Chiesa della Madonna della Stella – Paciano (PG)

La chiesa è chiusa per il completamento dei lavori di restauro.

 

Cenni Storici

II secolo che va dal 1500 al 1600 è stato, per questa zona, un periodo ricco di eventi miracolosi e apparizioni. Nel 1513, la Vergine apparve ad una pastorella di nome Andreana chiedendo maggior venerazione per la propria edicola. Venne quindi edificato lo splendido Santuario di Mongiovino.
Qualche decennio dopo, sotto Panicale ad una ragazza apparve la Vergine seduta su u n tronco di quercia. In quel luogo fu edificata una edicola e vi fu posta l’immagine di Santa Maria detta della Cercolana da cerqua ovvero quercia.
Nello stesso periodo, a Paciano, davanti ad una antica edicola che conteneva una Maestà, posta sopra ad un cancello, un contadino dissodava il terreno di proprietà della Danzetta.
I buoi tiravano l’aratro e lui li indirizzava cercando di fare dei solchi diritti sul terrene. Il terreno era dure e l’aratro pesante, i buoi faticavano nell’avanzare. Il contadino, spazientito, li apostrofava con insulti e male parole.
Quando passarono davanti all’edicola della Madonna, il contadino bestemmiò di nuovo; a quel punto apparve la Madonna e i buoi si inginocchiarono e non ne vollero più sapere di tirare l’aratro.
Il contadino raccontò quello che aveva visto ma neri venne creduto.
Al miracolo non ne seguì niente.
Qualche tempo più tardi, nel 1561, un pellegrino vide che un fulgente raggio di una stella illuminava la facciata della stessa edicola con la Madonna, posta sopra al cancella II pellegrino, ospite dell’Ospedale di Paciano (luogo di ospitalità specialmente pellegrini) che si trovava appena sotto il paese, avvisò i pacianesi dell’evento. Per altre due sere consecutive il miracolo si ripeté davanti alla popolazione pacianese sbalordita.
Sul manto della Madonna comparve una stella ad otto punte.
Venne espresso dalla popolazione il desiderio di costruire un santuario attorno a quell’immagine miracolosa.
Il Magistrato pacianese di allora, Paoncelli, ricevette l’incarico di richiedere le necessarie autorizzazioni all’edificazione. Fu uno dei pochi casi di progetto e gestione comune, tra autorità civili ed ecclesiastiche, di una chiesa.
Il Paoncelli portò la richiesta alle autorità civili da cui dipendeva Paciano.
Il documento gli fu restituito col sigillo dell’autorizzazione. Erano gli ultimi anni che Paciano dipendeva dalla diocesi di Chiusi.
Paoncelli chiese quindi di essere ricevuto dal vescovo di Chiusi Mons. Salvatore Pacini„ che accolse favorevolmente la supplica della comunità pacianese.
Il vescovo Pacini aveva come vicario. Don Masseo Bardi che divenne suo successore nel 1581.
A sua volta il Bardi ebbe come vicaria un giovane prete, Don Francesco Cennini futuro cardinale e futuro proprietario del palazzo Cennini a Paciano.
Il Faoncelli si recò quindi in Vaticano per l’approvazione del papa Pio V, che aveva appena scongiurato l’avanzata musulmana nel Mediterraneo riportando con la sua Santa Lega una grandiosa vittoria a Lepanto (7 ottobre 1571), concesse di buon grado l’autorizzazione.
Il Barone Danzetta donò il terreno, le autorità civili concessero la licenza di inizio lavori e, nel 1572, s’iniziava così la fabbrica.
La chiesa e la casa per il cappellano verranno terminate nel 1579 con il totale contributo sia economico che lavorativo della popolazione pacianese.
A fianco alla chiesa venne anche edificato un lazzaretto.
L’affresco originale della Madonna col Bambino, oggetto probabilmente di tanti miracoli dal medioevo in qua, con una solenne processione, fu staccato e traslato sopra l’altare maggiore dove tuttora si trova.
Nel 1579 la comunità pacianese diede l’incarico di affrescare le cappelle laterali al pittore perugino Scilla Peccenini.
La chiesa fu oggetto di pellegrinaggio e già nel 1530 era la sede della Compagnia, de Bifolchi, la cui fondazione forse ha qualche riferimento con l’apparizione della Madonna e il miracolo dei buoi che si inginocchiarono.
I fratelli di questa compagnia, quando partecipavano alle processioni, vestivano il sacco color lino. Non si conoscono i motivi e neanche quando fu sciolta la Compagnia.
Si suppone che i suoi beni siano passati alla chiesa parrocchiale.
Gestita ancora in accordo tra le autorità civili ed ecclesiastiche dalla sua progettazione, la cappella del crocifisso aveva due nicchie chiuse con dei sportelli le cui chiavi erano affidate sia al sindaco che al parroco.
Negli anni ’60 l’intera costruzione fu dichiarata inagibile per la fatiscente struttura dovuta alla vetustà dell’immobile ed anche perché durante la guerra delle cannonate erano cadute nelle vicinanze, provocando lesioni interne, che con l’andar del tempo ne avevano pregiudicato la sicurezza.
Venne quindi chiusa al culto.
Venne espresso però dalla popolazione il desiderio di veder restituita alle sue funzioni la storica chiesa.
Nel 1973 il commendator Marco Buitoni e la consorte Celeste, legati a Paciano per l’affetto ai nonni Francesco e Assunta Marchettoni, espressero al parroco la volontà di restaurare, a proprie spese la chiesa, l’abitazione del cappellano e il vecchio lazzaretto per i lebbrosi.
L’amministrazione comunale, non avendo a disposizione i fondi necessari per partecipare al recupero, fu costretta a cedere alla chiesa la sua parte di proprietà.
Remo Boldrini, sindaco di allora, ne rimase molto amareggiato.
I lavori iniziarono nel 1973 e andarono avanti per più di una anno.
Seguiti e curati dal giovane e volitivo parroco Don Aldo Gattobigio, nel settembre del 1974 la chiesa fu riaperta al pubblico.
Il vecchio lazzaretto divenne un oratorio e luogo di accoglienza per pellegrini.
Un’epigrafe muraria ricorda la nobile opera dei coniugi Buitoni,
 

