Chiesa campestre di San Salvatore – Usigni di Poggiodomo (PG)

La chiesa sorge isolata su una piccola altura vicino alla strada provinciale tra Poggiodomo e Usigni.

 

Cenni Storici

Poco fuori dall’abitato di Usigni si trova la vecchia chiesa campestre di San Salvatore, più volte restaurata e manomessa, ma unico resto dell’antico monastero, già citato nel 1121 come dipendente dell’abbazia di Santa Croce in Sassovivo, abitato da monaci che professavano la regola benedettina. Innocenzo II confermò all’abbazia il possesso di tale monastero e contro le rimostranze del vescovo di Spoleto che ne rivendicava i diritti, Innocenzo III, nel 1213, emise una sentenza favorevole all’abate di Sassovivo per mezzo del cardinale Pietro del titolo di Santa Lucia.
Lo Jacobilli ricorda un certo Crescenzio, priore di San Salvatore nel 1298, e un tal frate Manno da Orte che al tempo del suo priorato, nel 1306, sventò una congiura dei monaci di Sassovivo contro il loro abate Angelo da Montefalco.
Il monastero continuò a crescere di importanza nel territorio, acquisendo altre donazioni, come quella di alcune terre fatta da Bernardo e Pietro Sinibaldo di Monteleone.
Un altro priore, fra Giovanni, è registrato in data 1316.
Nel trecentesco codice Pelosius è citata come facente parte del Plebatu Tamboris: “Eccl. S. Salvatoris de Usigno est. libr. 82 flor. 10. Subiecta Monast. Saxivivi. Est Prioratus curatus“, da notare l’elevato censo, pari a quasi quattro volte quello della chiesa pievana di Santa Maria di Roccatamburo.
Nel 1426 fu eletto priore don Bartolomeo di Nardo dall’allora abate di Sassovivo Giacomo Trinci.
Con il declino di Sassovivo, iniziato nel XV secolo, vengono meno anche le notizie su San Salvatore.
Lo scioglimento della congregazione dei monaci dell’Abbazia di Foligno, operata nel 1486,comportò il passaggio del complesso agli Olivetani.
Non è dato di sapere quale sorte sia toccata ai monaci di San Salvatore, né si conosce la storia successiva del Monastero, è solo ipotizzabile che la costruzione della grande chiesa all’interno del Castello di Usigni, eretta nel 1631 per volere del cardinale Fausto Poli, ne accelerò il declino e l’abbandono.
 

Aspetto esterno

L’attuale costruzione, sulla base delle caratteristiche della muratura è da riferirsi al periodo del tardo romanico spoletino, XIV secolo.
La facciata è semplice e disadorna, ornata da un semplice portale ad arco romanico, sormontato da un finestrone anch’esso ad arco romanico, l’abside ha pianta semicircolare.
Sulla parete di destra si apre una finestrella.
 

Interno

L’interno è ad una sola navata, con copertura a capriata; il pavimento è a schiazze, grosse lastre di pietra.
Si presenta oggi completamente spoglia, nell’abside è raffigurato Cristo tra i Santi Pietro e Paolo, affresco presumibilmente tardo cinquecentesco, molto danneggiato, con vistose ossidazioni di colore e di non buona mano; sul paliotto d’altare si conserva una Pietà.
 

Nota

La galleria fotografica ed il testo sono stati realizzati da Silvio Sorcini.
 

Fonti documentative

AA. VV. – L’Umbria – Manuali per il territorio – La Valnerina, Il Nursino, Il Casciano – Roma 1977
L. Fausti – Le Chiese della Diocesi di Spoleto nel XIV secolo secondo un codice del XVI secolo – Foligno 1913
L. Jacobilli – Cronica de Sassovivo – Foligno 1653
E. Spada – Poggiodomo e il suo territorio – Città di Castello, 1998
Depliant turistico – “Il Castello di Usigni – Paese natale del Cardinale Fausto Poli” a cura del Servizio Turistico della Valnerina Cascia
Depliant turistico – “USIGNI – La Chiesa di San Salvatore” a cura del Servizio Turistico Associato – Comprensorio Turistico della Valnerina

http://www.usigni.it/usigni/storia

 

Mappa

Link coordinate: 42.702984, 12.932082

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