Area archeologica Le Muracce – Ostra Vetere (AN)


 

Cenni Storici

A circa tre chilometri dall’attuale Ostra Vetere, sorge l’area archeologica “Le Muracce”, della città romana di Ostra in località Le Muracce di Pongelli, sulla riva sinistra del Misa, nel territorio di Ostra Vetere. Sorse probabilmente dopo il 232 a.C., in seguito all’arrivo dei coloni romani che con la lex Flaminia de agro Gallico et Piceno viritim dividundo furono inviati a popolare l’ager Gallicus recentemente conquistato. Venne elevata al rango di municipio verso la metà del I sec. a.C. La città si trovava all’incrocio del percorso intervallivo dell’antica Salaria Gallica con la strada che univa Sentinum a Sena Gallica. In seguito al ritrovamento di una statua virile, durante i primi anni del secolo scorso, furono condotti scavi che portarono alla luce importanti vestigia dell’antica città. Fu così scoperta una vasta area del foro, delimitata da tre strade lastricate, un teatro del diametro di circa 45 metri, un tratto di muro del tempio e un vasto edificio termale. Dopo i rilevamenti, le strutture furono quasi completamente reinterrate. In seguito agli scavi, nel versante sud-occidentale della città venne alla luce un vasto edificio a pianta quadrangolare riferibile al II sec. d.C. Lungo circa 60 metri, al suo interno sono stati rinvenuti dodici ambienti decorati con tappeti musivi. Una campagna di scavo condotta nel 2000 ha portato alla luce frammenti di un pavimento sottostante in opus signinum e mosaico bicromo che attestano la presenza di una costruzione residenziale preesistente all’impianto termale. Gli scavi effettuati nell’area adiacente a quella della zona termale avevano già posto in evidenza la presenza di un teatro di vaste dimensioni. Dal 2005 la Sovrintendenza Archeologica ha condotto campagne di scavi nell’area per accertare la corrispondenza tra i rilievi disponibili e la reale consistenza e tipologia delle strutture conservate. I rilievi hanno permesso di individuare la presenza di un porticato a nord dell’edificio scenico di cui si ignorava l’esistenza. Sullo stesso lato sono stati messi in luce i resti di pilastri che corrono sul lato settentrionale dell’edificio scenico e i resti della scena. Si è appurato che l’edificio presentava tre ordini di gradinate: il primo realizzato in negativo, gli altri due in elevazione. Dal 2006 è stato attivato un intervento di recupero nell’area in cui sorgeva il tempio. I due ambienti ancora oggi visibili poggiano su un alto podio che si eleva di oltre 3 metri rispetto al piano di calpestio del foro. Il tempio è stato trasformato in età tardo antica in un edificio di culto cristiano. Successivamente, accanto al tempio, è stato portato alla luce un edificio nel quale sono stati rinvenuti alcuni metri quadrati di pavimentazione in mosaico bianco. L’edificio costituiva probabilmente un saccello di culto associato al tempio contiguo. Nella campagna di scavo condotta nell’anno 2009 è stato indagato il punto di ingresso in città dalla parte che risale da Sena Gallica. La strada, oggi reinterrata, coincide con il decumanus maximus ed è realizzata con basoli di notevoli dimensioni. Nello stesso anno si è proceduto allo scavo nell’area del foro, riportando alla luce, oltre ad alcuni ambienti che si aprivano sul foro stesso, anche la strada che lo delimitava. La strada rinvenuta, oggi visibile per una lunghezza di 14 metri, si presenta in perfetto stato di conservazione. A dicembre 2012, all’interno del Museo-Pinacoteca di Ostra Vetere, è stato inaugurato l’Antiquarium, una sezione archeologica che raccoglie i reperti dell’antica città romana, rinvenuti nelle campagne di scavo condotte negli ultimi otto anni.

Per approfondimenti maggiori: www.comune.ostravetere.an.it

 

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