Basilica di San Pietro – Tuscania (VT)


 

Cenni Storici

Sorge sull’omonimo colle dove, con molta probabilità, si ergeva l’acropoli etrusca.
Perfettamente collocata su uno spiazzo erboso tra il Palazzo dei Canonici e tre possenti torri di difesa, testimonianza dell’importanza strategica dell’area fu, quasi certamente, fondata nell’VIII secolo, poi quasi completamente riedificata nel corso dell’XI secolo, prolungata nel secolo successivo e completata della facciata nel corso del XIII secolo.
 

Aspetto esterno

La bellissima facciata tripartita è avanzata rispetto al resto del corpo, con la parte centrale a capanna e le ali laterali ornate di archi databili al XII secolo.
Il fronte centrale, realizzato un secolo dopo, è costituito da un portale, opera di maestranze romane, sormontato da una lunetta decorata con un mosaico, la ghiera esterna mostra una decorazione figurata dove rozze figurazioni di animali sono seguite da raffigurazioni di attività umane, forse un ciclo dei Mesi non sempre interpretabile.
La lunetta, l’architrave e gli stipiti sono coperti da intarsi cosmateschi.
Sopra di esso è presente un loggiato in marmo con capitelli ionici, ai lati della loggia due figure di grifoni sporgono verso l’esterno.
Insieme alle soprastanti protomi bovine costituiscono un altro elemento di potente dinamismo plastico della facciata.
Al di sopra si trova il meraviglioso rosone cosmatesco a tre cerchi inscritto in un quadrato, finemente decorato con motivi geometrici e vegetali ed attorniato dalle figure marmoree dell’Angelo, del Vitello, del Leone e dell’Aquila, rappresentazioni dei quattro evangelisti.
Ai lati si aprono ampie e delicate volute vegetali e fra di esse, a sinistra, si trovano medaglioni con la rappresentazione di due angeli e di quattro Padri della Chiesa, santi, mentre, a destra, in contrapposizione simbolica, sono rappresentate figure fantastiche e demoniache.
Il regno del Bene è raffigurato da Atlante che sostiene la Chiesa, simboleggiata da una ricca vegetazione che racchiude l’agnello di Dio.
Il Male è incarnato da un demone a tre teste dalle cui bocche fuoriescono arpie e sirene.
I portali laterali, completamente costruiti in tufo, sono inseriti tra le semicolonne che sorreggono l’arcatura cieca.
Il portale sinistro è a doppio rincasso al cui interno sono inserite colonne tortili che nell’archivolto proseguono in un elemento toroidale che prende la forma di un’unica foglia a nervature parallele arrotolata su sé stessa.
All’interno della lunetta un rilievo piatto raffigura un’aquila araldica.
I capitelli sono di tipo classico e sono decorati con un profondo traforo del trapano.
La ghiera esterna è decorata a foglie uncinate fortemente aggettanti.
Tra gli archi ciechi sono inserite due protomi leonine romane di reimpiego.
Archetti pensili su peducci allungati delimitano la cornice orizzontale e la fascia sottogronda delle ali della facciata.
Il portale destro ha una struttura analoga ma all’interno della lunetta trova posto un rozzo rilievo raffigurante leoni, uccelli e serpenti.
I capitelli degli archi ciechi mostrano interessanti variazioni dei motivi fogliati di ispirazione classica.
Il prospetto absidale è dominato dall’alto cilindro absidale che sorge direttamente sulle strutture che racchiudono la cripta della chiesa.
Su quell’area sorgeva anche il palazzo vescovile, protetto da una cerchia di mura della quale si conservano alcune torri.
La pesante struttura in tufo è alleggerita alla sommità del cilindro da fasce sovrapposte ad alveoli, zig-zag di mattoni ed archetti pensili.
Il cilindro è poi scandito da numerose sottili lesene.
A livello del presbiterio una netta cesura evidenzia il fatto, poco comune, che quest’ultimo ha un’ampiezza inferiore a quella della navata.
Questa anomalia, unita al fatto che le colonne divergono procedendo verso Ovest, evidenzia una seconda fase costruttiva portata a termine forse da maestranze meno esperte.
I fianchi sono scanditi da lesene nascenti da un alto zoccolo e da due fasce di archetti pensili.
Il lato meridionale ha una struttura analoga ma con lesene più brevi e rade.
La parete del cleristorio è scandita da archi su lesene al di sopra dei quali si trovano decorazioni a zig-zag in cotto.
Su entrambi i lati la parte iniziale della navata è caratterizzata da archi ciechi su semicolonne, più alte sul lato Nord, dai capitelli classici che testimoniano di una attività di ricostruzione delle prime campate, forse a seguito di un terremoto, avvenuta forse alla fine del XII secolo.
 

