Cenni Storici
L’origine del nome è sicuramente prediale e sta ad indicare un consistente insediamento romano soggetto ad una famiglia da cui poi ha preso il nome.
E’ la frazione più popolosa del Comune di Monte Santa Maria Tiberina con i sui 126 abitanti (censimento 2001) e posta a 423 m. s.l.m. al confine con la Toscana.
La peculiarità di questo territorio, da un punto di vista storico, è la sua stessa collocazione geografica su un’area di confine lungo un percorso di collegamento trasversale tra i centri dell’Etruria a ovest e l’asse della Valle del Tevere a est.
Sebbene storicamente i principali assi di percorrenza viaria si siano concentrati principalmente nella sottostante pianura tiberina, si svilupparono tuttavia una serie di vie di comunicazione trasversali verso l’Altavaltiberina, da una parte collegandola con la Valdichiana, dall’altra all’Emilia-Romagna e alle Marche.
È probabile che molti itinerari, utilizzati in epoca etrusca come vie di transumanza, siano stati ampliati e regolarizzati nel periodo romano per lo spostamento di contingenti militari.
Tra questi itinerari secondari, sia di mezza costa che d’altura, non può essere trascurato quello di crinale che attraversa il territorio di Monte Santa Maria Tiberina, passando dal Monte Favalto e dal Monte Cedrone, fino a Città di Castello.
Lungo questa antica via, oggi in parte percorribile come sentiero di montagna, si trovano i ruderi dell’Abbazia di Marzana, della sua torre di guardia e alcuni siti di interesse archeologico, come quello di Col dei Fabbri e del Monte Cedrone.
Il castello è citato nel 1195 in alcuni documenti della Curia Vescovile di Città di Castello.
Nel 1266 era di Ranieri di Andrea dei Lambardi, che il 12 giugno lo sottomise al comune di Arezzo, con Monterchi.
Raccontano le cronache che tre lippianesi aprirono le porte di Città di Castello ad Ugolino, marchese del Monte Santa Maria, il 30 settembre 1335, che conduceva truppe guelfe contro i Tarlati, ghibellini di Arezzo, che si erano insediati nella Città.
Per questo atto, i lippianesi ottennero il privilegio di essere considerati originari e il permesso di porto d’armi.
Lippiano, da anni sotto il dominio dei Tarlati, passò ai Marchesi del Monte, che si stabilirono preferibilmente lì con Ugolino, dando origine ai marchesi di Lippiano, più tardi trasferitisi ad Ancona.
Nel 1338 Lippiano fu occupata da Pandolfo Malatesta di Rimini, poi per tre anni fu sottoposto ai perugini.
Nel 1397 fu occupato da fuorusciti perugini ma furono catturati e passati per la forca a Città di Castello.
Fra i personaggi del marchesato che si insediarono nel castello di Lippiano, va ricordato Cerbone anch’egli marchese del Monte che per farsi unico signore del marchesato aveva trucidato gran parte dei suoi parenti e nel 1564, data l’importanza assunta, ebbe un suo tribunale indipendente.
All’inizio del sec. XVII la zona di Lippiano divenne covo di feroci briganti e per debellarli fu necessario l’intervento massiccio delle truppe del Granduca di Toscana.
Nel 1641 la chiesa di San Sebastiano fu retta dai Conventuali e questa fu tomba marchionale e vi furono sepolti centinaia di marchesi; alla chiesa era unita pure la Confraternita del Sacramento.
Vi fu anche istituito un ospedale per volontà del marchese Montino e del figlio Carlo che doveva servire cinque parrocchie; divenne molto famoso aveva 6 letti per uomini e 4 per le donne.
Per questo fu assunto pure un medico condotto; fu istituita anche una scuola, affidata al parroco o ai frati, vi si svolgeva un programma paragonabile alla media di oggi.
Dopo la metà del sec. XVIII Lippiano divenne l’effettiva capitale del marchesato: i due vicari di Monte e Lippiano furono unificati qui.
Durante l’occupazione francese (1798) il marchesato fu soppresso ed eretto a cantone.
Nel 1808 furono creati due comuni (Comuna): Lippiano e Monte Santa Maria.
Il Marchesato del Monte fu soppresso solo nel 1816 con il congresso di Vienna che cancellò tutti i piccoli feudi.
Il marchesato fu così annesso al Granducato di Toscana e divenne Comunità di Monte Santa Maria nella provincia di Arezzo, con sede del podestà a Lippiano, sottoposta al Vicariato di Anghiari.
Nel 1843 il comune fu soppresso e unificato con Monterchi.
