Castello di Mantignana – Corciano (PG)

Fa parte degli otto castelli del Comune di Corciano.

 

Cenni Storici

Corciano presenta otto centri storici (Corciano Capoluogo, Capocavallo, Castelvieto, Chiugiana, Mantignana, Migiana, San Mariano, Solomeo) che insistono su un territorio comunale di modeste dimensioni ma di grande pregio ambientale e paesaggistico.
Il paese di Mantignana, antico castello di poggio, si trova a 252 m s.l.m., sulla valle del Càina e sorge su di una collina dominata da tre alti monti: Monte Malbe, Monte Tezio e Monte Acuto.
Tracce della dominazione romana sono testimoniate dai resti di una villa e di una zona di produzione agricola e la stessa desinenza del nome “ana” sta ad indicare l’appartenenza ad un’area di attività agraria desunta dal mondo romano in periodo Medioevale.
Il termine Mantiniana viene menzionato fin dall’anno 1038 in un documento che stabilisce i confini della “Plebs Sancte Marie qui sita est in Mantiniana“, attorno alla quale si è sviluppato l’abitato, riferito al territorio pertinente alla sua pieve, una delle più antiche testimonianze scritte in cui viene riportato il nome attuale di Mantignana è il primo registro inventariale dei beni della Chiesa, compilato nel 1191 dal cardinale Cencio Camerario, scriniario del papa.
Nello stesso documento si fa riferimento anche una chiesa di S. Martino (appartenuta al monastero di Santa Croce di Fonte Avellana), ora scomparsa.
In questo registro il Castello di Mantignana viene compreso fra le terre locate alla Chiesa del territorio perugino.
In realtà, un censimento delle proprietà della Chiesa Romana possedute nel territorio del perugino, era già stato compiuto fin da un secolo prima, tra gli anni 1083 e 1087.
Tra queste proprietà è annoverata anche la massa de Mantiigniana e non vi è dubbio che ci si riferisca al territorio in oggetto.
L’ipotesi più probabile sull’origine del nome è che il toponimo derivi dal nome personale Mantennius o Amantinius.
C’è anche una versione leggendaria del nome che vuole sia legato al dio Janus e della ninfa Manta che si incontravano in questo luogo per trascorrere indisturbati i loro momenti felici.
Nella documentazione di cui si dispone per il 1200 e per buona parte del secolo successivo il nucleo abitativo di Mantignana è sempre indicato come villa e nel censimento effettuato nella tarda primavera del 1282 risulta che la villa di Mantignana era composta di 63 fuochi, o focolari, scesi a 55 alla fine dello stesso anno per una popolazione, rispettivamente di 315 e 275 abitanti.
Nel corso della prima metà del trecento i focolari aumentarono notevolmente, fino a raggiungere le 77 unità nell’anno 1361, corrispondenti a circa 385 abitanti, e questo nonostante la famosa, terribile peste narrata anche dal Boccaccio nel suo Decamerone.
Mantignana fino al 1300 era un insediamento sparso in vari abitati di scarsa consistenza: una sola domus (casa) ubicata nel luogo che dava il nome a tutta la zona, cioè villa Mantignane.
Si ipotizza che questo castello sia stato edificato da un ramo della famiglia Baldelli di Cortona, trapiantata a Perugia.
Dal 1380 compare fortificata in due castelli distinti, Castrum Mantignane superioris e Castrum Mantignane inferioris; la separazione in due spezzoni del popolo di Mantignana, fu dovuto probabilmente al fatto che le famiglie che non parteciparono alla società acquirente del castello (avvenimento che vedremo più avanti), per motivi finanziari o per altre ragioni che non è possibile conoscere, furono costrette a trovare una risposta diversa alle rinnovate esigenze di difesa intervenute verso il volgere del XIV secolo.
Intorno all’anno 1370, la cattedrale di San Lorenzo, proprietaria nella zona di un considerevole patrimonio immobiliare, consistente in 5 poderi e 53 altri appezzamenti di terra, nonché in un numero imprecisato di edifici, cedette la proprietà del castello di Mantignana alla famiglia Boncambi di Perugia, appartenente alla ricca borghesia cittadina.
Marco Boncambi vendeva successivamente ad un gruppo di mantignanesi, alcuni casalini e altri beni ubicati all’interno delle mura; il contratto di compravendita del 3 gennaio 1384, subì alcune modifiche
un mese più tardi, il 4 febbraio dello stesso anno, il Boncambi cedette praticamente tutto il vecchio castello.
A partire dal Gennaio del 1384 dunque, il castello di Mantignana cambia proprietario, passa in signoria dei propri abitanti riacquistando la propria antica funzione difensiva, di nuovo apparsa, in quegli anni, di primaria importanza, e torna ad esercitare un ruolo nella storia, non solo locale, ma anche perugina.
Questa nuova esigenza difensiva si rese necessaria in quanto vent’anni prima dell’acquisto del castello, esattamente nella primavera dell’anno 1364, lo stesso fu assalito, conquistato e depredato da Giovanni marchese di Monferrato, spintosi nelle nostre terre al comando di una brigata di mercenari inglesi e ungheresi, raccolti sotto il nome di Compagnia bianca i quali incendiarono molte abitazioni e fecero prigionieri numerosi castellani.
Il secondo episodio avvenne sei anni dopo, nel 1370, quando le milizie del papa entrarono nel territorio del perugino si fermarono qualche giorno e si impadronirono di arnesi e derrate alimentari.
Nel tempo in cui incominciarono le opere di risistemazione, nel 1384, tra le sue mura si acquartierò un certo Giovanni Aguto (nome italianizzato del capo delle milizie fiorentine, l’inglese John Ekwood), con il suo seguito.
Nel 1394 dentro le mura del castello vengono uccisi Giovanni e Lodovico di Costantino Ranieri, due nobili fuoriusciti di Perugia in fuga dalla città con una brigata di ribelli ad essi fedeli e si erano impadroniti del fortilizio; come premio per aver eliminato pericolosi avversari, il magistrato di Perugia condonò ai mantignanesi tutti i delitti commessi fino a quel momento.
Pochi anni dopo, agli inizi del XV secolo, la città si consegnò spontaneamente a Braccio Fortebraccio da Montone.
Nel 1479, fu invasa dalle milizie fiorentine, in guerra contro le genti delle terre del papa e nel 1496 subì l’occupazione di Astorre Baglioni che la occupò insieme a Ponte Pattoli e Colombella.
Secondo alcuni racconti mai confermati, sembra che il castello fu trasformato in carcere, poiché era protetto da mura altissime e circondato da splendide ville.
Durante il periodo dei comuni e della dominazione pontificia, il paese era collegato a Perugia, nel 1798, si trovava, con Cenerente, Capocavallo e Migiana, sotto il dipartimento rurale di Perugia ed aveva per edile Matteo Gamboni e, in qualità di aggiunto, Girolamo Girolamini.
Durante il 1809 con la Restaurazione, sotto il pontificato di Leone XII, a Corciano fu nominato il podestà e Mantignana fu inserita amministrativamente nel suo territorio, rimanendovi anche dopo il Risorgimento, fino ai nostri giorni.
 

