Catacomba di Santa Teodora – Rignano Flaminio (RM)


 

Cenni Storici

Il cimitero paleocristiano di Rignano, sorto secondo la leggenda agiografica su un possedimento della matrona Teodora presso il XXVIII miglio della via Flaminia, si estende lungo il versante occidentale della via consolare, in prossimità del XXVI miglio antico, l’attuale Km 40, 600.
Con le sue oltre 900 sepolture, costituisce uno dei più significativi complessi cimiteriali paleocristiani dell’Ager Capenas.
Vi furono sepolti quattro martiri fatti decapitare dall’imperatore Diocleziano nel 303.
La catacomba è datata al IV-V secolo ed è notevolmente estesa, con molte iscrizioni graffite sulle chiusure delle tombe; è ubicata nell’area del cimitero moderno di Rignano, al km 39 della via Flaminia; vi si accede dalla settecentesca chiesa dedicata a Santa Teodora e ai martiri della catacomba, Abbondio, Abbondanzio, Marciano e Giovanni.
Secondo una passio attestata per la prima volta nella seconda metà del X secolo, i quattro martiri fatti decapitare dall’imperatore Diocleziano nel 303, il prete Abbondio, il diacono Abbondanzio, il nobile Marciano e suo figlio Giovanni, avrebbero trovato sepoltura nel già ricordato possedimento della matrona Teodora; il sito è senza dubbio identificato con il cimitero paleocristiano di Rignano.
La tradizione locale ha sempre conservato memoria dell’esistenza di una catacomba nel “predio di S. Teodora“, cercata e riscoperta a più riprese, nel 1628, nel 1651, nel 1702 e, infine, nel 1745, quando il vicario foraneo Giovanni Battista Tomai, ottenuta licenza da papa Benedetto XIV di “poter aprire l’ingresso di dette catacombe, e porle in venerazione“, avviò una campagna di scavi durata due anni, al termine della quale venne anche redatta una pianta di tutti gli ambienti allora noti dell’ipogeo, compresi quelli successivamente rinterrati per motivi di statica e mai più recuperati (alcune gallerie e la cosiddetta “chiesa sotterranea” adiacente all’ambiente R.
Tra la prima metà del XVII e quella del XIX secolo, vi furono estratti ben sessantacinque presunti corpi di martiri, prelevati dalle loro sepolture e solennemente traslati nella chiesa collegiata dei SS. Vincenzo e Anastasio; cinque di essi furono inviati a Roma.
Come detto si accede al complesso dalla chiesa di Santa Teodora, modesto edificio settecentesco a pianta centrale e adibito poi a usi cimiteriali.
 

Aspetto

La Catacomba si presenta nettamente distinta in due regioni, originariamente indipendenti, ma collegate nel Settecento mediante lo scavo di una galleria di raccordo.
La tipologia sepolcrale predominante è, come di consueto, il loculo: piuttosto irregolari nella forma e nella disposizione lungo le pareti, come spesso accade nei cimiteri rurali, i loculi di Rignano presentano un peculiare sistema di chiusura con spessi muretti, che avevano anche funzione di rinforzo statico delle fragili pareti di tufo, la cui intonacatura esterna serviva spesso da supporto per le iscrizioni funerarie, incise a sgraffio sull’intonaco ancora fresco, con frequente impiego della scrittura minuscola.
Sono presenti anche sepolcri ad arcosolio.
Presso l’ambiente R, in prossimità del sito ove erano le tombe dei quattro martiri si trovano molte sepolture anche a terra.
Una singolare tomba a loculo preceduta da una nicchia arcuata (con un ripiano orizzontale forse destinato ad accogliere lucerne o altri oggetti funzionali al culto funerario) si riscontra nella diramazione D.
 

Nota

All’interno della chiesa è allestita una documentazione della ferrovia Roma Civitavecchia – Viterbo, a pochi metri dalla chiesa stessa avvenne uno dei più catastrofici incidenti della storia ferroviaria italiana, che provocò ben 120 morti e moltissimi feriti.
Alle ore 07.57 circa del 15 novembre del 1943, sicuramente per un errore umano due treni partono contemporaneamente, uno dalla stazione di Sant’Oreste con il macchinista di testa sig. Galadini e l’altro dalla stazione di Rignano Flaminio condotto dal macchinista sig. Carabellesi; una manciata di minuti dopo, avvenne il disastro.
 

Fonti documentative

Daria Mastrolilli – La Catacomba di S. Teodora a Rignano Flaminio – in le Catacombe del Lazio, Ambiente, Arte e Cultura delle prime comunità cristiane, 2006 by Esedra editrice s.r.l.Via Palestra, 8 – 35138 Padova
Sandro e Francesco Marcorelli – Rignano Flaminio Percorso fotografico tra Storia e Arte – Rignano Flaminio, 2009
 

Nota di ringraziamento

Si ringrazia sentitamente Francesco Marcorelli e la pro Loco di Rignano Flaminio inoltre per contatti con la Pro Loco:
Email: proloco.rignanoflaminio@virgilio.it
Facebook/Messenger/Instagram: Pro Loco Rignano Flaminio
Cell. 3314378825 – 3391164670 (anche Whatsapp)
Website: www.prolocorignano.it
 

Nota

La galleria fotografica ed il testo sono stati realizzati da Silvio Sorcini.
 

Mappa

Link alle coordinate: 42.21828709464658, 12.48157857754952

Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>