Chiesa della Madonna Avvocata – Tazzo di Cascia (PG)

La chiesa è irrimediabilmente perduta per sempre.

 

Cenni storici

Tazzo sorse come villa di transito sulla strada che da Cascia prosegue poi per Colmotino e Manigi.
Il nome indica un toponimo di origine prediale, di forma antica senza suffisso, dal latino Tattius.
Il dato evidenzia una fase romana della zona.
Nel luogo sono infatti ancora visibili tracce della viabilità dell’epoca, ed è appunto lungo uno di questi antichi percorsi che si trova la chiesa della Madonna Avvocata.
La si incontra imboccando una strada sterrata che conduce a Palmaiolo, affiorano basoli di varie misure che dovevano costituire l’argine dell’antico tracciato.
Scendendo, sulla destra, si trova un’antica fontana, si continua a scendere per circa duecento metri e si prende un sentiero appena visibile sulla destra, che conduce al terrazzamento artificiale ove sorge la chiesa.
Tutt’intorno sono presenti grandi conci squadrati di calcare locale, appartenenti forse ad un più antico edificio.
A riprova dell’antica frequentazione del luogo lungo la strada tra Maltignano e Tazzo sono state rinvenute negli anni Ottanta del secolo scorso delle tombe la cui struttura e materiale da corredo riconducono al II sec.a.C.
L’abitato di Tazzo è ricordato in una donazione farfense del 1080 e in una pergamena d’archivio del Comune di Cascia del 1380 (con i nomi di “Tazze” o “Tazio“).
A sud-est della Chiesa di Santa Maria Avvocata sono visibili scarsi resti di edifici altomedievali, in località “Le Coppare“; nelle immediate adiacenze, in direzione nord, si possono riscontrare delle macerie e dei fossati che formano un recinto ogivale con l’apice rivolto a nord-ovest, ed il lato a sud-est è caratterizzato da due fossati paralleli.
Si deve supporre con ogni probabilità che tale recinto sia stato qui posto a controllo dell’angusto passaggio creatosi tra Le Ravare e il costone su cui sorge Santa Maria Avvocata, che sembrerebbe elevarsi su murature preesistenti, forse pertinenti ad una torre di avvistamento.
La chiesa potrebbe identificarsi con Santa Maria de Ducatu, citata dal trecentesco codice Pelosius con un reddito di 20 libre, dipendente dall’Abbazia di San Lorenzo de Fano e già all’epoca sine cura.
Fino agli anni cinquanta, la processione del venerdì di Pasqua partiva da qui, risalendo con a capo il parroco di Tazzo, la strada comunale fino ad arrivare alla chiesa di San Leonardo.
Il terremoto del 1979 ha causato la quasi completa distruzione della piccola chiesa, nella quale si trovavano alcuni affreschi del 1400 malamente conservati, sui muri che ancora rimanevano in piedi, tra cui una Madonna col Bambino.
Quest’ultimo affresco, protetto da una sorta di edicola, era ancora visibile nel 2001, poi con le forti gelate invernali degli anni successivi è andato definitivamente perduto, ne resta solo una sbiadita immagine tratta da un video girato da alcuni ragazzi, già nel 2007 ne rimaneva solo un brandello della parte inferiore, l’opera era perduta per sempre.
Il terremoto del 2016 ha inferto un ultimo e definitivo colpo alla chiesa di cui non rimane quasi più nulla in alzato.
 

Aspetto sterno

I ruderi presenti sulla spianata artificiale consentono ancora una discreta lettura dell’architettura della chiesa, che presumibilmente risale all’inizio del XIV secolo, ma che sorge sopra più antichi edifici di età alto medioevale o forse anche romana, solo un accurato scavo archeologico potrebbe darne certezza.
La chiesa era orientata con la facciata rivolta a est e l’abside a ovest, come d’uso per l’epoca.
Vi si accedeva attraverso un portale, poi tamponato, forse nel vano tentativo di evitare il crollo della struttura, nei pressi di quel che resta della facciata si scorge un elemento litico di grandi dimensioni, forse era l’architrave del portale stesso.
L’abside è completamente crollata.
 

Interno

L’interno era a navata unica, ora è in larga parte interrato, vi poggiano alcune travi lignee della persa copertura; forse sulla parete sinistra della chiesa si apriva un’altra porta.
 

Documentazione fotografica

La foto dell’affresco raffigurante la Madonna col Bambino nel 2001 è tratta da:

https://upload.wikimedia.org/wikipedia/it/b/b4/Tazzo20.JPG

La foto del 2007 è tratta da:

https://upload.wikimedia.org/wikipedia/it/c/c2/Tazzo21.JPG

La foto della facciata ancora in piedi è tratta da

https://www.facebook.com/LaPiaggia

 

Nota di ringraziamento

Si ringrazia l’amico Marco Barbarossa, preziosa guida al sito
 

Nota

La galleria fotografica ed il Testo sono state realizzate da Silvio Sorcini.
 

Fonti documentative

Toscano B., Giacchè L., Ragni B. – L’Umbria. Manuali per il territorio. La Valnerina. Il Nursino. Il Casciano - Roma, 1977
L. Fausti – Le Chiese della Diocesi di Spoleto nel XIV secolo secondo un codice del XVI secolo – in Archivio per la storia ecclesiastica dell’Umbria, Foligno, 1913

https://it.wikipedia.org/wiki/Tazzo

 

Mappa

Link coordinate: 42.723931 13.056920

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