Chiesa de “I Santi” – Battiferro (TR)


 

Cenni Storici

Ove sorge oggi la chiesa si erge l’antichissimo castello di Battiferro e probabilmente vi era un piccolo insediamento benedettino.
Nel 1445 Nicolò V lo fece restaurare e vi collocò un monastero di cistercensi, in seguito, con l’abbandono delle esigenze di difesa, rimase solo l’insediamento monastico.
Nel giorno della Santissima Trinità è tradizione locale recarsi in processione verso il monastero dei Santi che domina tutta la Val di Serra.
 

Interno

Sulla parete di sinistra si scorge una serie di affreschi estremamente deteriorati e quasi illeggibili,
Sul pilastro di sinistra è effigiata una Madonna col Bambino.
In alto, sulla faccia rivolta all’ingresso, si trova affrescata una Madonna col Bambino, molto deteriorata.
Sopra l’altare di sinistra si scorge un ciclo di affreschi votivi molto deteriorato, si distinguono una Madonna col Bambino, insolitamente grande e paffuto, segue un’altra Madonna col Bambino, quasi illeggibile, un’altra Madonna col Bambino, in posizione eretta e con le braccia tese ad aggrapparsi teneramente alla mamma.
Sulla parete d’altare v’era un ciclo di votivi su due registri, sopravvive solo l’inferiore, a stento si riconosce nella prima immagine una Madonna col Bambino, segue una bionda Santa Lucia, che sorregge con una mano il classico piattino con gli occhi e, con l’altra la palma del martirio.
Al centro della parete d’altare è affrescato San Giuliano l’Ospitaliere, poi un’altra Madonna col Bambino, in posizione eretta e aggrappato teneramente alla madre, infine un barbuto Sant’Antonio abate.
Gli affreschi sono di buona mano e richiamano lo stile del Maestro di Narni.
Su un frammento superstite del registro superiore si legge a malapena una scritta e la data 1428.
In un ambiente di passaggio si ammira un bel soffitto ligneo decorato.
Una ripida scala in legno conduce al piano superiore ove era la cucina del piccolo monastero, nell’ambiente a fianco si apre un arco che affaccia sulla chiesa.
Con una scala simile alla precedente si sale al secondo piano, ove erano le cellette dei monaci, decorate a stampini e da motti moraleggianti.
 

Fonti documentative

FABBI A. Guida della Valnerina: storia e arte / Abeto (PG), presso l’autore, 1977
FAUSTI L., I Castelli e le ville dell’antico contado e distretto della città di Spoleto, Editoriale Umbra, Perugia, 1990
SANSI A., Storia del Comune di Spoleto, Accademia Spoletina, Spoleto, 1876
 

Nota

La galleria fotografica ed il testo sono stati realizzati da Silvio Sorcini.
 

Da vedere nella zona

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Mappa

Link coordinate: 42.613678 12.691282

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