Interno

L’interno, a pianta basilicale, è costituito da tre navate separate da tozze colonne e pilastri su colonne con capitelli di stile classico, sia medievali che di reimpiego.
Gli archi sono a doppia ghiera con mensole aggettanti, caratteristica questa che è ripresa anche nell’arco trionfale.
Tra le colonne dei sedili delimitano al parte centrale ancora ricoperta con uno splendido pavimento cosmatesco ad intarsio con andamento geometrico, decorato motivi a quinconce creati da nastri continui intrecciati.
Risalente al Duecento ed è opera di maestranze lombarde, ricopre anche il presbiterio.
Delle transenne dividono la navata dal presbiterio rialzato sulla cripta.
Le mensole, interpretate come un motivo di origine araba, appaiono solo sul lato della navata centrale.
Le mensole delle prime due campate sono scolpite con semplici motivi geometrici anche se non mancano alcuni soggetti figurati.
Le prime campate orientali sono il risultato di una seconda campagna costruttiva durante la quale si è forse voluto dare un maggior contenuto decorativo all’opera.
I capitelli delle colonne costituiscono un insieme molto interessante.
Quelli di controfacciata abbinano un basso capitello fogliato ad un alto abaco decorato a fioroni.
Due dei capitelli riprendono il tipo ionico.
Le enormi volute li rendono sproporzionati rispetto alle colonne; altri sono reinterpretazioni del tipo corinzio.
Altri due capitelli sono classici di reimpiego.
Al livello del cleristorio è ripreso il tema degli archi ciechi visto all’esterno.
L’ultima campata della navata è sorretta da un pilastro a nucleo quadrato con semicolonne addossate.
Il presbiterio si inserisce su un complesso pilastro all’interno del quale è ricavata la scala di accesso all’ambone.
All’interno due semicolonne supportano l’arco trionfale.
Due archi trionfali dividono anche le navatelle dal presbiterio.
L’arco destro assume un profilo a dente di sega molto originale, frutto forse di un’influenza islamica.
La zona presbiteriale è sorretta da due arconi che l’attraversano per tutta la larghezza.
Sul lato occidentale del presbiterio, ai lati dell’ampia abside centrale, si aprono due piccole absidiole ricavate nello spessore della muratura.
Il tetto è a capriate lignee.
Lungo la navata di sinistra sono allocati numerosi sarcofaghi etruschi, tra questi v’è anche quello, paleocristiano, ove la tradizione colloca i resti mortali dei martiri Secondiano, Veriano e Marcelliano, patroni di Tuscania.
Lungo la parete sinistra si trovano resti di una decorazione a fresco, che, probabilmente, in origine la ricopriva per intero.
Si riconosce un santo, forse uno dei patroni di Tuscania.
In una nicchia un affresco raffigura la Trinità.
Seguono una serie di affreschi votivi distaccati, molto danneggiati.
Al termine della navata si trova l’ingresso secondario alla cripta sovrastato da un nicchione affrescato con il Battesimo del Cristo.
L’area presbiteriale è delimitata verso la navata da transenne composte utilizzando elementi altomedievali.
Il presbiterio rialzato ospita un ciborio risalente all’XI secolo, vi è una iscrizione con data 1093.
Accostato alla parete absidale si trova il seggio vescovile: San Pietro fu Cattedrale di Tuscania sino al XV secolo.
L’ambone, di epoca romanica, è costruito utilizzando elementi alto medievali.
Sul lato sinistro dell’arco trionfale è raffigurata una Madonna col Bambino.
Sull’arco dell’abside sono affrescati vari soggetti di difficile interpretazione.
Purtroppo la maggior parte della decorazione pittorica absidale è andata perduta col terremoto del 1971, fra cui un affresco di scuola romana con influenze bizantine, rappresentante Cristo Pantocrator circondato da angeli risalente agli anni a cavallo fra XI e XII secolo.
Sul tamburo San Pietro in cattedra benedicente e anche angeli, apostoli e simboli divini, clipei di santi.
Sul lato destro dell’arco trionfale è raffigurata una Madonna del Perdono.
Nella navata di destra si nota un affresco staccato di difficile interpretazione.
Poi un nicchione affrescato con Cristo benedicente fra due vescovi, un ciborio risalente al XIII secolo e l’ingresso principale alla cripta.
 

