche svolte presso la Soprintendenza per i beni ambientali e architettonici delle Marche ha dichiarato l’immobile, denominato “ex-abbazia di Veragra” ed il suo annesso di interesse particolarmente importante e risultano meritevoli di tutela per il particolare schema tipologico-costruttivo e per gli elementi architettonici che consentono di riferirlo all’epoca medioevale.
Evoluzione Architettonica dal 1200 ad oggi
1200 – La casa-torre
Il primo nucleo del fabbricato era costituito dal solo elemento centrale dell’attuale edificio: un ambiente quadrato di poco più di 6 m di lato con copertura piana.
L’edificio appena descritto rientra nella tipologia costruttiva definita casa-torre.
La necessità di difendersi nella situazione di precarietà e di insicurezza legata all’insediamento sparso spiega bene l’origine di questa tipologia mutuata dal modello feudale della “casa torre“, manufatto militare ma anche segno visibile dell’appropriazione e del controllo dei territori.
1400 – Primi ampliamenti
Il progressivo aumento della sicuritas favorisce l’insediamento rurale e conferma la funzione accentratrice dei primi nuclei che fungono da sostegno e da avamposto del popolamento sparso nelle campagne, da centro di aggregazione aziendale in aree ormai caratterizzate da una trama fittissima di piccoli insediamenti (casali, ville, corti, castelli) posti a breve distanza gli uni dagli altri: “la casa poderale” non sorge mai ex novo, ma attraverso la trasformazione dei piccoli insediamenti preesistenti.
In questa fase avvengono, a più riprese, i primi ampliamenti dell’edificio, la torre viene sopraelevata e acquista una copertura a padiglione.
1800 – La casa mezzadrile
Con l’affermarsi della mezzadria l’architettura della casa rurale diviene più articolata per forma e funzione.
Per assolvere alle nuove necessità, dunque, l’edificio viene ulteriormente ampliato con la costruzione di una loggia a cinque arcate, realizzata sul lato sud-est.
Essa diviene infatti il fulcro organizzativo della vita rurale poiché sotto di essa si svolge buona parte della vita dei coloni ed assume anche una particolare valenza estetica che contraddistingue l’edificio dal punto di vista stilistico.