Chiesa dei SS. Filippo e Giacomo – Scheggia – Pascelupo (PG)

La chiesa è sempre aperta.

 

Cenni Storici

La Chiesa di questo titolo fu eretta « a spese degli uomini del Castello di Scheggia » nell’anno 1535 proprio nel centro dell’abitato accanto ad uno dei torrioni che fu adibito con qualche rifacimento a torre campanaria.
In essa esistevano nove altari, cioè:
1) l’altare maggiore del SS. Sacramento,
2) del SS. Salvatore e di San Carlo;
3) della SS. Annunziata;
4) della Madonna del SS. Rosario;
5) della Madonna del Rilievo, la cui immagine era molto prominente;
6) di Santa Lucia e di San Giuseppe;
7) di San Nicolò;
8) di San Francesco;
9) di Sant’Antonio Abate.
Ma l’edificio non resse a lungo. Essendo stato danneggiato da reiterate scosse di terremoto, fu in parte demolito durante l’episcopato di Ottavio Angelelli.
Questo zelante pastore decise di restaurare il sacro edificio. In data 25 settembre 1785 convocò un’adunanza dei rappresentanti della Comunità nella casa del Signor Giovanni Antonio Paolucci e loro rivolse un eloquente ed accorato appello perché di comune accordo conducessero a termine i lavori di ripristino.
Fece noto agli astanti che per rendere il loro compito più agevole aveva già ottenuto il permesso della S. Congregazione del Concilio « per far uso di tutte le rendite superstanti di tutti i Luoghi Pii e Confraternite esistenti a Scheggia ».
I parrocchiani avrebbero dovuto « prestar la loro opera gratis e senza emolumento alcuno, trattandosi di dover contribuire all’accrescimento del culto e della gloria di Dio ».
Il Vescovo inoltre autorizzò il Priore Don Ubaldo Vergari di fare una colletta nella diocesi Eugubina « moderate et sine fraude ».
Ognuno dei dieci sacerdoti di Scheggia s’impegnò a celebrare 10 SS. Messe e di donarne le elemosine per la fabbrica della nuova chiesa.
Questa fu condotta a termine durante l’anno 1790 e venne dichiarata chiesa parrocchiale e battesimale, in luogo della chiesa di S. Paterniano che aveva avuto quel titolo sin allora.
Invece di nove altari ne furono edificati soltanto cinque, ai quali, con decreto di S. Visita, in data 13 maggio 1790, vennero fissati gli oneri delle messe annessi ai nove altari della chiesa primitiva.
La manutenzione della chiesa dei SS. Filippo e Giacomo, la quale era stata edificata con le rendite degli uomini del Castello, apparteneva originariamente alla Comunità di Scheggia, ma questa, verso la fine del secolo XVIII, cedette alla confraternita dell’ospedale il patronato della chiesa insieme all’onere della manutenzione perpetua della chiesa e della sacra suppellettile per due terzi.
L’arciprete era obbligato a contribuire la terza parte.
Con decreto datato 27 Ottobre 1803 il vescovo Angelelli ratificò la cessione e le obbligazioni imposte tanto alla confraternita quanto all’arciprete.
La solenne consacrazione della nuova chiesa ebbe luogo l’8 settembre 1835 durante il governo del vescovo Massi.
 

Esterno

La facciata si presenta piatta con due finestre , il campanile è stato ricavato da una torre del castello di Scheggia.
 

Interno

Ad unica navata voltata a botte.
Degno di speciale menzione è il Fonte Battesimale, tutto in pietra, che sembra risalire al secolo XI, età in cui fu edificato l’antico San Paterniano.
Di particolare rilievo artistico è il Tabernacolo di stile rinascimentale che l’arciprete Don Guglielmo Carocci tolse dalla vecchia sacrestia in cui era murato e lo collocò sull’altar maggiore quando nel 1911-1912 compì vari restauri alla chiesa parrocchiale e ne abbellì la facciata in cotto.
Due dipinti su tavole, attribuiti alla Scuola Perugina, hanno notevoli pregi artistici. Essi rappresentano i SS. Filippo e Giacomo e attualmente sono collocati ai lati del presbiterio.
 

Fonti documentative

D. Pio Paolucci O. S. B. Silv. – Scheggia note Critico Storiche
 

Mappa

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