Nel 1917 un violentissimo terremoto distrusse metà di Lippiano tanto che il 29 aprile giunse la regina Elena a consolare quella gente, come riportato in una lapide nella chiesa della Madonna delle Grazie.
In seguito ad una massiccia richiesta degli abitanti di Santa Maria del Monte, nel 1944, il comune fu spostato da Lippiano da alcuni reparti americani che spostarono la sede.
A Lippiano si teneva una affollatissima fiera per la festa di San Michele Arcangelo.
Aspetto
La struttura che salta agli occhi è il palazzo marchionale del XI sec.; presenta notevoli rimaneggiamenti effettuati soprattutto nel Seicento.
La facciata è percorsa da tre ordini di finestre rettangolari e al centro della stessa si innalza la torre risalente al 1080, questa è altissima, come quelle toscane, al centro della facciata, con archetti e logge aggettanti, ripetuti sul sottotetto della casa, a sinistra si trova l’imponente portale cinquecentesco in pietra concia.
Il castello fu fino al 1917 la residenza dei marchesi del ramo di Lippiano-Ancona, ora proprietà privata della famiglia Mignini.
Il castello sorge arretrato rispetto alla piazza del paese ed è in parte nascosto da una lunga costruzione semicircolare su cui spicca un torrione rotondo e, sulla sinistra, una loggia molto rovinata costruita all’inizio del Novecento.
Questo fu eretto sui ruderi di un’antica fortezza o più probabilmente una torre di avvistamento.
All’esterno delle mura invece si trova l’edificato dell’antico borgo e il ghetto ebraico.
Al centro della piazza campeggia una fontana ottagonale con un cigno ad ali spiegate sulla cima.
Chiesa di San Michele Arcangelo
La chiesa sorge all’ingresso del paese ed è risalente al nostro secolo, infatti la posa della prima pietra risale al 1906, purtroppo solo dopo tre anni dall’inizio dei lavori, quindi nel 1909, per mancanza di fondi la costruzione fu interrotta; i lavori riprendono nel 1936 e terminano nel 1945, anno della consacrazione.
Nel 2012 furono avviati lavori di restauro per quanto riguarda il rifacimento della facciata e di alcuni elementi interni.
Aspetto esterno
La facciata con profilo a capanna ed è ornata da un rosone circolare in pietra; il portale è rincassato e nella lunetta vi è l’immagine della Madonna incoronata con il Bambino.
La struttura è fiancheggiata dal campanile a base quadrata innestato sul fianco sinistro della facciata principale, presenta una cella campanaria con quattro monofore e conici aggettanti.
La sua altezza complessiva e di circa 18 metri e termina con una cella campanaria coperta con un tetto legno e laterizio.
Interno
La chiesa di San Michele Arcangelo si sviluppa con una sola navata che termina con una abside poligonale voltata a spicchi.
Due cappelle laterali si aprono nella zona del presbiterio; l’unica navata fiancheggiata da pilastri è coperta da volte a crociera come anche le cappelle laterali.
Una serie di bifore si aprono lungo la navata e all’interno delle cappelle; tutte le aperture sono istoriate; l’intera costruzione è realizzata in stile neogotico.
Entrando sulla parete destra si trova un’acquasantiera ricavata da un capitello di recupero, segue un confessionale nella campata successiva.
Nel transetto di destra l’altare del Sacro Cuore con relativa immagine.
Nel presbiterio l’altare maggiore con un’immagine di San Michele che trafigge il demonio.
Nel transetto di sinistra l’altare della Madonna con un’immagine della Madonna con il Bambino tra le nubi che protegge il paese di Lippiano.
All’interno di questo spazio è conservata una scultura in legno dipinto riproducente la Madonna, di periodo tardo medievale.
Nell’ultima campata una cappellina conserva un bel Fonte Battesimale in pietra.
Fonti documentative
Mario Tabarrini – L’Umbria si racconta Dizionario E-O – 1982
Antonio Ascani – Monte Santa Maria – 2a ed. 1978.
IRRES Istituto regionale di ricerche economiche e sociali – Dorsale Appenninica Centro-Nord Ricerche per la progettazione di una rete di itinerari turistici ed ecologici – 1994
AAVV – Monte Santa Maria Tiberina: Itinerari tra storia e natura “Feudi, Castelli, e Ville Sentieri storici” – 2015
https://chieseitaliane.chiesacattolica.it/chieseitaliane/schedaca.jsp?sercd=38032
Mappa
Link alle coordinate: 43.462257 12.120864