Aspetto esterno

La chiesa è munita di un campanile a vela abbastanza umile.
A fianco alla chiesa, con l’entrata dalla corte interna, l’antico ricovero per lebbrosi, attualmente destinato ad oratorio dei bambini del paese e luogo di accoglienza per pellegrini.
 

Interno

All’interno ha una sola navata con due cappelle.
L’altare maggiore contiene l’originale affresco, staccato dall’edicola sopra l’antico cancello non più esistente, raffigurante la Madonna della Stella col Bambino in braccio.
L’opera è di scuola umbra del XIV-XV secolo,inquadrata intagliata e dorata.
Guardando da vicino il manto della Madonna, si può notare la stella ad otto punte.
Ai lati dell’immagine Santa Lucia e Santa Maria Egiziaca.
Sul transetto si aprono due cappelle con affreschi di Scilla Peccenini del XVI secolo.
A destra abbiamo la Cappella del Crocefisso con l’affresco Crocifisso con Angeli, Santi e donne pie del 1579 – 1580 dove è rappresentato Cristo Crocefisso circondato da Maria, Giovanni Battista e degli angeli.
A sinistra abbiamo la Cappella della Natività con l’affresco Nascita dei Redentore degli stessi anni.
Il pittore perugino Scilla Peccenini (Perugia, notizie dal 1563 al 1597) evidenzia una formazione manierista vicina al Circignani detto “Il Pomarancio”, di Città della Pieve.
Quest’opera, importantissima per tutta la pittura umbra tra i secoli XVI-XVII, apportò i valori coloristici, illuministici ed atmosferici tipici della pittura veneta.
 

La Sacrestia

Particolarmente interessante la Sacrestia del Santuario.
Il pittore pacianese Pallotta ha raffigurato, con un gustoso ed arguto linguaggio popolare, tra il 1590 ed il 1620, in vari riquadri delle pareti e della volta, la storia della Maestà del la Stella, del miracolo, delle richieste di autorizzazione all’edificazione, della fabbrica del Santuario, della traslazione dell’immagine con la Dedicazione ed anche della vita di Maria.
Nel 1777 il cappellano Don Francesco ricevette la visita pastorale del vescovo Mons. Mancini.
Scrisse il Vescovo: “Si noti che, la Sagrestia è tutta dipinta o guazzo da non molto esperto pennello; dove si vede la storia dell’invenzione di questa sacra immagine, e privilegi ottenuti per averne l’amministrazione, con le figure, e i nomi dei pacianesi, che gl’ottennero”.
Su una parete anche una deliziosa fonte battesimale del 1641.
 

Fonti documentative

O. Spadoni – Madonna della Stella; storia e visita al Santuario – 2015
 

Mappa

Link alle coordinate

Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>