Castello di Santa Giuliana – Umbertide (PG)

Il castello si trova ad un’altitudine di 406 metri s.l.m. e dista da Umbertide circa 10 Km ed è uno dei Borghi più belli e più ben conservati che abbia visto.

 

Cenni Storici

Il castello di Santa Giuliana citato nei documenti come “Castrum Sancti Iuliani“,è una fortificazione di poggio costruito su un’area calcarea del settore meridionale di Monte Corona; apparteneva al Contado di Porta Sant’Angelo di Perugia come la stessa Fratta (oggi Umbertide); attorno all’insediamento si elevano le vette alto-collinari e montuose più importanti della zona: Monte Acuto e Monte Tezio, mentre a est scorre il fiume Tevere, nel cui corso confluisce il Torrente Nese.
Non si conosce è la data di costruzione di questo castello, all’interno del quale fu edificata, forse nel 1558, una chiesetta dedicata a S. Antonio.
Una prima citazione del castello la troviamo nelle informazioni economiche e amministrative del Comune perugino: nel “Liber bailitorum” risalente al 1258 e dal “Liber impositionis bladi” del 1260 in cui “castrum Sancte Iuliani” aveva imposte stabilite per cinquanta corbe.
Un documento importante che riguarda il castello è quello relativo al processo di affrancazione che interessò a metà ‘200 molte aree del contado dipendente dal monastero di San Salvatore di Monte Acuto.
Nel marzo 1262, infatti, l’abate Guglielmo del monastero di San Salvatore di Monte Acuto accordò un’affrancazione pacifica alla comunità: venne concessa in enfiteusi a due sindaci del “comune et universitas” del castello di Santa Giuliana ,”totam iurisdictionem et curiam” del castello, delle fortificazioni e della torre.
Nel 1282 a Santa Giuliana erano presenti 24-28 fuochi, riportati nell’elenco del focatico relativo al contado di porta Sant’Angelo per un totale abitativo di un centinaio di persone.
Il Comune di Perugia, attraverso il Consiglio dei priori, nel 1332, impose agli abitanti il mantenimento della sezione stradale competente alla comunità per garantire viabilità e le comunicazioni.
Si sa poi che, nel 1411, il capitano Paolo Orsini, alleato di Braccio Fortebracci, attaccò i castelli a Nord di Perugia e quello di Santa Giuliana venne cinto d’assedio; la reazione degli abitanti fu però così risoluta ed efficace che gli assalitori dovettero abbandonare l’impresa, durante la quale lo stesso comandante Orsini rimase gravemente ferito ad un occhio e ad una guancia.
“…e dandosi l’assalto a Santa Giuliana castello, vi fu ferito Paolo Orsino in un occhio per lo cui caso i soldati si tolsero subito da quella impresa…” (Pompeo Pellini, Historia di Perugia).
Anche se erano stati respinti, i fuoriusciti, nei loro assalti causarono danni ingenti al “castrum” per cui fu necessario un consolidamento delle mura; il Consiglio perugino quindi nel 1411, approvò l’esenzione della comunità dal pagamento di tasse, come, ad esempio, quelle della “libra” e del catasto, per un certo periodo di tempo, intendendo questa decisione sia come ricompensa alla popolazione per la strenua difesa del castello sottoposto a Perugia, sia come aiuto per la ricostruzione e il consolidamento strutturale del nucleo fortificato.
La mancanza d’acqua all’interno del castello portò alla costruzione di una cisterna, opera che fu iniziata nel 1518 e conclusa nel 1526, data che figura su un’incisione presente nello stesso bordo del pozzo; il Comune di Perugia approvando il progetto stanziò anche trenta fiorini.
All’interno del Castello fu edificata, forse nel 1558, come risulta da una targa incisa all’esterno, una chiesetta dedicata a S. Antonio.
Nel periodo 1950-1960 l’Amministrazione agricola di Monte Corona, in considerazione del clima mite che questa località può godere durante l’inverno per la sua posizione, tentò nei propri possedimenti intorno al castello la coltivazione di fiori, specialmente di rose.
Dopo un periodo di abbandono, tutto il complesso (una dozzina di case) è stato acquistato nel 1975 da un gruppo di stranieri di diversa nazionalità, che hanno provveduto al restauro, rispettando l’originaria struttura medioevale.
 

Aspetto

Nel borgo si accede da un’unica porta ad arco dalla quale si spalancava il ponte levatoio.
La cinta muraria che circonda il borgo, di forma ellittica, misura 320 metri, e come tutti i castelli di pendio, presenta il cassero posto sulla sommità; al suo interno si trovano alcune casette ben ristrutturate.
La struttura presenta oggi tre torrioni anche se, originariamente, ne erano presenti ben cinque di tipologie diverse.
Nella parte meridionale alla chiusura della cerchia muraria è posto un grande portale coronato da un arco ribassato in pietra, che crea un ampio accesso, e da merlature che recano tracce del ponte levatoio, sollevabile in posizione verticale tramite il sistema di travi viste le profonde scanalature e le buche pontaie presenti.
All’interno delle mura sono presenti una dozzina di abitazioni in stile originario grazie ai rispettosi restauri eseguiti a partire dagli anni ’70 dagli attuali proprietari.
Nella piccola piazzetta campeggia il pozzo, completato nel 1526.
All’interno delle mura era presente anche una chiesa più tarda dedicata a Sant’Antonio, com’è possibile evincere da un’epigrafe incisa su pietre del muro della chiesa stessa “Oratorium S. Antonii 1558“, riferibile all’anno di consacrazione della chiesa.
 

Fonti documentative

B. Perrozzi – Umbertide e il suo territorio Storia e immagini
G. Benni – Incastellamento e Signorie rurali – 2006
Cartellonistica in loco
 

Da vedere nella zona

Torre e chiesa di Santa Giuliana
 

Mappa

Link coordinate: 43.2550029,12.3504367

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