La Cripta

Molto interessante è la cripta, risalente al XII secolo, struttura suddivisa in nove navate coperte da volte a crociera che scaricano il peso su 28 colonnine di reimpiego di età romana e medievale.
L’altare è orientato e pertanto posto dalla parte opposta rispetto a quello del presbiterio.
Al di sopra un affresco raffigura la Madonna tra due santi; intorno i volti di altri santi all’interno di clipei.
Sono presenti altre tracce di affreschi, di difficile interpretazione e un affresco risalente al XIV secolo, attribuito a Gregorio d’Arezzo,che rappresenta i Santi Protettori di Tuscania Variano, Secondino e Marcelliano.
Uscendo dalla cripta in direzione della navata destra si accede ad un piccolo locale a due navate di funzione ignota, forse un battistero, più probabilmente un ambiente sopravvissuto della prima cappella costruita per contenere i resti dei martiri protettori di Tuscania.
Si perviene poi ad un corridoio, con una parete che presenta tracce di opus reticolatum, le cui volte sono sorrette da colonne addossate dai capitelli scolpiti.
Uno dei capitelli presenta un volto umano rozzamente scolpito tra tralci; gli altri sono ricoperti con motivi stilizzati.
 

Fonti documentative

SCHIAPPELLI ANDREA Il materiale di reimpiego nella chiesa diSan Pietro a Tuscania, articolo in Informazioni anno VI, n. 14 1997
SEVERINO NICOLA Il Pavimento cosmatesco della Basilica di San Pietro in Tuscania: storia e analisi autopica.
TIZI MARIO La Porta del Sole La “mistica” della luce nel Colle di S. Pietro a Tuscania
TIZI MARIO Le spoglie contese Note di culto di S. Secondiano e compagni, Patroni di Tuscania

https://www.passaggilenti.com/tuscania-basilica-san-pietro/

https://www.comune.tuscania.vt.it/Basilica%20di%20San%20Pietro.php

https://it.wikipedia.org/wiki/Chiesa_di_San_Pietro_(Tuscania)

http://www.medioevo.org/artemedievale/Pages/Lazio/SanPietroaTuscania.html

 

Fonti fotografiche

Le immagini dell’abside prima del crollo del 1971 sono tratte da

http://catalogo.fondazionezeri.unibo.it/ricerca.v2.jsp?apply=true&RSEC=Affreschi+della+chiesa+di+S.+Pietro+a+Tuscania&decorator=layout_resp&percorso_ricerca=OA&locale=it

 

Nota

La galleria fotografica ed il testo sono stati realizzati da Silvio Sorcini.
 

Mappa

Link coordinate: 42.412724 11.878517

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