Aspetto

Dell’antico castello rimangono in vita ancora tratti delle mura e delle antiche case; la pianta del tessuto urbano denota una distribuzione intorno all’asse stradale Est-Ovest e dai vicoli trasversali a questo, su cui si affacciano le unità abitative.
Le case sono a due e tre piani, con la presenza di qualche casa-torre e risultano ben conservate nel lato nord, mentre in quello sud hanno subito trasformazioni anche recenti.
Lungo l’unico tratto delle mura rimaste è ancora visibile una torre mozzata adattata a scopi abitativi e delle due porte che aveva in origine ne rimane in piedi ancora una.
L’antica porta del castello è ben conservata con i suoi beccatelli, al disopra vi è stato costruito il campanile a vela della sottostante chiesa della Madonna del Carmelo.
Nel XIV secolo venne costruita una nuova cinta muraria per cui la porta si trovò inglobata in questa nuova fortificazione e si rese necessaria una nuova porta che oggi notiamo disposta a squadra rispetto all’antica.
In questo spazio che si era venuto a creare tra le due cinte murarie fu costruita la chiesa della Madonna del Carmelo che presenta nelle sue pareti le feritoie di entrambe le fortificazioni.
La cinta muraria fu poi parzialmente abbattuta alla fine del 1800 per scopi abitativi.
Nel 2007 c’è stata la riqualificazione centro storico con il rifacimento delle reti e della pavimentazione.
 

Fonti documentative

F. Peroni – Mantignana la sua gente e la sua storia – 2001
R. Collesi – Memorie Storiche ed amministrative del Comune di Corciano – 1990
Comune di Corciano – Dossier preliminare per la redazione del Quadro Strategico di Valorizzazione del Comune – 2009

https://it.wikipedia.org/wiki/Mantignana

 

Mappa

Link coordinate: 43.158308 12.288457

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